Sean Kinney, ovvero il Dr.Ummer degli Alice In Chains di nuovo in tour in Italia
di: Alessandro Sgritta
Abbiamo intervistato Sean Kinney alias Dr.Ummer, il batterista degli Alice In Chains durante il tour mondiale che li ha riportati in Italia il 9 giugno a Torino, il 10 a Roma e l'11 a Padova per presentare l'ultimo disco Black Gives Way To Blue. Abbiamo intervistato Sean Kinney (il primo a destra nella foto) alias "Dr.Ummer" il batterista degli Alice In Chains nel pieno del tour mondiale che li ha riportati in Italia il 9 giugno a Torino, il 10 a Roma e l'11 a Padova per presentare l'ultimo disco Black Gives Way To Blue, il primo dell'era post Layne Staley (morto tragicamente nel 2002) con il nuovo cantante William DuVall (il secondo da sinistra), mentre sono rimasti nella band il fondatore e chitarrista Jerry Cantrell (il secondo da destra) e il bassista Mike Inez (il primo da sinistra), subentrato a Mike Starr dal 1993.
Come sono andati i concerti italiani, puoi fare un primo bilancio?
Molto bene, c'era un bel pubblico, una bella energia...mi piace sempre tornare in Italia, anche per il cibo, probabilmente è la mia nazione preferita...
Da quanto tempo mancavate dall'Italia?
Siamo venuti a Milano l'ultima volta (il 2 dicembre 2009 all'Alcatraz, ndr.), poi ancora prima al Gods of Metal nel 2006, a Roma invece mancavamo dagli anni '90...
Sei il batterista degli Alice In Chains dagli inizi del gruppo che nasce a Seattle nel 1987 (agli albori del "grunge"), ma so che hai suonato molta musica prima...
Sì ho iniziato a suonare swing con l'orchestra di mio nonno, ma come tutti quando si è giovani si vuole suonare musica rock...(ride)
La prima band in cui hai suonato si chiamava Diamond Lie, con Cantrell e Starr...
Sì noi in realtà odiavamo quel nome, Jerry prima aveva una band chiamata "Alice N'Chainz", tipo Guns N'Roses, e poi abbiamo ripreso quel nome cambiandolo in Alice In Chains...
Poco dopo siete diventati una delle principali band di Seattle insieme a Nirvana, Pearl Jam e Soundgarden, che differenze ci sono tra voi?
Tutte le band sono diverse tra loro, penso che i giornalisti e i media cerchino di spiegare quello che accade con nomi ed etichette ma nessuna di queste band ha mai preso troppo sul serio il termine "grunge"...
Hai conosciuto personalmente Kurt Cobain? che ricordo hai di lui?
Era un ragazzo molto divertente ("a funny guy") anche se fragile, per motivi di tempo ho conosciuto meglio Chris e Dave (Novoselic e Grohl, ndr.), Seattle è una piccola città, ci conosciamo tutti, non c'è la competizione che ci può essere in megalopoli come Los Angeles, ci si aiuta a vicenda, le possibilità sono limitate, si suona spesso fuori...
Cosa ricordi invece di Layne Staley?
Tutto, era il mio migliore amico, ovviamente mi manca molto, è stato uno shock per noi (la sua scomparsa il 5 aprile 2002 è avvenuta otto anni esatti dopo quella di Kurt Cobain, ndr.), era un fratello per me e Jerry...
Pensi che il nuovo cantante William DuVall l'abbia sostituito degnamente?
Non l'ha sostituito, è un nuovo membro del gruppo, non ha mai cercato di essere Layne né nessun altro, ha una sua identità, non puoi realmente sostituire qualcuno, anche quando canta le vecchie canzoni ci mette del suo, non sono molte le persone in grado di farlo...
Come avviene il processo creativo della scrittura dei brani?
Jerry Cantrell è sempre stato il maggior compositore del gruppo ma anche gli altri contribuiscono di tanto in tanto, io personalmente in passato ho partecipato alla scrittura di "Nutshell", "Sludge Factory", "Frogs", "Over Now" (che sono anche nell'MTV Unplugged, ndr.)
L'ultimo disco "Black Gives Way To Blue" è molto diverso dai precedenti? e qual è il tuo preferito?
Tutti i dischi sono diversi, mi piacciono tutti, dipende dallo stato d'animo, sono troppo vicino per poter dare un giudizio distaccato, siamo un gruppo democratico, non registriamo cose che non ci piacciono...(ride)
Dopo lo scioglimento della band hai avuto altre esperienze prima di riformare gli Alice in Chains?
Sì ho uno studio a Seattle che condividevo con Chris Novoselic dei Nirvana e Chris DeGarmo dei Queensr˙che, con quest'ultimo ho formato gli Spys4Darwin insieme a Mike Inez...
Nei vostri concerti suonate molti vecchi brani e pochi del nuovo, esatto?
Sì forse solo quattro o cinque del nuovo disco, il pubblico viene per sentire soprattutto i brani dei dischi storici come "Dirt", "Jar of Flies" e dell'Unplugged, per fortuna abbiamo molte canzoni, è un bel problema da avere (ride)...
Pensi che gli Alice in Chains resteranno insieme ancora a lungo?
Sì, non si può mai sapere quello che succederà, per ora sappiamo solo che dobbiamo suonare stasera ma non si sa cosa faremo domani...
Si può dire comunque che non avete rimesso insieme la band per soldi ma per passione?
Jerry e io abbiamo investito quello che abbiamo guadagnato per fare dischi e tour, sono finiti i tempi d'oro delle case discografiche, oggi la musica è gratis, negli ultimi 10 anni le cose sono cambiate, se il pubblico non sostiene i gruppi questi non saranno più in grado di fare dischi e concerti, la musica rischia di sparire in pochi anni, le case discografiche stanno tutte fallendo, ci sono milioni di band su Internet ma nessuno ha il tempo di ascoltarle...
Sei d'accordo con i Metallica che hanno duramente combattuto fenomeni come Napster?
Non sono contrario, è la realtà, la musica sta diventando gratis ma non è gratis per noi farla, se ti piace una band è giusto supportarla, non tutti sono i Metallica che non hanno bisogno di soldi ma sarebbe giusto essere retribuiti per il lavoro che si fa...
Hai suonato anche nel primo disco solista di Cantrell e in "Time of the preacher" di Johnny Cash, hai molti impegni fuori dal gruppo?
Sì è un lavoro di 24 ore su 24, trascorro la maggior parte del tempo nella band, non abbiamo molto tempo libero da passare a casa, la nostra è una vita piena di impegni, dormi quando puoi...(ride), ma non è una questione di "ego" personale, mi considero fortunato, in fondo siamo dei sopravvissuti...
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