Casa del Vento - Articolo Uno (Mescal 2009/EMI Music), archeologia industriale ipotassica di combat folk rock
di: Giancarlo Passarella
Il disco e' di pura militanza politica e si apre con la voce di Ciro Argentino, operaio sopravvissuto al rogo della fabbrica torinese! Sette sono andati e mai piu' ritorneranno: sono gli operai morti nella tragedia della Thyssenkrupp! Il disco e' di pura militanza politica e si apre con la voce di Ciro Argentino, operaio sopravvissuto al rogo della fabbrica torinese! Sette sono andati e mai piu' ritorneranno: sono gli operai morti nella tragedia della Thyssenkrupp!
Padronato, manganelli, sindacato, occupazione: parole che ci riportano agli anni'70, dove la lotta operaia portava salario e pensioni a chi non ne aveva la certezza. La prima volta che li abbiamo intervistati e' stato per il lancio di Pane e Rose e da allora la loro convinzione artistica si e' rafforzata.
Il nuovo disco della Casa del Vento e' un ponte tra Portella della Ginestra e la collaborazione con Patti Smith, perche' per la registrazione di due nuove canzoni da inserire nel suo nuovo album (la cui uscita e' prevista entro quest'anno) e' operativa una complicita' artistica tra di loro.
Questo Articolo Uno sin dal titolo ci conferma il ruolo di rostro politico che la band ha assunto nel panorama italiano, assieme a Gang e Modena City Ramblers: pugno chiuso e tanta recitazione (meditazione, riflessione...) nello snocciolarsi delle varie canzoni, abilmente prodotte da Saverio Lanza, artista che conosciamo sin dai tempi degli imberbi Rock Galileo e poi forgiatosi con il lavoro per/con Piero Pelu' e Biagio Antonacci. Come poi non ricordare il cameo offerto da David Rhodes, il chitarrista che per un quarto di secolo ha lavorato a fianco di Peter Gabriel. Tra i tanti brani di questo cd, ci piace ricordare il piu' soft (e quindi il piu' commerciale) che e' sicuramente Figlia mia, assai vicine al Roberto Vecchioni di qualche decennio fa ...Figlia mia vado a scioperare / Noi qui dentro sepolte a soffrire. / Lo facciamo non solo per noi / Ma per voi che dovrete venire. / Figlia mia vedi di studiare / Di cambiare di più la tua vita. / Quarant’anni come un’operaia / Ho la schiena e la vista finita.... Se vi spunta una lacrima, non dovete vergognarvi: significa solo che siete ancora degli esseri umani e nutrite un bagliore di umanita' e sentimento, nonostante le umiliazioni che avete avuto e subito, magari da un sistema produttivo che prima vi ha ammaliato, convinto e poi scaricato in un angolo, come uno straccio vecchio.
Contrariamente a quanto ho letto su alcune recensioni, non colgo in questo lavoro de La Casa del Vento ...soltanto un sapore nostalgico e stantio, divenendo suo malgrado un tassello in più per capire la disfatta della Sinistra in Italia..., perche' invece c'e' presa di coscienza, poco intellettualismo e tanta realta', sino ad arrivare...dentro il culo della miniera... Piu' a fondo di cosi', i problemi non si possono analizzare!
Tracklist di Casa del Vento - Articolo Uno:
- Intro (di Ciro Argentino) 0:23
- 7 3:38
- Primo Maggio 5:33
- Figlia mia 5:34
- Recitato (di Ascanio Celestini) 0:38
- Dio degli inferi 3:20
- Articolo uno 4:30
- Dal cielo 4:39
- Tutta la vita davanti 4:25
- Redemption song (cover di Bob Marley) 4:01
- Quando fischiava la sirena 4:51
- Campi d’oro 4:25
- L’italiante 3:13
- Fatica e sudore 3:40
- L’ultima cosa 3:39
Line-up:
Luca Lanzi (voce, cori, chitarre acustiche, banjo)
Sauro Lanzi (fisarmonica, tromba, trombone, whistle)
Massimiliano Gregorio (basso)
Fabrizio Morganti (batteria, percussioni)
Andreas Peterman (violino)
Riccardo Dellocchio (chitarra elettrica)
Musicisti ospiti: il ridente e soddisfatto Saverio Lanza ( chitarre, basso e tastiere in 7, Articolo uno, Fatica e sudore, L’ultima cosa) – David Rhodes (chitarra elettrica in Dal Cielo) – Francesco “Fry” Moneti (violino e banjo in Redemption song e mandolino in L’italiante) – Andrea “Pupillo” De Rocco organetto diatonico in Campi d’oro) – Lorenzo Forti (basso in Dal cielo) – Lorenzo “Moka” Tommasini (organo hammond e piano rhodes in Dal cielo)
Un grazie all'Ufficio Stampa della Mescal.
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