Il coraggio di vivere se stessi di Pippo Augliera presentato in maniera originale tra teatro musica e poesia
di: Aurelia Mancini Messi
Come inviata speciale, ho avuto modo di assistere ad una presentazione del libro Il coraggio di vivere se stessi, scritto da Pippo Augliera: originale, coinvolgente e vissuta con grande partecipazione e calore da parte di tutte le persone coinvolte. Come inviata speciale, ho avuto modo di assistere ad una presentazione del libro Il coraggio di vivere se stessi, scritto da Pippo Augliera, originale, coinvolgente e vissuta con grande partecipazione e calore da parte di tutte le persone coinvolte.
Il pubblico presente al Teatro Zancle di Messina ha avvertito immediatamente questa dimensione, sin dall’inizio, grazie alle note musicali introduttive con la versione strumentale di “Volesse il cielo”, appartenente al repertorio di Mia Martini.
Il conduttore Padre Alessandro Marzullo ha avuto la capacità di instaurare un dialogo autentico con l'autore, rilevando impressioni e commenti sui contenuti del libro e concentrandosi sulla prima parte composta da versi creati sull’onda delle inquietudini e turbamenti giovanili, tirati fuori dal cassetto, mantenendo intatta la loro forza evocativa, nonostante il trascorrere inesorabile del tempo.
Le poesie, recitate da Luigi Rao, sono state impreziosite da melodie scelte dal repertorio di Lucio Battisti, Freddie Mercury.
Spazio alla prima storia e il palcoscenico si apre, puntando i riflettori su una panchina, circondata da alberi e piante, e sulle due donne, una delle quali racconta un episodio in particolare della sua vita, nel suo ruolo di madre coraggio....splendida Emanuela Giuliano, in scena con Katia Lo Faro.
Al termine della rappresentazione, applausi scroscianti e meritati, a cui fa seguito l'esecuzione del brano "Piove" di Riccardo Cocciante con l'ottimo Natale Pagano al pianoforte e una voce a sorpresa, cioè quella dello stesso autore!
Le due attrici commentano, in particolare Emanuela Giuliano afferma: ‘io sono una mamma ed immedesimandomi totalmente, è come se avessi vissuto questa terribile esperienza. Da attrice comica, ho coperto per la prima volta questo ruolo drammatico e posso asserire con certezza che è stata una delle più grandi emozioni che abbia mai vissuto.'
Riprende il dialogo, sui temi affrontati nelle storie e sul filo che lega esse alla frase "I fiori più belli crescono sui rami che hanno sofferto di più", scelta dall’autore, per dare un'apertura alla speranza, nonostante la sofferenza e le difficoltà....
Padre Alessandro chiede all’autore se le storie hanno qualche riferimento personale e considerando l’attività di psicoterapeuta svolta da Pippo Augliera nel settore delicato delle tossicodipendenze, si punta l’attenzione su quella in cui è trattato il tema della droga, attraverso l’esperienza di un difficile recupero, dopo avere toccato il fondo.
Viene eseguita dal vivo piano voce “Cara droga” di Franco Simone”, visto che ogni racconto ha un collegamento con brani di artisti vari….come Mina per la spiritualità, Mia Martini per la follia, Biagio Antonacci per la guerra, Roberto Vecchioni per il conflitto, Franco Battiato per la malattia, Fabio Concato per l’omosessualità, Domenico Modugno per il suicidio.
Si dà il meritato rilievo al commento che Stefano Filipponi ha scritto per il libro “Quella strana scintilla”, letto su una melodia di Francesco De Gregori “Flirt”, che ha amplificato la bellezza del sentire espressa con le parole: altro momento di grande partecipazione.
Un ottimo preludio alla seconda rappresentazione “I sentimenti veri superano ogni barriera” che vede coinvolti in scena Fabio La Rosa, in una interpretazione molto intensa, affiancato da Sebastiano Gangemi. E, a seguire, il testo e le note struggenti di “Una casa in cima al mondo” di Pino Donaggio contribuiscono ad annullare le distanze dovute ad un’assenza fisica, grazie al prodigio dell’amore.
Fabio La Rosa si è così espresso: un’emozione indescrivibile, perché riesci ad avere una prova tangibile di come il tuo entusiasmo e la tua passione siano arrivati a toccare il cuore del pubblico. Essere attori è riuscire a pescare dal pozzo dell'anima le tue emozioni e trasformarle in parole ed azioni sul palcoscenico al fine di raggiungere e suonare le corde del cuore di chi ti guarda…’
Due ore trascorse all’insegna delle emozioni, da rendere difficile la chiusura di una presentazione originale tra poesia, teatro e musica. E aggiungiamo una frase dell’autore, presa a prestito dallo scrittore Carlos Castaneda: ‘è preferibile percorrere i sentieri che hanno un cuore, perché quelli che non ce l’hanno uccidono...'
Cala il sipario…..
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