Tosca allieta questo Natale con Esperanto un concerto viaggio nell’anima del mondo
di: Pippo Augliera
Esperanto viaggio nell’anima del mondo, questo il nome dello spettacolo che Tiziana Tosca Donati sta portando in giro: itinerario spirituale e popolare insieme. Tra musica e parole. Giovedi' 26 Dicembre a Villa Pamphili ore 11.oo. Esperanto viaggio nell’anima del mondo, questo il nome dello spettacolo che Tiziana Tosca Donati sta portando in giro: itinerario spirituale e popolare insieme. Tra musica e parole. Giovedi' 26 Dicembre al Teatro Scuderie Villino Corsini a Villa Pamphili ore 11.00.
Sul palco, insieme a lei, ci sono tre polistrumentisti: Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello, Pasquale Laino ai fiati e Massimo De Lorenzi alle chitarre. Nel corso della serata vengono alternati brani recitati a musica (come l’Esperanto voleva e doveva essere una lingua dell’umanità e per l’umanità) con le parole e gli sguardi di tanti paesi diversi :portoghese, francese, cinese, ebraica, romanesca, napoletana, cilentana, passando per il latino del "Magnificat" fino ad "Adeste Fideles" cantata in lingua irachena.
La forte presenza scenica, sviluppata proprio grazie alle ininterrotte esperienze teatrali, fa di Tosca un’artista poliedrica che passa dal recitare “Attimi” di Borges, incantare con “Prima di tutto” di Niemoller o i versi di Trilussa contro la guerra e calarsi perfettamente nelle note che raccontano di mamme dell’est che cullano il loro bimbo con il dolce ritmo di “Kolibelnaya”, o quelle francesi faceva con “Berceuse”.
‘Sono sempre stata affascinata, commenta Tosca, dall’anima musicale del mondo ed ogni volta che ho viaggiato ho rubato non solo i ricordi, i colori, i profumi, ma soprattutto ho strappato un lembo delle radici musicali, un frammento di emozioni del posto che lasciavo. Ho rimesso insieme tutti questi frammenti ed è nato “Esperanto”. E proprio come l’esperanto, una lingua composta da idiomi provenienti da tutto il mondo, così ho pensato di comporre un mosaico musicale per creare un viaggio spirituale e popolare nell’anima del mondo. Uno spettacolo sui suoni e le parole , che riesca magicamente a portare me e lo spettatore lungo un cammino poetico ed emozionale, seppur si esprima in lingue molto lontane tra loro. Un “racconto in musica” che passa da un fado Portoghese a una ninna nanna Russa, da un canto Sciamano a un tradizionale dei matrimoni Yiddish, da una ballata Zingara all’Adeste Fideles in iracheno, fino ad approdare alle nostre sponde napoletane, romane e siciliane, inframmezzando il tutto con le parole di Borges, di Brecht, Sanguineti e tanti altri. Con me sul palco, tre grandi maestri polistrumentisti, Giovanna Famulari al pianoforte e violoncello, Pasquale Laino ai fiati e Massimo De Lorenzialle chitarre. Si dice che in un momento di sbandamento etico e sociale, l’unica ancora di salvezza siano proprio le nostre stesse radici. Così, quando mi sento persa, e non vedo via d’uscita , sprofondo negli abissi delle “ tradizioni” e mi sento al sicuro, e appartenente a qualcosa di più grande e inspiegabilmente..sorrido!'
In occasione del Natale, lo spettacolo si arricchisce grazie ai brani della tradizione natalizia provenienti da tutto il mondo. Si possono ascoltare, così, “Feliz Navidad” in versione banda petroliniana e un “Jingle bells” come fosse una pièce da operetta.
Si chiude con “Poesia del Clown” di Totò e una splendida “What a wonderful world”, a cui faranno seguito, senza ombra di dubbio, richieste di bis!
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