Sofferente di vitiligine, Michael Jackson sino al 23 Giugno era in sala prove

di: Giancarlo Passarella

La foto lo ritrae 48 ore prima della morte e la stampa scrive che.. These photos were taken June 23: pictures have surfaced of Michael Jackson’s final rehearsal at the Staples Center in LA. Ma non era ridotto come una larva umana di 51 chili?

La foto lo ritrae 48 ore prima della morte e la stampa scrive che.. These photos were taken June 23: pictures have surfaced of Michael Jackson’s final rehearsal at the Staples Center in LA. Ma non era ridotto come una larva umana di 51 chili?

Dannato gossip, dannata voglia di scandali gratis per speculare sul mondo dei fans!

Se a tutto aggiungiamo che presso gli studi di Culver City nei primi giorni di Giugno e' stato girato Dome Project (un long video, stile Thriller per intendersi), la domanda sorge spontanea: se pesava 51 chili, aveva la parrucca, nello stomaco gli hanno trovato solo pillole ed ogni settimana si faceva la lavanda gastrica, come poteva stare in piedi e solamente ballare e sottoporsi per molti giorni a riprese cinematografiche?

Come al solito, il gossip si scatena e la stampa americana sguazza nel trovare testimoni dell'ultima ora, riprese inedite e tanto materiale con cui riempire magazine, cartacei e telematici: l'impressione e' che la verita' stia nel mezzo... In attesa di scoprire fra un mese tutti i risultati dell'indagini post autopsia, spuntano ogni giorno rivelazioni di ogni sorta: strano che ancora non si stato scritto un instant book o che non si sia detto che quello che 48 ore prima della morte balla in sala prove e' un sosia di Michael Jackson.
Anche il gran vociare sulla sua presunta voglia di diventare bianco, forse e' ridimensionabile ad una nota malattia della pelle ovvero sia vitiligine: si tratta di una malattia non contagiosa caratterizzata dalla comparsa sulla cute o sulle mucose, di chiazze non pigmentate, ovvero di zone dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta al pigmento, la melanina, contenuto nei melanociti. I melanociti resterebbero vitali, ma smetterebbero di produrre melanina. Non potendosi proteggere mediante abbronzatura le zone bianche sono facilmente soggette a eritema solare e scottature, come la pelle di un neonato: se ne consiglia la protezione mediante copertura tessile (indumenti coprenti) e/o creme ad altissima protezione (fattore superiore a 40). È completamente infondata la credenza che tale malattia sia contagiosa.

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