A Recanati si guarda all’Europa: Piero Cesanelli
di: Antonio Ranalli
A pochi giorni dal via della XXV edizione del “Premio Città di Recanati”, il direttore artistico e fondatore Piero Cesanelli ci racconta della manifestazione dedicata ai cantautori emergenti. Successo per il CD edito dalla ElleU. Giovedì 27 maggio si apre ufficialmente la XV edizione del “Premio Città di Recanati”, riservato ai cantautori emergenti. Già stabiliti gli otto vincitori (a Recanati non c’è una classifica), che ora si contenderanno la borsa di studio di 20 mila euro. Ma ci saranno anche tanti ospiti: Ligabue, Antonello Venditti, Lucio Dalla, Patty Pravo, Bungaro, Pacifico, Amalia Grè, Mariano Deidda, Francesco Di Giacomo, Piera Degli Esposti, Ennio Cavalli, Roberto Pazzi, Fernanda Pivano e tanti altri. Previsti anche due interessanti incontri, tra cui quello di giovedì 27, alle 16.30, su “La musica di qualità in radio e televisione” (con Franco Bixio dell’Afi, Enzo Mazza della Fimi, Stefano Micocci della Siae, produttori come Michele Torpedine e Celso Valli, autori televisivi come Giorgio Verdelli e parlamentari come Renso Lusetti e Gabriella Carlucci).
Tra le novità dell'ultimo ora c'è la presenza alla manifestazione di due medici. Si tratta di Vincenzo Cennamo e Carlo Fabbri, medici dell’Ospedale Bellaria che presentano fuori concorso un brano dal titolo "Il malato immaginato". Il brano è più di una canzone, è un avviso interiore ai naviganti lanciato da due gastroenterologi, due indagatori di visceri, in qualche modo due decifratori di significati. E’ un invito a prevenire lo sfratto della consapevolezza dal proprio corpo e dal suo rapporto con la sfera delle emozioni e del cuore; è l’indicazione di una via per evitare che la malattia sia quel pensiero che ci coglie puntualmente di sorpresa. La prima esecuzione in pubblico de "Il malato immaginato" scritta da Cennamo e Fabbri, che ne è anche l’interprete, e musicata da Cennamo e Bonora, quest’ultimo infermiere presso il medesimo ospedale, avrà luogo venerdì 28 maggio al Premio Città di Recanati e verrà preceduta dall’amichevole intervento di Lucio Dalla. Dalla, assieme ad Alessandro Bergonzoni, è tra i più convinti sostenitori di un progetto che vedrà coinvolti i due medici bolognesi nella realizzazione di un intero album di canzoni con annessi scritti sul concetto di prevenzione come percorso condiviso tra medico e paziente al fine di capire il significato della malattia e tracciare una nuova figura di medico curante. C’è da pensare che con tali padrini si sentirà parlare de Il malato immaginato anche dopo l’evento di Recanati.
Alla vigilia della manifestazione abbiamo voluto intervistare Piero Cesanelli, ideatore e direttore artistico della kermesse marchigiana, che ci ha raccontano…
Siamo alla XV edizione del “Premio Città di Recanati” ed è bello vedere come questo premio si sia fatto le ossa e una certa popolarità senza un legame particolare con un’artista o una situazione particolare. Molti premi nascono per rendere omaggio, o in memoria di questo o quell’artista scomparso, mentre Recanati può vantare una tradizione diversa. Se vogliamo c’è l’influenza di Giacomo Leopardi, la cui lezione nella poesia è indubbiamente servita alla musica, ma per il resto ci troviamo di fronte ad un caso decisamente unico. Alla vigilia della manifestazione, quali sono per Piero Cesanelli i motivi di successo del premio?
Essenzialmente due motivi. Il “Premio città di Recanati” è nato in seguito alla necessità di creare un ricambio nella canzone d’autore italiana. Infatti abbiamo grandi cantautori, che hanno scritto pagine importanti della musica italiana, ma non si è creato un ricambio generazionale. Colpa degli addetti ai lavori, spesso condizionati da problemi di carattere strutturale. Un secondo motivo è stato quello di mettere sullo stesso palco parole e musica. A Recanati vengono anche artisti famosi, ma non per promozionare un disco in uscita. Da noi ci possono essere situazioni insolite, che vedono sullo stesso palco Dacia Maraini e Ornella Vanoni, musicisti e poeti. Da noi gli artisti vengono per proporre qualcosa di insolito e culturalmente valido. Quest’anno, per esempio, avremo Luciano Ligabue e Fernanda Pivano, che discuteranno dell’ultimo romanzo del rocker di Correggio “La neve se ne frega” (Feltrinelli). Ancora Antonello Venditti verrà provocato dal giornalista Enzo Gentile e si metterà a nudo. Mentre Patty Pravo e l’attrice Piera Degli Esposti parleranno di amore. Infine, ci sarà anche Lucio Dalla che arriverà a Recanati con due gastroenterologi, per presentare la canzone che farà da testimonial alla campagna per la lotte alle malattie al colon. E poi c’è la sezione dedicata agli emergenti. Da noi sono usciti fuori artisti come Bulgaro, Amalia Grè e Pacifico.
Quest’anno il “Premio Città di Recanati” ha sperimentato un’operazione discografica decisamente coraggiosa ed interessante. Mentre il Festival di Sanremo distribuiva in edicola la propria compilation con “Tv Sorrisi e Canzoni”, voi facevate altrettanto presentando in allegato al “Tv Radio Corriere” il CD (edito dalla ElleU) con i 16 finalisti della XV edizione. Oggi è l’edicola è diventato un canale importante per la promozione della musica, anche se spesso con prodotti già conosciuti. Voi invece avete proposto un CD con artisti completamente sconosciuti. Che riscontro avete avuto? Ci sono le condizioni per poter replicare l’iniziativa?
Ti dico subito che l’operazione non solo verrà ripetuta, ma anche rafforzata. E’ chiaro che non abbiamo fatto gli stessi numeri della compilation del Festival di Sanremo. Siamo nel rapporto di 1 a 20: se loro hanno venduto oltre 300 mila copie noi ne abbiamo venduto 13 mila. Ma è un grande risultato, soprattutto perché nello stesso periodo il consumatore poteva scegliere tra una compilation più conosciuta e un’altra, cioè la nostra, con artisti emergenti. E abbiamo scoperto che c’è un mercato.
In XV anni di “Premio Recanati” avete sperimentato numerose iniziative, ospitato praticamente tutti gli artisti più importanti e scoperto autori interessanti. C’è anche qualcosa che desiderate mettere in atto?
Si, in effetti c’è una cosa che ci piacerebbe fare, anche se è legata alla disponibilità di fondi. Mi piacerebbe che il concorso diventasse europeo.
Avete mai pensato di gemellarsi con manifestazioni analoghe presenti in Europa? L’Unione europea, tra le altre cose, prevede proprio dei fondi per questo tipo di iniziative…
In realtà sette anni fa abbiamo sperimentato un gemellaggio con un festival francese. Sostanzialmente noi ospitavamo i loro artisti, e poi i nostri vincitori andavano in Francia. Ma non è questa la direzione che ci interessa. Tra l’altro i fondi previsti dall’Unione europea per questo tipo di scambi sono irrisori. Il nostro desiderio è quello di lanciare un bando europeo. Nel senso che a partecipare possano essere i cantautori emergenti di tutta l’Europa. Questo significa sobbarcarsi le spese di viaggio e soggiorno dei meritevoli, e solo con un’adeguata copertura economica è possibile dare vita a questo progetto.
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