Addio a Piergiorgio Faraglia, l'uomo nero... Soffriro', moriro', ma intanto sole vento vino e trallalla' ..
di: Giancarlo Passarella
Viveva in un borgo umbro con dieci persone ed un sacco di gatti: quando ci incontravamo mi diceva di quando c'eravamo parlati decenni prima. Gli ho sempre chiesto quando era successo, ma non mi ha mai risposto: forse mi prendeva in giro! Viveva in un borgo umbro con dieci persone ed un sacco di gatti: quando ci incontravamo mi diceva di quando c'eravamo parlati decenni prima. Gli ho sempre chiesto quando era successo, ma non mi ha mai risposto: forse mi prendeva in giro!
Assieme nel 2011 all'Auditorium RAI..
Per entrare nella bara si è fatto mettere una maglietta con la scritta Soffrirò, morirò, ma intanto sole vento vino e trallallà. Questo era il Faraglia, uomo massiccio, ma dall'animo semplice.. Da sette mesi lottava contro un cancro alla lingua ed oggi si sono ritrovati i suoi amici a Roma per ricordarlo.
L'ho presentato tante volte dal vivo, soprattutto quando accompagnava Katres con la quale ha dato vita ad un sodalizio interessante. Poi è arrivata Alessandra Parisi, compagna di vita e di musica: una volta sono stati ospiti al Carcere di Sollicciano ed hanno stregato tutti i presenti. Questi "ospiti" (alcuni da diversi lustri) non si aspettavan certo di innamorarsi di quella coppia con cui non avevano nulla in comune.
Piergiorgio amava Ben Harper, Lou Reed, Ry Cooder e Pearl Jam e si è portato nella tomba (con quel suo sorriso beffardo) tutti i particolari di quel nostro primo incontro di 20/25 anni fa e di cui non mi ha mai voluto raccontare molto, dato che io non me lo ricordavo proprio ..
Maldito! E smettila di ritornarmi in mente con quel sorriso beffardo..
Articolo letto 1091 volte
|