Solomon Burke: I'm a soul man!
di: Paolo Ansali
Il leggendario soul-man è arrivato a Roma per presentare il suo nuovo, acclamato album "Don't give upon on me". Solomon Burke è un "grande" di nome e di fatto. Vederlo in concerto a Villa Celimontana, dove ha aperto la prima edizione di "Dreams In Blues Festival", è stato un vero spettacolo oltre che una occasione unica per vedere all'opera questo storico soul-man di 66 anni. Introdotto dalla Royal Blues Family è arrivato sul palco come un faraone, con il figlio che gli fa da valletto e da corista e un improbabile completo argenteo.
Vista l'enorme mole resta sempre seduto ma con il suo talento da show-man riesce a coinvolgere il numeroso pubblico che si scatena subito nelle danze. La voce è davvero incredibile, riesce a passare da un timbro acuto ad uno più caldo, cantando con la stessa energia prima un medley di rock'roll ("Lucille"e "Tutti frutti") e poi alcuni accenni soul con "Stand by me" e "Spanish Harlem". A Roma è arrivato soprattutto per presentare il nuovo album "Don't give upon on me", realizzato con la collaborazione di nomi dal calibro di Bob Dylan, Elvis Costello, Brian Wilson e Van Morrison. Chiede se qualcuno ha una sua canzone preferita e la spunta un ragazzo con "Flesh and Blood".
Notevole "The Judgment", firmata da Elvis Costello, e "Soul Searchin".
Gran finale con il grande classico di mr. Burke "Everybody needs somebody to love", eseguita lo scorso anno con Keith Richards durante la cerimonia di entrata alla Rock'n'Roll Hall Of Fame. Molte ragazze salgono sul palco mentre Solomon lascia il microfono e se ne va dietro le quinte. Da lì eseguirà l'unico bis, ovvero "Proud Mary".
La rassegna "Dreams In Blues" si chiude domenica con il ritorno Paul Young.
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