Alchemy divine - Have some fun (Top Records 2011) power rock disorganico, lontano dalla zona crepuscolare
di: Giancarlo Passarella
Amo la teatralita' della voce di Francesca Mantovani e trovo il trio milanese degli Alchemy Divine di alto livello: questo loro full length pero' porta un vento leggero e non una burrasca, come ci si aspettava dall'ep The twilight zone. Amo la teatralita' della voce di Francesca Mantovani e trovo il trio milanese degli Alchemy Divine di alto livello: questo loro full length pero' porta un vento leggero e non una burrasca, come ci si aspettava dall'ep The twilight zone.
Fatemi dire le cose che non vanno a mio modesto parere in questo disco: senno' qualcuno mi accusa di essere troppo tenero con chi fa power rock o porta nel nome il ricordo della mia band preferita.
Ovviamente mi riferisco ai Dire Straits ed al titolo del loro live del 1983 registrato all'Hammersmith Odeon di Londra: questa assonanza ha costretto gli Alchemy a diventare Alchemy Divine, per non confondersi con anche una nidiata di tribute band devote alla fede knopfleriana. Il loro ep d'esordio era di fattura tedesca: poi si sono chiusi in studio, ritornando a Londra per il mastering di queste 15 canzoni che hanno trovato finalmente voce grazie alla collaborazione della Top Records di Guido Palma... altro personaggio che conosco bene e quindi... devo trovare altre cattiverie da mettere in questa recensione, senno' (sempre i soggetti di prima...) potrebbero anche accusarmi di non essere critico nei confronti delle etichette con le quali ho frequentazione. Dannata vita da giornalista indipendente: era meglio andare al Festival di Sanremo a fare passerella...!
Have some fun e' un buon disco, ma soffre di organicita': sembra una compilation che attraversi la storia di un gruppo famoso e che ha bisogno di quel tipo di raccolte per presentarsi ad un target che non lo conosce. I primi 4 brani paiono usciti dal repertorio metal dei Rush o dei Queen (strizzando un po' l'occhio ai nostrani Lacuna Coil) e non esaltano per niente la vena creativa degli Alchemy Divine, ne tanto meno i colori che possiede la voce di Francesca Mantovani: con The sunshine of my life il cd diventa da una parte piu' pop (lanciando uno sguardo ai Roxette) e dall'altro piu' prog power, anche se due brani finiscono nello stesso modo e si trovano uno accanto all'altro. Non conosco Mauri Belluzzo (accreditato sul cd con le parole Produced and mixed by) e quindi non mi permetterai mai di dire che ha sbagliato o che la scaletta poteva essere fatta in un modo diverso, ma sicuramente far finire la title track e la seguente Easy on a sunny morning allo stesso modo (con il refrain cantato dal coro, senza sotto il tappeto musicale...), non e' stato il massimo dell'originalita'!
Rileggendo le loro comunicazioni stampa di lancio di questo cd, leggo che definiscono world rock music tutto il loro lavoro, motivandolo cosi' ... E' proprio dalla filosofia di non porre limiti alle nostre composizioni che abbiamo scelto di essere un laboratorio musicale sempre alla continua ricerca di nuovi elementi da miscelare, al fine di confermare il nostro stile che amiamo definire world rock music.... Allora ho sbagliato io tutto il taglio di questa recensione ed il difetto che ho riscontrato (la disorganicita') e' invece e' un motivo di vanto e va applaudito per il coraggio con cui si e' vissuto. Chi avra' ragione? Ai posteri l'ardua sentenza, ma a me un brano come The Twilight Zone mi piace un sacco e ben fotografava l'ep precedente, quello fatto con lo zampino di un produttore tedesco...
Track list di Alchemy divine - Have some fun
1 As Long As There Is Hope
2 There Ain't No Love
3 The Silent Wind
4 I Just Can't Stop
5 Prelude
6 The Sunshine Of My Life
7 Have Some Fun
8 Easy On A Sunny Morning
9 Just One More Time
10 Love Is A Miracle
11 Bad Moon Rising
12 Don't Give In
13 Never Give Up
14 Say Goodbye
15 Angel Sent From Heaven
Articolo letto 4451 volte
|