Premio Tenco, Enrico De Angelis in una lettera spiega le ragioni dell’addio
di: Manuela Ippolito Giardi
Un grido di allarme per il futuro del Premio Tenco di Sanremo arriva da Enrico De Angelis, che ha deciso di lasciare dopo 20 anni il ruolo di direttore artistico, e dopo 45 anni di appartenenza al Club Tenco, che organizza la manifestazione. Un grido di allarme per il futuro del Premio Tenco di Sanremo arriva da Enrico De Angelis, che ha deciso di lasciare dopo 20 anni il ruolo di direttore artistico, e dopo 45 anni di appartenenza al Club Tenco, che organizza la manifestazione.
Oltre a De Angelis hanno lasciato il Consiglio Direttivo Annino La Posta, Ersilia Ferrante e, subentrante come prima non eletta, Désirée Lombardi. Al posto di de Angelis il direttivo ha nominato alla direzione artistica del Club Sergio Secondiano Sacchi. Il prossimo appuntamento ufficiale del Premio Tenco è in programma il 7 Maggio al Teatro Ariston di Sanremo, con la partecipazione di Patti Smith e altri ospiti. Inoltre, nei giorni scorsi è stata diramata una nuova modalità per l’ascolto e la votazione dei dischi e delle canzoni per la prossima edizione.
Intanto, in una nota l'ex direttore artistico torna a spiegare le ragioni della sua decisione.
"Ho esposto le ragioni delle mie dimissioni prima da direttore artistico del Club Tenco e poi dal Consiglio Direttivo del Club con un lungo e argomentato testo che ho letto ai soci del Club in un’assemblea straordinaria tenuta a Sanremo il 18 febbraio, durante la quale le mie dimissioni dal Direttivo sono state seguite da quelle di altri consiglieri (Annino La Posta, Ersilia Ferrante e, subentrante come prima non eletta, Désirée Lombardi). Mi riesce molto difficile condensare tutto ciò in poche parole, ma ci provo, in estrema sintesi.
Sono più di 5 anni che all’interno del Direttivo del Tenco vige una dialettica di diffidenze, posizioni arbitrarie, attacchi, provocazioni, voltafaccia, segni di sfiducia reciproca. Mi dispiace demolire l’immagine idilliaca ma oggettivamente disinformata che probabilmente dall’esterno si aveva della gestione del “Tenco”, ma questa è la realtà. Nel mio intervento l’ho documentato con numerosissime citazioni testuali. Ho stretto i denti per anni nel tentativo di salvare il “Tenco”, ma ora non posso più.
Ci sono state spesso invadenze e prevaricazioni da parte di alcuni consiglieri su questioni non di propria competenza, senza nemmeno che il resto del Direttivo fosse informato. Col risultato di iniziative inopportune, o inique, o vere e proprie gaffe.
Personalmente, poi, non mi piace il coinvolgimento di dirigenti del Club in attività lavorative sistematiche e continuative per artisti o organizzazioni musicali che potrebbero avere interessi (economici, artistici, culturali) in contraddizione con il Club, così stabilendo inevitabilmente legami e relazioni con realtà alle quali noi dovremmo restare impermeabili. In qualche caso si tratta anche di legami con una società, per quanto benemerita, che è anche etichetta discografica e management di artisti, cosa mai accaduta in 40 anni di Club Tenco. Il grande intuito originale del Club, lo spirito che l’ha animato dal primo giorno, è stato quello del nobile dilettantismo, della “professionalità” sì ma non del professionismo. Lavorare al di fuori dei mestieri della musica ci aveva sempre reso amabili di fronte a tutti, liberi, inattaccabili, generosamente super partes.
Non condivido nemmeno il continuo tentativo da parte delle istituzioni sanremesi di accomunarci ad altre realtà a noi del tutto estranee dal punto di vista artistico e culturale, da Sanremo Expo al Festival di Sanremo ad Area Sanremo; tentativo che la maggioranza del Direttivo non sta arginando; al contrario, dirigenti del Club vi sono direttamente implicati in ruoli anche di alta responsabilità, a volte senza che nemmeno ce ne venga data comunicazione con trasparenza. Col risultato, ad esempio, che nostri eventi, imposti o no, sono comunque finiti tra i cosiddetti “eventi collaterali” degli ultimi due Festival.
Infine, il modo scandaloso con cui il Club Tenco è stato gestito dopo le mie dimissioni da direttore artistico mi ha definitivamente determinato a lasciare anche il Consiglio Direttivo: le modalità con cui le dimissioni sono state comunicate all’interno del Club e come invece non sono state comunicate all’esterno; lo spregio e l’assenza di spirito collaborativo con cui sono state tenute in conto le richieste dei soci per l’assemblea straordinaria, invano richiesta – come lo Statuto consente - in località più vicina che Sanremo, e al cui ordine del giorno regolamentare sono stati aggiunti scorrettamente argomenti arbitrari e capziosi, tra l’altro così prevedibilmente impegnativi che non è stato nemmeno possibile affrontarli se non altro per mancanza di tempo; l’invenzione di una fantomatica “direzione artistica collegiale” che mi ha sostituito per tre mesi, illegittima perché contro lo Statuto del Club, irresponsabile e in realtà mascherata; l’assenza dal 1° gennaio di un ufficio stampa, perché l’eccellente ufficio stampa precedente non s’è visto rinnovare l’incarico e non è stato sostituito; la visione localistica del valore del Club Tenco, fino a ieri invece realtà di storica portata nazionale e internazionale, che ho esemplificato rilevando come la grafica degli eventi del Club fosse stata programmata solo per manifestazioni locali.
In coerenza con tutto ciò, non avvertendo il bisogno di restare a qualunque costo legato a nessuna poltrona, ho deciso, sia pure con sofferenza, di chiudere la mia partecipazione attiva al Club, dopo 45 anni di militanza e 20 anni di responsabilità artistica. Un lungo ciclo si è portato a compimento, almeno per me, e forse non solo per me, ma per una fetta storica del Club; e personalmente penso che si sia chiuso in bellezza dopo l’ultima Rassegna culminata con l’omaggio proprio a Luigi Tenco. Niente potrà ripristinare in me un sentimento ormai perduto". conclude De Angelis.
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