Spandau Ballet - Firenze 28 Marzo 2015: chapeau a Tony Hadley, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman e John Keeble
di: Giancarlo Passarella
Mancavano solo i darkettoni a ballare To cut a long story short, ma nel parterre non ci poteva girare. Brividi per le due distinte versioni di Gold e per Through the barricades. Mancavano solo i darkettoni a ballare To cut a long story short, ma nel parterre non ci poteva girare. Brividi per le due distinte versioni di Gold e per Through the barricades.
And we made our love on wasteland
And through the barricades ..
Venticinque brani (inclusi anche i nuovi, con This is the love ben accolta), eseguiti con grande maestria, davanti a mezza dozzina telecamere e con l'aiuto di 4 birre e due bicchieri di Jack Daniel's, tranquillamente traccannati da Hadley (un pò troppo gigionesco alla Brian Ferry), senza che la sua voce ne risentisse. Anzi...!
Un palco che all'inizio giudichi semplice, perchè prevede solo un grande tendone finale: ma con il passare dei brani, diventa la parete su cui passano le immagini della loro gioventù (e Tony Hadley ricorda tanti piccoli episodi), ma appare anche Steve Strange (quello dell'hit di Fade to grey con i Visage), al cui funerale i due Kemp erano presenti come portantini della sua bara bianca, assieme a Boy George. E' stato un momento di vera commozione, già anticipato dal tributo che durante il recente Festival di Sanremo gli avevo fatto gli Spandau Ballet...
Il Nelson Mandela Forum di Firenze ha offerto da subito un buon colpo d'occhio, dato che era stracolmo di gente: nel parterre (come vi avevo anticipato) non c'era nemmeno lo spazio per tentare un balletto, magari proprio da qualche darkettone della prima ora, di quelli che gli Spandau Ballet li avevano visti al Tenax, magari dopo essersi gustati i Bauhaus o aver divagato con i Talk Talk... quindi ero logico ieri sera vedere una grande quantità di 50enni canticchiare tutte le loro canzoni, ma notare una bella presenza di 25/30enni ci ha francamente (piacevolmente) sorpreso! Forse sono le figlie di quelle mamme che avevano in camera i manifesti di Tony Hadley, Gary Kemp, Martin Kemp, Steve Norman e John Keeble ... e che litigavano in classe con quelle che tifavano per i Duran Duran? Anche il sottoscritto (che in quei periodi ha pensato bene di fondare Il sindacato dei fan club italiani, tuttora operante...) nello stesso Tenax ha organizzato una convention nazionale, mettendo di fronte proprio gli stand di quei fans in apparenza nemici...!
Esattamente un anno fa per Tony Hadley c'è stato un ritorno di fiamma con il pubblico italiano, grazie alla sua partecipazione allo show La pista: era abbinato al gruppo di ballerine pugliesi delle Tacco 10 ed hanno interpretano evergreen come Fever o Rio (dei rivali Duran Duran), ma anche la stessa Gold..... in quella occasione il suo nome ha avuto un buon rilancio e lui ne ha approfittato per imparare qualche parola di italiano, ieri abbondantemente sfoggiata.
Musicalmente il concerto fiorentino (tranne per tre momenti di larsen sulle tonalità basse) è andato bene, con un uso discreto (e mai invadente e costante) delle immagini: nella parte centrale dello show (mentre la scritta Blitz campeggiava alle loro spalle), Gary Kemp è andato a suonare la tastiera originale dell'epoca ed il suo suono ossessivo ha sconvolto i nostri animi nostalgici. Se apparivano in quel momento sul palco due ballerini dark&new romantic, le lacrimone sarebbe spuntate copiose. Purtroppo non i capelli di molti dei presenti...
Mother doesn't know where love has gone
She says it must be youth
That keeps us feeeling strong
See it in her face, that's turned to ice
And when she smiles she shows
The lines of sacrifice
And now I know what they're saying
When the sun begins to fade
And we made our love on wasteland
And through the barricades ...
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