Perimetro Cubo: che emozione suonare con Beppe Carletti
di: Antonio Ranalli
Si intitola “Il dubbio” il secondo lavoro in studio del duo romano Perimetro Cubo. L’EP, distribuito da Artist First, è stato anticipato dal singolo “Tipo Come Quando”, scritto da Luigi Santilli, e realizzato con la collaborazione di Beppe Carletti. Si intitola “Il dubbio” il secondo lavoro in studio del duo romano Perimetro Cubo. L’EP, distribuito da Artist First, è stato anticipato dal singolo “Tipo Come Quando”, scritto da Luigi Santilli, voce del duo romano, e realizzato con la collaborazione e la partecipazione straordinaria al pianoforte del leader dei Nomadi Beppe Carletti.
Questa la tracklist dell’EP”: “Il Dubbio”, “Tipo Come Quando”, “Sei Scappata”, “Abbandonandosi All’Alba”, “Due Cose”, “In Questi Giorni Senza”.
Ne abbiamo parlato con il cantante Luigi Santilli, che insieme ad Andrea Orsini compone il duo, in occasione del 24° Nomadincontro – Tributo ad Augusto Daolio, che si è tenuto a Novellara (Reggio Emilia).
Come nasce il progetto dei Perimetro Cubo?
E’ un incontro quasi casuale tra un cantautore per hobby e passione, ovvero io, e un chitarrista, polistrumentista e arrangiatore che si chiama Andrea Orsini. Abbiamo iniziato ad arrangiare alcune cose che avevo nel cassetto e poi a scrivere delle cose insieme. Abbiamo fatto un primo disco insieme ad altri musicisti professionisti, che solitamente suonano con musicisti affermati.
Il primo disco è stato immediato, o successivo a un periodo di rodaggio?
E’ stata una cosa curiosa. Abbiamo registrato una serie di pezzi che avevo già scritto, li abbiamo provati con Andrea che suonava tutti gli strumenti, comprese le batterie campionate. Abbiamo fatto ascoltare i primi provini e abbiamo visto che le reazioni erano positive. Allora abbiamo pensato di farlo seriamente coinvolgendo altri musicisti, oltre a scrivere brani nuovi. Possiamo dire che il primo disco è stato “doppiato”: aveva cose vecchie e cose nuove.
Un esordio fortunato in un certo senso…
Certamente. Non tanto dal punto di vista delle vendite, ma per la critica e poi perché è stato inserito tra gli album di esordio votabili al Premio Tenco.
Come siete arrivare a conoscere Beppe Carletti dei Nomadi?
E’ stato proprio grazie al primo disco. Casualmente, nelle attività di promozione dell’album, abbiamo conosciuto persone vicino a Beppe Carletti che gli hanno fatto ascoltare il nostro lavoro. Ai giudizi positivi è seguito un incontro, che ci ha portati ad andare avanti.
Infatti, in questo secondo album spicca il brano “Tipo come quando” in cui c’è proprio la partecipazione di Beppe Carletti al pianoforte…
E’ una cosa particolare. Un brano che ho scritto completamente al pianoforte, tanto che io speravo a un suo suggerimento. A lui è piaciuto e così ha accettato di suonare con noi. Un’emozione incredibile avere Beppe Carletti. Anche chi non è fans dei Nomadi conosce le canzoni che hanno fatto la storia del gruppo e della musica italiana. La partecipazione di Beppe Carletti mi ha emozionato molto e che ha arricchito questa esperienza. Ricordo che durante le registrazione in sala del video, Beppe a un certo punto si è messo a suonare “Io vagabondo” all’organo hammond. Inoltre, Beppe ci in qualche modo costretto ad avere un atteggiamento più professionale. Siamo stati molto più esigenti e attenti a tutto quello che abbiamo fatto.
Il disco tra l’altro è un mini album…
Ci siamo fermati solo a sei pezzi, un EP praticamente. Volevamo fare qualcosa di qualità. E’ sicuramente un disco più maturo del precedente, sia nella realizzazione che nei testi. La cosa più bella è tirar fuori un album che ci ha convinto, realizzato nel corso del 2015. Non ci sono tracce riempitivo. Ci sono poi musicisti bravissimi, come il violoncellista Giuseppe Tortora che ha suonato per esempio con Laura Pausini e Antonello Venditti, il bassista Pierpaolo Ranieri, il batterista Nicola Angelini, il pianista Alessandro Forte e il violinista Stefano Semprini. A parte il sottoscritto, tutti gli altri sono musicisti professionisti.
Avete presentato l’EP in occasione dei due concerti del Nomadincontro – Tributo ad Augusto Daolio, che in due giorni hanno raccolto oltre 20 mila presenze. Ci saranno altri concerti?
Quella di Novellara è stata una cosa molto toccante ed impegnativa dal punto di vista emotivo. Adesso vogliamo fare una bella presentazione del disco. Dobbiamo decidere se farla in acustico come fatto a Novellara, o con la band al completo. Oltre ai concerti continuiamo a scrivere. Pensiamo già al terzo album.
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