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Un Joe Strummer postumo ci regala ''Streetcore''di: Massimo Giuliano L'album è stato registrato con i Mescaleros, il fido gruppo che ha accompagnato Strummer nell'ultimo periodo della sua vita Joe Strummer, tradito da un cuore troppo debole, ha pensato di andarsene di colpo lo scorso 22 dicembre. Con lui è scomparso un pezzo di storia del rock: restano un pugno di grandissimi dischi e un nome — Clash — che ancora oggi rappresenta il meglio apparso sulla scena mondiale degli ultimi 25 anni. Dopo una lunga e oscura parentesi seguita allo scioglimento dell'«unica band che avesse un senso», solo negli ultimi anni Strummer aveva ripreso a suonare e scrivere musica con la dovuta convinzione. Il disco precedente coi Mescaleros "Global a go-go" aveva fatto ben sperare. Oggi, a dieci mesi dalla sua scomparsa, arriva sul mercato questo postumo "Streetcore". Un cantiere rimasto aperto: il cantante ci stava ancora lavorando coi suoi Mescaleros, e per finirlo la band si è rimboccata le maniche, sotto la sobria produzione del chitarrista Martin Slattery. E, ad ascoltarlo, il disco rinnova la rabbia e il dolore per quella morte assurda: è forse il punto più alto della carriera solista di Strummer dopo la fine dei Clash. Joe aveva ritrovato lo smalto dei vecchi tempi. Nei solchi di "Streetcore" l'ex Clash suona passionale e presente come ai tempi migliori. Volete conferme? Ascoltate le rockeggianti "Coma girl" e "All in a day", la stupenda cover di "Redemption song" (Bob Marley sorride dall'alto dei cieli). Notevoli anche "Get down Moses" e la ballata "Ramshackle day parade". Un ultimo, ruvido saluto da un vero rocker, che fino all'ultima nota ci piace e ci appartiene. Articolo letto 1318 volte Riferimenti Web
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