Nomadincontro – Tributo ad Augusto – Novellara (Reggio Emilia) 16 e 17 febbraio 2008
di: Adele Griseldi
Si e’ aperto con una dedica particolare il primo dei due concerti che i Nomadi hanno tenuto a Novellara per il tradizionale “Nomadincontro – XVI Tributo ad Augusto”. Beppe Carletti, ha dedicato la manifestazione al maresciallo Giovanni Pezzulo. Si e’ aperto con una dedica particolare il primo dei due concerti che i Nomadi hanno tenuto a Novellara per il tradizionale “Nomadincontro – XVI Tributo ad Augusto”. Beppe Carletti, fondatore e tastierista dei Nomadi, ha dedicato la manifestazione – organizzata per onorare il cantante Augusto Daolio, proprio in occasione del suo compleanno il 18 febbraio - al maresciallo Giovanni Pezzulo, grande fan del gruppo che proprio quest’anno festeggia 45 anni di carriera.
Dando il via al concerto che ha aperto la due giorni di musica, Carletti, che nella mattina di sabato 16 febbraio ha voluto dare un ultimo saluto al maresciallo, presenziando alla camera ardente, a Motta di Livenza (Treviso), ha spiegato che “dedichiamo questo evento a Giovanni, che era andato in Afghanistan per portare la pace, per fare il suo lavoro e per il bene della sua famiglia. Giovanni oltre che uno dei nostri fans era un amico. Quando ho visto la sua foto sul giornale sono rimasto sbigottito perché quando lui non era in giro a portare la pace nel mondo, lo trovavi di certo ad uno dei nostri concerti ed era sempre in prima fila. Anche se non ci si vedeva tutti i giorni gli ideali condivisi erano gli stessi, quelli cioè di pace e di libertà, quelli che lui stava portando in giro per il mondo. Ed e' questo che fa male”. Il numeroso pubblico presente, che ha sfiorato nella due giorni le 20 mila unità, ha tributato un caloroso applauso al loro amico fan che ha perso la vita in Afghanistan per una missione di pace e dove si e’ adoperato seguendo i principi e i valori che da sempre contraddistinguono i Nomadi nelle loro missioni di solidarietà. Per questo motivo nella giornata di domenica 17 febbraio, sul palco del Teatro tenda di Novellara, i Nomadi hanno conferito il premio speciale “Nomade dell’anno” a Giovanni Pezzulo. Riconoscimento che Beppe Carletti consegnerà questa mattina alla moglie del maresciallo scomparso. Il gruppo ha anche deciso di esporre in bella evidenza sul palco la bandiera italiana, affiancata dall’altra parte del palco da una bandiera della pace, posizionata dal conduttore Red Ronnie. La giornalista Gabriella Simoni ha ricordato come in Afghanistan si va “a rischiare la morte anche se si porta la pace”, mentre Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto Daolio, ha poi consegnato il premio “Augusto per la vita” a tre Nomadi fans club che nel corso del 2007 si sono particolarmente distinti per le attività di raccolta fondi in favore dell’associazione, che quest’anno e’ riuscita ad aiutare il Centro per la cura e la ricerca contro il cancro di Candiolo per l'acquisto di un ecografo portatile.
Questa lunga premessa era sicuramente imprescindibile per ricordare ancora una volta l’importanza del “Nomadincontro – Tributo ad Augusto”, manifestazione che ogni anno richiama migliaia di fans e non solo dei Nomadi, accomunati dalla passione per la musica, ma soprattutto da un forte spirito di amicizia e fratellanza che riesce ad aiutare il gruppo, come ha ricordare il consigliere regionale della regione Emilia Romagna, Marco Barbieri nella conferenza di domenica mattina incentrata appunto sulla solidarietà. La musica ovviamente e’ stata la protagonista della due giorni, con due grandi concerti dei Nomadi che hanno proposto un succoso estratto dei loro successi (due concerti di oltre quattro ore ciascuno, e ognuno con scalette e brani diversi), chiuso dalla sempreverde "Io vagabondo".
