Nel 2019 il centenario del Negroni, cocktail della Campari: fu inventato a Firenze con la giusta colonna sonora ..
di: Giancarlo Passarella
Presenti Cecilia Del Re (Assessore allo Sviluppo economico e Turismo presso Citta' di Firenze) e Lorenzo Sironi (Senior Marketing Director Italian Market), oggi in Palazzo Vecchio la conferenza stampa che ci riporta al Caffe' Casoni.. Presenti Cecilia Del Re (Assessore allo Sviluppo economico e Turismo presso Citta' di Firenze) e Lorenzo Sironi (Senior Marketing Director Italian Market), oggi in Palazzo Vecchio la conferenza stampa che ci riporta al Caffe' Casoni..
Mille sensazioni stamani all'ora di pranzo nella sala stampa, perchè un centenario così vale la pena sia celebrato coinvolgendo i mille aspetti che si associano al cocktail aperitivo alcolico (tra i primi tre più noti al mondo), a base di vermut rosso, bitter Campari e gin. E non vi scordate metà fetta d'arancia ..
Innanzi tutto per noi collezionisti filatelici, il nome Campari ci riporta a quell'unico esperimento italiano di francobolli pubblicitari che uscirono proprio dal 1919 nei 4 anni successivi. Quel 1919 per Firenze poi è stato un momento culturalmente interessante, anche perchè la città fu il set di un film storico, intitolato Pest in Florenz. Produzione tedesca, con un soggetto tratto dal racconto La maschera della morte rossa di Edgar Allan Poe, era ovviamente muto e la sceneggiatura fu curata da un giovane Fritz Lang, quello che i Queen riportarono in auge con il videoclip del brano Radio Ga-Ga.
Ma nel 1919 a Firenze venne brevettata anche la tuta, idea ingegniosa di Ernesto Michahelles (detto Thayaht), grande artista italiano nato sulle rive dell'Arno nel 1893: musicalmente spopolava Odoardo Spadaro che proprio nel 1919 pubblicò Ninna nanna delle dodici mamme, facendone un evergreen che ancora adesso commuove generazioni, italiane e non.
Orbene nel 1919 la storia narrà che il Camillo Negroni frequentava abitualmente l'aristocratico Caffè Casoni in Via de' Tornabuoni (per i fiorentini dirò che in quei locali poi c'è stato lo storico Caffè Giacosa): per variare dal suo abituale aperitivo americano, chiese al barman Fosco Scarselli di aggiungere un po' di gin in sostituzione del seltz, in onore degli ultimi viaggi londinesi di cui narrava spesso i particolari. Il nuovo cocktail divenne noto come l'Americano alla moda del conte Negroni: visto il successo, prese il nome del conte stesso..
Di tutto questo si è parlato stamani in conferenza stampa, anticipando che a Giugno il centenario verrà celebrato con una variegata serie di iniziative: magari io ne aggiungerei qualcuna di tipo storico e forse di etnomusicologia...
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