Francess: Submerge (Sonic Factory)
di: Paolo Polidoro
Dalla Sonic Factory mi arriva questo bellissimo disco di un pop raffinatissimo, di alta classe americana e direi che già dalla prima traccia che da il titolo all’opera Dalla Sonic Factory mi arriva questo bellissimo disco di un pop raffinatissimo, di alta classe americana e direi che già dalla prima traccia che da il titolo all’opera si aprono scenari a cui sono molto affezionato, parliamo della cantante e cantautrice italo-giamaicana Francess che pubblica appunto per S.F. questo “Submerge”, noir e ricco di scenari alla L.A. già dalla copertina con la nostra che ci invita al silenzio.
Ed è con silenzio che metto in play questo digital pop disegnato ad arte dalla collaborazione tra Francess e gli autori Mauro Isetti e Egidio Perduca, tracce italiane, e di Provenza mi viene da pensare, nella italo-omerica “Follow me” in cui di nuovo si gioca a ping pong tra italiano e inglese e comunque ci arriva questa melodia molto romanzata, visionaria di tradizioni contadine in qualche modo, certamente l’aria di colori accesi da “tangheri” di piazza e quel sapore nostrano si confonde nel suono che anche in questo caso non tradisce la tecnologia.
Sono 9 inediti e tra questi troviamo una decima traccia, a chiusura disco, che è un omaggio a Gershwin, il disco paga dazi di cliché e di etichette famose più nello stile e nell’estetica che nella scrittura dove anzi trovo una personalità che cerca di imporsi con semplicità, forse manca ancora quel salto per definirsi indipendente da ogni gancio “famoso”, come ad esempio quando suona la sua “Evolution” ed è inevitabile pensare alla “Goodnight Moon” di Shivaree o come quel certo gusto melodico metropolitano di voce e piano in “Memory Lane” che inevitabilmente richiama tantissime cose come le più struggenti tessiture di Adele.
“Submerge” alla fine della fiera si rivela un bel disco per chi ama l’America di sfarzi digitali, dove si culla la scena internazionale del suono e dove tra R’n’B e pop il cocktail produce solo grandissima seduzione, ora a Francess il compito di fare il salto verso la libertà espressiva.
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