Nel corso del concerto domenicale e’ stato conferito al cantautore Roberto Vecchioni il “Tributo ad Augusto” per la canzone sociale. Vecchioni, che si e’ poi esibito con i Nomadi in una divertente versione di “Samarcanda” nel ricevere l’assegno che girerà ad un’associazione impegnata in favore dell’Africa ha detto che “Finché ci sono i Nomadi c’e’ speranza”.
Nel pomeriggio di sorprese e’ arrivato anche Gianluca Grignani, vincitore anche lui del premio “Nomade dell’anno” e che ha proposto con Beppe Carletti e compagni la sua “Uguali e diversi”, incentrata sul tema della diversità che si manifesta in qualsiasi ambito, sia musicale, lavorativo o piuttosto profondamente umano. Brano che segue le stesse note di “Knocking On Heaven’s Door” di Bob Dylan citata nel corso dell’esecuzione. Il cantante ha poi annunciato che duettera’ con i Nomadi nella terza serata del Festival di Sanremo riservata alle collaborazioni. “Al Festival mi esibirò con i Nomadi perché trovo che tra noi ci siano molte affinità”, ha detto Grignani, “Ho uno spirito nomade e un cuore randagio come il loro. Per me e' un onore esibirmi con dei grandi artisti come loro. Credo che i Nomadi siano il piu' grande gruppo italiano. Dal vivo, poi, sono pazzeschi e lo sa tutta l'Italia”. Il brano che Gianluca porterà in gara a Sanremo si intitola “Cammina nel sole” e, spiega, “fotografa un momento storico-sociale esortando a camminare nel sole, appunto, nonostante le avversità della vita”. Lo spunto e' naturalmente autobiografico. “Dico 'cammina nel sole' e non 'cammino nel sole', ma questo testo riguarda anche me”, spiega l'artista che sta tentando di buttarsi alle spalle le inquietudini legate ai fatti di cronaca che lo hanno coinvolto a proposito di un giro di droga. La frase clou della canzone scritta da Grignani per Sanremo e’ “oggi tutto va così, siamo in una slot machine dove e' il caso a vincere”. L'incontro con i Nomadi nasce anche dal fatto che il cantautore li trova “molto rock”.
Una sguardo infine alle produzioni emergenti che, ogni anno, caratterizzano il “Nomadincontro”. Nella serata di sabato si e’ distinto Domenico Protino, artista vincitore dell’ultima edizione del Premio Lunezia e che si sta ben comportando sui mercati latini. A breve e’ atteso il suo album di esordio, che vedrà il coinvolgimento degli stessi Nomadi. Nel pomeriggio di domenica, accanto ai consolidati Mirage (produzione Segnali Caotici) e al bravissimo Enrico Giaretta che, in coppia con il violinista Olen Cesari ha proposto due estratti dal suo recentissimo album (distribuito da Warner Music), tra cui “Paolo e il ferroviere” dedicata a Paolo Conte, si sono esibite alcune realtà italiane, provenienti dai concorsi dedicati ad Augusto Daolio, ovvero Fany, La foto di Zeno, Nicole, Tarantas e Pierluigi “Piji” Siciliani. Su tutti ha spiccato per originalità, presenza scenica e proposta artistica il romano Piji, che in coppia con il chitarrista Stefano Capobianco ha proposto il suo omaggio alla canzone italiana jazzata con il brano “L’Ottovolante”, dedicato a Natalino Otto e già premiato lo scorso dicembre al IX Premio “Un giorno insieme – Augusto Daolio – Città di Sulmona” per cantautori e gruppi emergenti. La vera chicca Piji l’ha riservata nel finale proponendo la splendida “I cigni di Nynphemburg”, brano che affronta il tema dell’emigrazione italiana in Germania attraverso una chiave di lettura attenta ed ironica.
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