Sanremo terza serata: Benigni mattatore e un emozionante omaggio a Gianni Bella
di: Pippo Augliera
La serata piu' lunga ha avuto come tema centrale le canzoni scelte per i 150 anni dell’Unita' d’Italia, l’intervento da mattatore di Roberto Benigni. Escluse definitivamente Anna Oxa e Patty Pravo. La serata piu' lunga ha avuto come tema centrale le canzoni scelte per i 150 anni dell’Unita' d’Italia, l’intervento da mattatore di Roberto Benigni. Escluse definitivamente Anna Oxa e Patty Pravo.
Nata per unire è anche un cd, in vendita nelle edicole, con i brani che sono stati eseguiti, il cui ricavato delle vendite andrà in beneficenza per la Fondazione il tuo cuore onlus. Sono stati raccolti, con le telefonate da casa ben 511mila 520euro. Al Bano si è preso la soddisfazione, prima di essere ripescato al ballottaggio, di ricevere un premio per avere ricevuto più televoti durante la sua esecuzione di “Va pensiero”.
Ha aperto Van De Sfroos con una rilettura incerta di “Viva l’italia” di De Gregori, splendida ed intensa “’O surdato ‘nnamurato” affidata ad un Roberto Vecchioni in forma smagliante accompagnato al mandolino elettrico da Lucio Fabbri. Nathalie ha affrontato con delicatezza il capolavoro di Lucio Battisti “Il mio canto libero” meritandosi anche l’applauso dell’altro autore Mogol presente in sala. Patty Pravo ha voluto evidenziare il suo umorismo ed ironia con una garbata rivisitazione di “Mille lire al mese”.
Convincenti gli accoppiamenti Max Pezzali con Arisa e Tricarico con Toto Cotugno mel proporre rispettivamente “Mamma mia dammi cento lire” e “L’Italiano”, che ha fatto il giro del mondo, vendendo milioni di copie. Ha destato perplessità la versione jazz di “Il cielo in una stanza” di Giusy Ferreri, in una impostazione che non si addice alla struttura melodica dell’intramontabile classico di Mina, mentre Luca Madonia ha avuto il merito di dare risalto ad un piccolo capolavoro della nostra musica leggera “La notte dell’addio” con Franco Battiato alla direzione orchestrale.
Interessante la proposta di “O sole mio” scelta da Anna Oxa, trascurabili Anna Tatangelo, nella sua versione di “Mamma” del grande tenore Beniamino Gigli con un look da Pierrot lunare, e il duo Luca Barbarossa/Raquel Del Rosario con una interpretazione senza infamia e senza lode di “Addio mia bella addio" di Carlo Alberto Bosi. Convincenti i La Crus con “Parlami d’amore Mariù”, imbarazzanti Emma con i Modà alle prese con “Here’s to you”: quasi un sacrilegio avere affidato a loro un brano così di spessore scritto da Ennio Morricone, dedicato ai due anarchici Sacco e Vanzetti, appartenente al repertorio della inarrivabile Joan Baez.
Gianni Morandi annuncia che canterà per l’occasione “Rinascimento” con testo di Mogol e musica composta da Gianni Bella, prima che venisse colpito da un ictus. Emozionato, la dedica al suo grande amico e, alla fine, si commuove di fronte alla standing ovation del pubblico.
Arriva il turno di Roberto Benigni che catalizza l’attenzione, come lui sa fare, regalando momenti di risate con la sua satira ad altri di riflessione quando spiega parola per parola l’Inno di Mameli e commuove cantandolo a cappella. Riprende la gara con i giovani. Si esibiscono Marco Menichini, I BTwins, Roberto Amadè e Micaela. Accedono alla finale questi ultimi due che si contenderanno la vittoria finale con Serena Abrami e Raphael Gualazzi.
Al ripescaggio dei big, la spuntano con il televoto, come da pronostico, Al Bano ed Anna Tatangelo: restano fuori, a sorpresa, le due icone per eccellenza Patty Pravo ed Anna Oxa.
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