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Pubblicato il 20/12/2016 alle 16:05:17Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Renato Zero – Firenze 19 Dicembre 2016 .. un tricolore ghiacciato, l'attentato a Berlino, la rivoluzione umana ..

di: Giancarlo Passarella

Nel luogo dove si celebra la maestosa figura di Nelson Mandela, ieri sera ho assistito a 3 ore di concerto dentro un cantiere dove la musica e' la regina della serata e Renato un umile servitore nell'orto del signore...

Nel luogo dove si celebra la maestosa figura di Nelson Mandela, ieri sera ho assistito a 3 ore di concerto dentro un cantiere dove la musica e' la regina della serata e Renato un umile servitore nell'orto del signore...

La voce di Tullio Solenghi scandisce i tre quadri del grande affresco che l'artista romano sta portano in tour con il nome del suo nuovo disco: Alt (ventottesimo album in studio, anticipato dal singolo Chiedi) è perciò un nuovo capitolo della sua fantastica carriera, ma anche un monito a partecipare ad una rivoluzione (umana, amorosa, sociale, serena, culturale, non violenta..), perché i tempi storici che stiamo vivendo esigono da noi la giusta attenzione.

Ma nessuno avrebbe mai immaginato di vivere anche la storia in diretta e ieri sera il secondo tempo del concerto (dopo che la voce di Tullio Solenghi aveva annunciato i 15 minuti d'intervallo) inizia con un affranto Renato Zero che racconta di aver appreso nei camerini della strage berlinese ai mercatini di Natale... il dolore si mischia alla rabbia, la sua voglia di comunicazione assume toni grevi .. l'uomo Renato Fiacchini sposta da una parte l'artista Renato Zero, mentre la voce è rotta dall'emozione...

Un palco concepito come un cantiere, 8 musicisti di grande bravura, una orchestra di archi diretta dal maestro Renato Serio, le incursioni dell'alter ego Glitter (in pratica il giovane attore è il narratore di alcuni momenti della vita dell'artista romano!), due maxi schermi che aiutano a vedere quello che si svolge sul palco: una produzione chic ed indubbiamente il prezzo del biglietto vale lo spettacolo offerto ..

L'applauso sgorga forte, quando ringrazia i Neri per caso, davvero magici in molti momenti di questi suoi concerti ed ingiustamente tralasciati dalla discografia che conta. Questo ripescaggio rende ancora più lode all'uomo Renato Zero/Fiacchini ed io penso ai due momenti in cui ho avuto la fortuna di stare a contatto con lui in campo lavorativo: mi vengono perciò in mente gli uffici stampa che ho curato di alcuni show del suo Zero 40 Tour, ma anche il 10 Giugno 2009 presso I Gigli di Campi Bisenzio (Firenze) in un evento pubblico dove ha presentato il suo cd Presente ed io gli ho fatto trovare sul palco il mio amico Don Marco Fagotti e Renato Zero ha avuto modo di parlare del suo rapporto con la spiritualità nei vari momenti della sua vita personale ..



Ma ritorniamo allo shwo di ieri sera ...I sorcini sono cresciuti, così come il loro nocchiero: gioiscono quando vedono i suoi passi accennati di danza, ogni tanto si alzano in piedi per il rito dei cori, ma amano anche riflettere sulle considerazioni contenuti nelle canzoni di Renato, così come in alcune sue riflessioni... come quelle dedicate alla violenze sui bambini … al rapporto in una coppia (se l'amore finisce deve rimanere il rispetto) … ad una classe politica fatta di nani .. ad un made in Italy sempre più spesso saccheggiato dalle multinazionali e dalla globalizzazione... sino all'accenno al simbolo dell'unità nazionale ovvero Il tricolore, spesso umiliato ... Siccome sta fuori al freddo, si ghiaccia, ma andrebbe esposto con coraggio quasi tutti i giorni e non solo per celebrare varie ricorrenze! Ognuno di questi spunti filosofici (nel senso nobile del termine) hanno più valore perché ci troviamo in un contesto particolare: il palasport di Firenze è da anni dedicato alla figura carismatica di Nelson Mandela ed ogni anfratto lo ricorda, offrendo foto, percorsi, colori, frasi che inneggiano al valore dell'uomo, inteso come singolo e come portatore di innovazione e libertà!

Ed anche Renato Zero su questi aspetti punta molto, così come quando chiama alla Rivoluzione, per poi spiegare come ognuno di noi la può fare tutti i giorni: basta aggregare, dove disgrega il consumismo … basta socializzare, mentre ci viene insegnato ad essere egoisti. Ma non hai il tempo di pensare troppo, perché il ritmo è incalzante e Renato chiama il pubblico a cantare lui un evergreen come Amico, lasciandosi per fine show un hit potente come Il cielo: arriva il momento del suo abbraccio a tutti i fans, non prima di aver ringraziato tutti i suoi collaboratori, elencandoli nome per nome e sottolineando lo specifico ruolo..

E vai, se vuoi andare avanti!
Perché, sei figlio dei tempi!
Ma se, frugando, nella tua giacca, scoprissi che ...
dietro il portafoglio, un cuore, ancora, c'è!
Amico, cerca me!!


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