Rocky Horror Live Concert Show - Fiesole, 7/07/2012
di: Lorenzo Bianchi
E' stata una serata all'insegna del divertimento e del musical quella proposta da Magno Prog e NEM, che ieri sera hanno portato in scena all'Anfiteatro Romano di Fiesole il celebre Rocky Horror Show, al motto di ''Don't dream it, be it''. E' stata una serata all'insegna del divertimento e del musical quella proposta da Magno Prog e NEM, che ieri sera hanno portato in scena all'Anfiteatro Romano di Fiesole il celebre Rocky Horror Show, al motto di ''Don't dream it, be it''.
Tutte le volte (e ahimè sono davvero poche) che qualche compagnia mette in piedi un nuovo allestimento del Rocky Horror Show, il celebre musical di Richard O'Brien, non perdo mai occasione di andarla a vedere. Quella proposta ieri sera all’Anfiteatro Romano di Fiesole da Magno Prog e dai NEM – Nuovi Eventi Musicali è stata sicuramente una delle migliori trasposizioni degli ultimi anni. Con una rivisitazione in chiave moderna capace di coinvolgere anche chi non ha mai visto lo spettacolo originale, questa compagnia ha messo in scena quaranta elementi tra ballerini, musicisti e attori, sempre pronti ad interagire con il pubblico e a coinvolgerlo nello spettacolo. Basti pensare ai momenti precedenti all’inizio della rappresentazione, con il corpo di ballo che si aggirava in mezzo agli spettatori seducendoli e fornendoli alcuni giornali da utilizzare in una delle scene del musical.
Nonostante il cambio di sesso del narratore (in originale a raccontare le vicende è un criminologo), magnificamente interpretato da Clara Brajtman in veste di tenebrosa annunciatrice prima e di sensualissima pin up dopo, lo show parte spedito presentandoci i vari personaggi della storia, da i due sventurati protagonisti Brad e Janet, interpretati da Lorenzo Baglioni e Beatrice Baldaccini, fino agli strani abitante del castello a cui i due giovani chiedono ospitalità. Troviamo quindi il subdolo maggiordomo Riff Raff, nell’originale interpretato da O’Brien stesso e qui riproposto in chiave punk da Cristiano Burgio, la cameriera tuttofare Magenta, interpretata da una perfetta Chiara Salvadori, e la groupie Columbia, rivisitata in chiave anni ’50 da Marina Melani. Ma il vero spettacolo inizia con l’entrata in scena dalle gradinate dell’anfiteatro romano del padrone di casa, il folle scienziato Frank N Furter, un ottimo Roberto Marcucci che accentua e porta all’estremo tutte le principali caratteristiche del personaggio che ha reso celebre il Rocky Horror Show. Inizia qui la torbida avventura alla scoperta del piacere e della trasgressione dei due fidanzati, che assisteranno alla creazione dell’uomo perfetto e alla sua disfatta, verranno coinvolti in folli balli di gruppo e omicidi (come quello del motociclista rockstar Eddie, portato in scena da Numa) ed incontreranno perfino colui per il quale si erano messi in viaggio, il professor Everett Scott, qui interpretato in versione ipergermanica con tanto di svastica sulla sedia a rotelle dal registra dell’intera pièce teatrale, Riccardo Giannini.
Certo, allo zoccolo duro dei fan del musical e del film alcuni cambiamenti di copione avranno sicuramente fatto storcere il naso, su tutti la versione romana e burina di Rocky, la creatura perfetta interpretata (nonostante tutto molto bene) da Marco Gandolfi Vannini. Ecco, forse è davvero questa l’unica nota stonata dell’intera rappresentazione, il voler attualizzare forzatamente una delle figure centrali della storia, annullandone la vera essenza: quell’essere l’uomo perfetto nel fisico ma totalmente infantile nel cervello (in originale si limita infatti a cantare i pezzi e ad emettere qualche mugolio qua e là). Un applauso va invece riservato all’allestimento scenico, capace di ricreare la magia dello show originale con un mix di proiezioni video/audio e scenografie dal film horror di serie B, e alla band che ha suonato dal vivo tutti i brani e gli intermezzi musicali dell’opera.
L’ottima riuscita dello spettacolo di ieri sera è provata anche dai commenti degli spettatori all’uscita del teatro, comprese alcune signore un po’ in là con l’età che discutevano su quanto fossero stati bravi gli attori e su quanto fosse bello l'interprete di Rocky. E’ questo lo spirito giusto con cui si deve tornare a casa dopo aver visto una buona rappresentazione del Rocky Horror Show: liberi dalle inibizioni e capaci di realizzare qualsiasi desiderio. Don't dream it, be it.
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