The Straphon: la new wave al tempo dell’iPad e dell’iPod
di: Antonio Ranalli
La new wave al tempo dell’iPad e dell’iPod. Questa la proposta degli Straphon, band abruzzese che si presenta al pubblico con un album ricco di riferimenti dal rock al pop, con incursioni nel funky, jazz, metal, elettronica. La new wave al tempo dell’iPad e dell’iPod. Questa la proposta degli Straphon, band abruzzese che si presenta al pubblico con un album ricco di riferimenti dal rock al pop, con incursioni nel funky, jazz, metal, elettronica e tutte le varie sfaccettature.
Questo, è il caso di dirlo, è uno dei pochi casi in cui una band multi genere riesce a catturare l’attenzione del pubblico. “The Straphon” brilla di un'intensità indescrivibile. Si distacca dall’EP “Mashed Banana” nel 2010 in quanto a sonorità, ma è capace comunque di essere dolce ed energico nello stesso tempo.
Suoni metallici, distorti, sul dark (“Black Powder”, “Judge In The Mirror”, “Dark Love” e “Parental Advisory”), ispirazioni mitologiche (“Walk Away”), ballate acustiche ed anche drammatiche (“Thank You”) e soprattutto un capolavoro vero e proprio: “Choice”, forse la canzone più ispirata del disco, che mette i brividi per quanto è perfetta.
Un lavoro che, nel suo complesso, vede alternarsi brani dalle caratteristiche più agitate, dalle intuizioni jungle al post-punk, dalle geometrie distorte dell’apertura al pop sghembo, mentre nella parte finale le composizioni diventano più estatiche, i ritmi non si limitano a rallentare ma procedono progressivamente verso la dilatazione assoluta dei suoni. In un’epoca in cui la ma musica è dovunque, nelle radio che diffondono migliaia di canzoni, nelle televisioni, sia quelle musicali sia quelle tradizionali, dove videoclip ed esibizioni non mancano mai, nella pubblicità, dove è diventata spesso dominante, gli Straphon provano a riportare alta l’attenzione su generi e stile che, altrimenti, si trasformerebbero in prodotto da catena di montaggio, con gruppi musicali tutti uguali, boy band prodotte a tavolino e giovani stelline che sono spesso vestite soltanto di qualche microfono.
Il progetto Straphon è nato nel 2008 su iniziativa di Silvio Mancinelli (batteria). Dopo vari cambi di formazione la band si è assestata con la vocalist Ludovica Mezzadri, che in alcuni brani ricorda molto Suzanne Vega, Fabrizio D'Azzena (tastiere), Alessandro Dionisio (chitarra) e Matteo Servilio (basso).
Tutte le informazioni per reperire il disco sono sul sito degli Straphon.
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