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Riccardo Maffoni - Storie di chi vince a metà (CGD East West)di: Antonio Ranalli Dalla provincia di Brescia arriva il rock fresco e tenace di Riccardo Maffoni. “Storie di chi vince a metà” è il suo album di esordio. Frequento negozi di dischi da almeno diociotto anni, e di musica proveniente dagli U.S.A. ne ho ascoltata davvero tanta. Per questo a volte ho storto un po’ il naso ascoltando dischi di artisti italiani che suonano un po’ troppo americano. Eppure questa volta mi sono dovuto ricredere. Mi è bastato ascoltare un paio di volte dal vivo Riccardo Maffoni (già spalla nel tour invernale dei Nomadi e prossimo ad aprire i concerti di Van Morrison), e mi sono ritrovato in un album in cui hammond, armonica, tempi dispari, linee melodiche ad incastro, chitarre a doppio manico, brani avvolgenti, per ritrovare una ventata di freschezza nella musica italiana. Non è un caso che questa recensione esce proprio nei giorni in cui imperversa in Tv il Festival dei fiori, che di novità ne propone davvero poche. “Storie di chi vince a metà” parte con “Viaggio libero”, il primo singolo: una ballata molto malinconica, adattissima a rimpiangere il passato e a gustarsi il presente, l'accompagnamento è molto rock ed è perfetto ma in fondo è un elemento superfluo, il pathos del pezzo e della voce è tale che non verrebbe scalfito da un sottofondo meno estetizzante; ed è la ballata notturna e decadente a dare la cifra stilistica al disco, a volte con risultati superlativi (come in "Ultimi eroi", “Uomo in fuga”, “Tempo ignora”). Certo non mancano momenti diversi come nell’affascinante “La censura di Lucinda” o nel cantaurato di “Silenzio dei Mammut”. Perfettamente riuscita la title track, un pezzo dal limpido impianto melodico. In fondo Riccardo Maffoni è un sentimentale. Per alcuni potrebbe essere una scoperta importante, per chi l’ha già visto dal vivo forse una conferma; in fondo si tratta di un’artista da tenere in considerazione per i prossimi acquisti. Articolo letto 2619 volte Riferimenti Web
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