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Pubblicato il 15/07/2015 alle 18:28:45Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Spandau Ballet - Roma (Auditorium Parco della Musica) 14/07/2015

di: Paolo Ansali

Poteva sembrare solo una serata nostalgica anni ’80 ma gli Spandau Ballet hanno offerto al folto pubblico della Cavea di Roma un concerto di grande classe passando attraverso gli evergreen della loro carriera, da True a Gold.

Poteva sembrare solo una serata nostalgica anni ’80 ma gli Spandau Ballet hanno offerto al folto pubblico della Cavea dell'Auditorium Parco della Musica di Roma un concerto di grande classe, passando attraverso gli evergreen della loro carriera, da “True”, a “Through the Barricades” e “Gold”.

Dopo la clamorosa reunion del Reformation Tour gli Spandau Ballet hanno ripreso a girare a pieno regime e tornano nella Capitale dopo soli quattro mesi dal precedente concerto, come ai vecchi tempi. Come allora il promoter è David Zard che li ha sempre seguiti nei tour italiani. La Cavea ha un’atmosefera anni ’80 sin dalla musica in sottofondo che spazia dai Bronski Beat al David Bowie di “Let’s Dance”. Quando i cinque attesi musicisti salgono sul palco sembrano trasportati da una macchina del tempo. Li ricordavamo poco piu’ che ventenni, oggi sono sui 50 e passa. Come ritrovare un compagno di scuola di cui avevamo perso le tracce. Steve Norman, John Keeble, i fratelli Martin e Gary Kemp e Tony Hadley che per tutta la sera mantiene il suo completo malgrado il caldo africano. Il primo brano in scaletta è uno dei tre inediti dello show, “Soul Boy”, ispirato dal film-documentario “Soul Boys of The Western World”, presentato al Festival del Cinema di Roma. Con “Highly Strung” parte un juke-box estivo a cui seguono “Only When You Leave”, “How Many Lies” e “ Round and Round”. Sono rimasti nella memoria collettiva grazie ai gloriosi video dell’epoca ma sentirli dal vivo, con la voce prodigiosa di Hadley, potente e raffinata, fanno venire i brividi. Hanno ritrovato l’affiatamento giusto, si nota da come suonano, e gli interventi di Norman al sax sono sempre precisi.

Nella parte centrale del set si torna indietro agli esordi della band. Lo dimostra il primo singolo “To Cut a Long Story Short”, che mostra le loro origini elettroniche, o il funky di “Chant No 1” (“I Don’t Need This Pressure On”). La sezione ritmica John Keeble-Martin Kemp sale sugli scudi con ritmi forsennati e si prende il proscenio. Il Blitz Medley è dedicato allo storico locale di Londra dove nacque il movimento New Romantic. La gavetta fatta in quel club è stata fondamentale, grazie al compianto Steve Strange che li aiutò ad emergere. Con un nuovo salto nel tempo arriviamo a “Once More” che nel 2009 li riportò finalmente sulle scene, dopo anni di dissidi e beghe legali. Interessanti i due brani nuovi “ This is the Love” e “Steal”. Hadley ricorda che “I’ll Fly For You” e’ stato il loro primo successo in Italia e ringrazia il nostro paese.

Dopo “Lifeline” arriva uno dei momenti piu’ attesi ovvero True, omaggio alle influenze soul, che viene cantata da tutto l’impianto romano con Hadley che dirige il coro. Nel bis spazio a “Through The Barricades”, una delle piu’ belle ballad mai scritte, con un grande lavoro acustico di Gary Kemp, e Gold che chiude dopo due ore una serata memorabile. Speriamo di rivederli presto con un nuovo album.

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