Chaos In Motion World Tour 2007-08 dei Dream Theater per 5 date in Italia con i Symphony X
di: Giancarlo Passarella
Se c'e' qualcosa di cui sono geloso, sono i cd che i Dream Theater danno agli iscritti la loro fan club, dove rifanno la musica prog metal e rock che gli piace, Pink Floyd compresi. Bologna, Roma, Andria, Milano e Padova le tappe del loro tour. Se c'e' qualcosa di cui sono geloso, sono i cd che i Dream Theater danno agli iscritti la loro fan club, dove rifanno la musica prog metal e rock che gli piace, Pink Floyd compresi. Bologna, Roma, Andria, Milano e Padova le tappe del loro tour.
Anche in Italia opera da un decennio il loro fan club, ma quello internazionale ha ripreso la lezione dei Beatles, regalando a Natale delle chicche collezionistiche uniche, cosi' come e' unica la loro sintesi musicale, un prog metal ante literam. Ecco le date del nuovo italian tour:
25.10.2007 BOLOGNA land rover arena (paladozza)
piazza azzarita 8
info 051 6430411
26.10.2007 ROMA palalottomatica
piazzale dello sport - eur roma
info 199 128800 - www.forumnet.it
27.10.2007 ANDRIA (BA) palasport
via barletta
info 0883 591343
29.10.2007 MILANO datchforum
via g. di vittorio 6 - assago
info 02 48844898 - www.forumnet.it
30.10.2007 PADOVA palasport
via san marco - san lazzaro
Quello appena uscito a giugno è il quattordicesimo lavoro del gruppo i cui esordi risalgono al settembre del 1986 quando il chitarrista John Petrucci e il bassista John Myung, compagni di studi alla Berklee School Of Music di Boston, decisero di formare una band. Un altro studente della Berklee, Michael Portnoy, venne notato mentre suonava in una delle sale prove della rinomata scuola e si unì agli altri. Alle tastiere venne chiamato Kevin Moore, un amico delle scuole superiori. Ora, mancava solo un cantante. Fu contattato Chris Collins che accettò la proposta e nacquero i Majesty (il primo nome della band). Il gruppo si mise all’opera e cominciò a scrivere i pezzi che sarebbero poi stati raccolti in un demo tape composto da 8 tracce, chiamato semplicemente “Majesty Demos”, che riuscì a vendere circa 1000 copie soltanto nei primi sei mesi seguenti la sua pubblicazione.
Chris Collins, pochi mesi dopo lasciò il gruppo lasciando il posto a Charlie Dominici. Impegnati nelle session della loro prima fatica discografica (che sarebbe stata pubblicata dalla Mechanic Records), i cinque ricevettero una comunicazione da un’omonima band di Las Vegas, la quale reclamava i diritti sull’utilizzo del monicker “Majesty”. A quel punto fu il padre di Mike, Howard Portnoy, a suggerire alla band di adottare il nome di un vecchio cinema della California (ormai demolito): il Dream Theater… uno dei cinema di Los Angeles che hanno fatto la storia di Hollywood: un buon auspicio visto che la band ha fatto molta strada e ha contribuito a far conoscere il prog rock al grande pubblico, soprattutto attraverso un’intensa e travolgente attività live, di cui sono state raccolte svariate testimonianze attraverso numerosi cd e dvd.
Si apre così un nuovo capitolo. Con questo nuovo nome e con la nuova line up, si registrò il primo album della band: “When Dream And Day Unite”, un disco, questo, dove già veniva proposta quella curiosa e personale mistura di metal e prog rock, di carica metallica e ricercatezza strumentale che sarebbe diventata il marchio più significativo della band stessa. Dopo un limitato tour in piccoli Club e Pub, i Dream Theater riuscirono a interessare “le persone giuste” della ATCO Atlantic (oggi East West), una Major Label.
Cambiata l’etichetta, la band cambiò di nuovo cantante. Dominici fu licenziato e, tra il 1990 e il 1991, presero un cantante (un certo Kevin James LaBrie) di un gruppo glam canadese, i Winter Rose. Il primo prodotto discografico con il nuovo cantante fu “Images And Words”, album che da molti viene ritenuto una delle pietre miliari della musica prog e che consegnò definitivamente la band al grande pubblico. L’album azzeccò infatti la giusta miscela di tecnicismo e melodia, ricercatezza e orecchiabilità e, grazie a queste caratteristiche, fu in grado d’interessare una fetta assai ampia di audience coinvolgendo anche chi, del prog, non aveva mai sentito parlare .
Alla luce del successo riscosso da “Images And Words”, la band partì per un tour, questa volta mondiale, che toccò anche Europa e Giappone, e dal quale vennero tratti un home video, “Live In Tokyo” e un mini-live album, “Live At Marquee”. Poi è la volta di “Awake”, terzo lavoro in studio della sua band. Si trattava di un disco che a livello di atmosfere e ambientazioni segnava un taglio netto con quanto fatto dalla band in passato. Il disco fu seguito da un mini album, “A Change Of Season”, che conteneva una lunga suite e una manciata di cover di gruppi come Deep Purple, Led Zeppelin, Kansas, Queen e Genesis, registrate dal vivo al Ronnie Scott's Jazz Club di Londra. Venne poi la volta di “Falling Into Infinity”, e fu questo “l’album della discordia”. Nel 1997 i Dream Theater infatti tentarono la prima (e a tutt’oggi unica), coraggiosa e decisa sterzata stilistica. L’album è decisamente più “commerciale” degli altri e questo creò non poche difficoltà alla band. I fan insorsero… In occasione del successivo tour, la band registrò il suo primo live album, non più una piccola manciata di canzoni dal vivo, ma un album doppio che prendeva il titolo di “Once In A LiveTime”. Il 1999 è l’anno di “Metropolis Pt.2: Scenes from A Memory” primo concept album elaborato dai Dream Theater.
“Scenes From A Memory” ebbe un successo davvero fenomenale e per festeggiarlo nel modo dovuto la band decise nel 2001 di dare alle stampe un DVD di un concerto tenuto a New York sul finire della loro tournée mondiale ("Metropolis 2000”), a cui seguì qualche mese dopo un live cd vero e proprio, “Live Scenes From New York” (composto da ben 3 cd), dello stesso concerto. L’album live è divenuto tristemente famoso per l’immagine di copertina raffigurante lo skyline di New York con le Twin Towers in bell’evidenza, in fiamme. La band cambiò l’artwork del cd non appena lo skyline della “metropolis” in fiamme venne ad assumere tutt’altro significato rispetto a quello originariamente voluto dalla band, in seguito ai tragici eventi dell’11 settembre (neanche a farlo apposta, data di rilascio dello stesso cd…). Chiuso il capitolo dei live, la band -tra un side-project e l’altro- si dedica alla scrittura del successivo lavoro in studio “Six Degrees Of Inner turbulence”, pubblicato nel gennaio del 2002. “Train of Thought” uscirà nel 2003. Nel 2005 a quasi due anni di distanza, esce Octavarium. Oggi è la volta di Systematic Chaos.
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