Baustelle – Auditorium Parco della Musica (Roma) – 27/07/2013
di: Antonio Ranalli
Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, insieme all’Orchestra sinfonica di Massa e Carrara, hanno accompagnato il pubblico di Roma attraverso le tappe che hanno portato alla realizzazione del nuovo lavoro discografico "Fantasma". Francesco Bianconi, Rachele Bastreghi e Claudio Brasini, insieme all’Orchestra sinfonica di Massa e Carrara (nella foto di Tiziana Cialdea), hanno accompagnato il pubblico di Roma attraverso le tappe che hanno portato alla realizzazione del nuovo lavoro discografico “Fantasma”.
Ogni concerto dei Baustelle è un piccolo evento, perché la band di Montepulciano riserva sempre qualche sorpresa. E’ successo anche all'Auditorium Parco della Musica di Roma (ospiti della rassegna "Luglio suona bene"), struttura dove il gruppo si era già esibito lo scorso 20 febbraio, in una delle primissime date con l’orchestra per presentare il nuovo album. E il pubblico non si è lasciato sfuggire anche questa nuova occasione per poterli ammirare dal vivo. In platea c’erano anche il regista Nanni Moretti e il cantautore Mauro Ermanno Giovanardi.
I Baustelle hanno presentato (anche in diretta streaming per Telecom Italia) la loro avventura orchestrale, aiutati dal Maestro Enrico Gabrielli. Esecuzione impeccabile e superlativa, aiutata da un’ottima acustica, tanto da rendere lo show dell’altra sera il miglior concerto tenuto sino ad ora dai Baustelle a Roma.
La prima parte è stata un vero e proprio viaggio all'interno di “Fantasma”. Dopo i “tioli di testa” la band ha proposto nell’ordine “Il futuro”, “Nessuno”, “Il finale”, “Radioattività” e “Diorama”. Versioni ricche di sensibilità, che rendono i Baustelle un gruppo fedele ai propri impegni, al rigore e alle esigenze di qualità.
Come hanno spiegato in occasione dell’uscita del recente album il “fantasma” più famoso è sicuramente il tempo. E proprio al tempo è stata dedicata la seconda parte, con brani vecchi e nuovi in grado di creare ambientazioni al racconto di Bianconi e compagni. Da “Cristina” a “Contà l’inverni”, dove Bianconi si cimenta nel dialetto romanesco (spiegando di aver consultato per la redazione del testo tanti romani, da Gigi Proietti a Enrico Montesano), passando per la bellissima “Monumentale”, resa ancora più epica dalla voce di Rachele Bastreghi. Dopo “La morte (non esiste più)”, il gruppo è passato al vecchio repertorio, costituito da brani come “La canzone del parco, “L'aeroplano” oltre ad un sentito omaggio a Léo Ferrè con un’efficace versione a due voci di “Col tempo”. Di seguito “Il corvo Joe”, e la commovente poesia musicata “Alfredo”, dedicata ad Alfredino Rampi, la cui tragedia segnò indelebilmente la generazione di chi ha ora tra i 35 e i 45 anni: un lieve, sincopato valzer che si sviluppa in una serie di immagini in bianco e nero di papa Woityla, Pertini, le Br, Platini: testimoni dell'evento che rivoluzionò il mondo dell'informazione con la trasmissione, per la prima volta, della morte in diretta televisiva. Ancora “L’estinzione della razza umana” e la chiusura con i “titoli di coda” di “Fantasma”.
C’è ancora il tempo per alcuni bis, sempre eseguiti con l’Orchestra e in versioni completamente diverse rispetto a quelle degli album originali. Il divertimento si tocca con mano con la adolescenzial-psicotica “Charlie fa surf”. Poi ancora il tema del tempo con “Le rane”, mentre per la gioia del pubblico “La guerra è finita”. In conclusione l'evocativa “Andarsene così”. Forse, però, la gente non aveva voglia di andarsene così e intendeva rimanere ancora un poco.
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