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Pubblicato il 07/06/2007 alle 22:42:28Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Tori Amos live in Italia con la sua posse tutta al femminile

di: Laura Montanari

Strepitosi (e variegati) concerti della cantautrice nativo-americana al Teatro Sistina di Roma e al Teatro Verdi di Firenze

Un concerto di Tori Amos non si può più recensire. Si deve vivere. Come si possono portare su carta o riassumere il carisma, la bellezza incantatrice e il forte spirito di questa grande autrice/pianista/compositrice/poetessa ed ora più che mai anche attivista?

Accompagnata dagli inseparabili Jon Evans al basso e Matt Chamberlain alla batteria (sessions man anche per Pearl Days della nostra Elisa) ed anche dal suo fonico/marito che si è preso cura di lei dalla prima all'ultima nota, Tori ha presentato in ogni città italiana (questa volta è toccato solo a Roma, Firenze e Milano) un capitolo diverso del suo nuovo album fresco di stampa, American Doll Posse.

Certo è che se si pensa a figure come lei e Bjork, non si riesce proprio a pensare ad una crisi della musica. Anzi...

La cura che la Amos ha avuto nel costruire 23 canzoni intorno a 5 personaggi/archetipi femminili (sul disco curati con effetti vocali differenziati), nel vestire queste donne di abiti (e parrucche) appositamente confezionati, nel portarle in scena con gesti e movenze appropriati al loro carattere, nel continuare a lasciare spazio ai loro pensieri nei blog rispettivi dispersi nella rete (ed attivi fino a fine 2007, quando si chiuderà il tour mondiale), sono sintomo di una mente fertile che non si ferma alla mera stampa di un nuovo disco e relativa promozione!

Tori si è presentata a Roma nei panni della sensuale Santa (corrispondente alla dea Afrodite, forse perché, come ha detto al pubblico del Teatro Sistina, Roma è per lei "la città dell'amore") ed ha cantato nella prima parte del concerto solamente i brani nuovi che corrispondono a questo personaggio. Poi veloce cambio d'abito, per ripresentarsi con una parrucca rossa (ed un altro abito), ovvero sia lei stessa, il quinto personaggio del disco. E qui ha deliziato il pubblico della capitale con i brani del suo migliore repertorio.

La sorpresa vera, però, c'è stata al Teatro Verdi di Firenze (stavolta è stata l'attivista e documentarista Isabel, corrispondente ad Artemide, ad aprirle il concerto), dove la rossa Tori ha presentato una scaletta completamente diversa, ad eccezione delle sempreverdi Cornflake Girl, Precious Things e del nuovo singolo, Big Wheel. In questa occasione ha definito Firenze "un posto magico", che vedrebbe "molto bene in Ohio" (queste sono le tipiche associazioni che si possono incontrare nei testi della Amos!)

In entrambi i casi (e per tutta la durata del tour), ad aprirle il concerto è stato il cantautore inglese Seth Lakeman, talentuoso multistrumentista da tenere d'occhio: la Amos fu una delle prime a fare il nome di un certo Damien Rice e a duettarci insieme nel suo penultimo album, The Beekeeper.

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