L’orchestra allegra dei Rossoantico: allegoria e tradizione alla maniera di Antonio Pascuzzo.
di: Dario Albelli
In occasione dell’uscita di Rossoantico, dal nome dell’orchestra di Antonio Pascuzzo, appunti e riflessioni di un viaggio musicale nell’evocativo mondo dell’orchestra popolare, con lo zampino di Cristicchi. In occasione dell’uscita di Rossoantico, dal nome dell’orchestra di Antonio Pascuzzo, appunti e riflessioni di un viaggio musicale nell’evocativo mondo dell’orchestra popolare, con lo zampino di Cristicchi.
Rossoantico è al contempo il titolo di un album ed un progetto artistico: 10 musicisti al seguito del vulcanico Antonio Pascuzzo, riuniti dal 2007 a formare un ensemble quanto mai completo, pronto a riversare per le strade italiane fiumi di melodie popolari, da assaporare lentamente in chiave moderna.
Antonio Pascuzzo ha un curriculum che si vende da solo. Autore di testi e coautore delle musiche, baffo d’artista (fino al 2010!) e carisma da palcoscenico, ha al suo attivo collaborazioni con Kocani Orkestar, Hevia, Concato, Caputo, Rocco Papaleo, Simone Cristicchi e molti altri.
Sua l’intuizione di mettere in piedi una banda popolare composta da reduci di conservatorio, e quindi una preparatissima équipe in possesso di abilità musicali ormai rare, ed un cuore pulsante ritmo endemico e suggestivo, connaturato alla canzone d’autore tradizionale.
Se il progetto nasce dalla fantasia di Antonio Pascuzzo, alla riuscita della prova è fondamentale l’apporto creativo di Pericle Odierna. Musicista d’eccellenza e direttore d’orchestra, la sua esperienza rende dolce e appagante l’ascolto dei molti strumenti acustici suonati in contemporanea, integrando in ogni melodia un’imponente sezione di fiati, la fisarmonica, l’armonica ed altri strumenti tradizionali che difficilmente avrete incontrato fino ad ora.
Il repertorio, del tutto inedito, offre testi originali, votati spesso ad una visione ironica di un’Italia in decadenza, annebbiata dal frenetico vivere quotidiano, e ferita ogni giorno dalla legge del silenzio, l’omertà dilagante dell’italiano volutamente distratto.
Quest’ultimo tema, particolarmente caro a Pascuzzo, è affrontato nel brano di apertura dell’album, “Zitto Zitto”. Attraverso un cantato onirico ed efficace, il frontman ci guida in un evocativo dipinto di realtà moderna, dove episodi di vita apparentemente incompatibili fra loro, trovano lentamente il proprio posto in un disegno generale fin troppo concreto, la cui chiave di lettura risiede nella domanda “Perché doversi assumere delle responsabilità?”.
Non abbiamo certo fra le mani un concept-album, e se la track “Uomo d’onore” preme la lama più a fondo nella piaga della menzogna legalizzata, nelle restanti 10 tracce i temi si susseguono freschi e diversificati: l’amore e la musica in “Gioia”, la separazione difficile in “Erba cattiva”, l’erotismo alla francese in “Gillette”. Fra le note a fine album, fa sorridere il ringraziamento a Simone Cristicchi, per l’ultima strofa di “Chitarra ferita” e per tutti i concerti straordinari vissuti insieme.
Nati nel 2007 come Music Family, nel 2010 i Rossoantico contano oltre 40 concerti, ed un consenso sempre in attivo. Il 15 Maggio 2010 all’Auditorium della Conciliazione i paganti sono 1200, e 500 in ottobre al Parco della Musica.
Il 28 Aprile 2011 i Rossoantico sono ospiti di Parla Con Me, programma tv condotto da Serena Dandini, presentando alle videocamere il brano "Zitto zitto".
Se da sempre riconosciamo all’esibizione live una pesante azione demistificatoria della realtà, necessaria ad operare una classificazione della qualità del materiale proposto da una discografia italiana preda degli imperativi del marketing, l’invito è a visionare il nutrito materiale audio video presente in rete, ed a trarne le dovute conclusioni.
Fortunato invece chi potrà assistere in prima persona alle serate dal vivo dell’”orchestra allegra”, gli abitanti di Roma e dintorni su tutti.
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