Vasco Rossi annuncia un evento speciale a Modena Park nel 2017
di: Alessandro Sgritta
Vasco Rossi ha incontrato il pubblico questa settimana durante l’evento Incontri d’autore con Castaldo e Assante all’Auditorium Parco della Musica di Roma e ha annunciato un evento speciale a Modena nel giugno 2017 per festeggiare 40 anni di palco. Vasco Rossi (nella foto) ha incontrato il pubblico questa settimana durante l’evento “Incontri d’autore” con Gino Castaldo ed Ernesto Assante all’Auditorium Parco della Musica di Roma e ha annunciato un evento speciale a Modena Park nel giugno 2017, per festeggiare i primi 40 anni di concerti.
Dopo aver ricordato la sua interpretazione di “Amico fragile” al concerto tributo di Genova e il rapporto speciale che aveva con Fabrizio De André, il suo recente amore per l'heavy metal, Vasco ha detto che per lui il rock sono i Rolling Stones, lo sberleffo e la provocazione, si gioca a fare le rockstar, all'inizio veniva preso troppo sul serio e non si capiva la sua ironia: gli artisti devono smuovere le coscienze. Il rapporto coi social network ha cambiato la percezione di sé perché ha scoperto che a molte persone non piaceva, ha letto i commenti dei video su Youtube, cose del tipo "spero ke ti venga 1 ictus vecchio drogato di merda", dietro una tastiera si può dire qualsiasi cosa, dimostrando molta autoironia e capacità di reazione alle critiche. Castaldo ricorda quando si trovò i fan sotto casa e la segreteria intasata di insulti, Vasco ricorda la scoperta di Facebook e del web, sottolinea la potenza e la pericolosità del mezzo, che può diventare un lavoro a tempo pieno, poi si è disintossicato. Quindi a sorpresa annuncia che l'anno prossimo ci sarà un evento speciale nel giugno 2017 per i suoi primi 40 anni di palco, a "Modena park". La prima volta fu a piazza Maggiore a Bologna con Ballandi che gli organizzò un concerto con Dalla e gli Stadio di Curreri, si trovò con Maurizio Solieri e Massimo Riva alle chitarra, Maurizio Lolli alla batteria, Guido Elmi alle congas e altri amici, il terzo concerto a Vicenza fu “quello delle freccette”, con Curreri, Pezzoli e “Attila” alla batteria, c'era un gruppo di ragazzi al bar che gli tiravano le freccette mentre cantava "Jenny è pazza", voleva smettere e a un certo punto gli è venuta una rabbia che non pensava di avere, i primi 2 dischi li ha fatti per una piccola etichetta milanese che attraverso quei dischi scaricava l’Iva.
Una volta due in prima fila gli dissero "sei una merda", quella rabbia non gli è ancora passata, ora la scarica sul palco, Vasco racconta la barzelletta dell'indovino, la battuta "gran success'“ del batterista Walter Casini, il concerto alla bocciofila di Ventimiglia. Le canzoni sono sempre un po' un miracolo, spesso il giro musicale ce l'hai in testa da un po', saper suonare uno strumento è importante. Un giorno era in vacanza a Saint Tropez, in un locale c’erano tante belle ragazze ma alla fine era rimasto da solo e la sera in barca ha scritto di getto "Sally". Una volta dopo un concerto vicino casa a Tavullo ha pianto dalla rabbia e tornando a casa ha scritto "Siamo solo noi". Negli anni '80 lo insultavano per strada e lo accusavano di aver portato la droga ai ragazzi, invece gli artisti non creano la realtà, la raccontano, a 16 anni scriveva "canzoni di merda", poi ha imparato la tecnica, la madre gli diceva sempre "sei solo te", quella canzone è una risposta generazionale.
“Vita spericolata” è stata la più importante, la musica è di Tullio Ferro, incontrato negli anni '80, era il chitarrista di un gruppo, i Luti Croma, aveva scritto “Albachiara” in 10 minuti di getto, parlava di una ragazza che si masturbava, una bella provocazione per l'epoca, “La noia” e “Splendida giornata” sono nate sempre sulle musiche di Tullio Ferro, per allargare il giro di collaborazioni. Dopo un breve filmato di "Sono innocente" live, parla di politica che considera una cosa seria di cui non si deve parlare al bar, va fatta nelle sedi giuste, non gli piace l'antipolitica, la privacy non ci dev'essere per i politici, il cittadino deve poter sapere tutto di te. Le canzoni non cambiano la testa, siamo noi che ci riconosciamo nelle canzoni, anche lui tirava le bottiglie a chi non gli piaceva, il pubblico ha sempre ragione, Vasco ha combinato rock, blues e canzone italiana, ha utilizzato il rock che non è un linguaggio italiano per dargli credibilità in italiano, canta come parla e come mangia, il successo l'ha portato lontano dalla realtà, però anche se non va più in autobus sa sempre cosa prova la gente che ci va. Una volta c'erano i cantautori come Guccini e De Gregori che spiegavano le canzoni, negli anni '80 si rese conto che c'era bisogno di sintesi, non c'era tempo di sentire tutta la storia per catturare l'attenzione della gente, ad es. "Ogni volta" l'ha scritta all'alba dopo una notte insonne, attraverso dei flash, senza raccontare tutto, anche gli inglesi scrivono così, "Toffee" è stato l'esperimento più azzardato, poche parole, immagini, molti silenzi, negli spazi vuoti ognuno ci può vedere quello che vuole. Vasco non è per le vie di mezzo, è sempre stato esagerato, oggi non beve più, è stato male e ha avuto paura, non ha ancora ricominciato. La sua parte femminile è molto importante, è cresciuto in mezzo alle donne, parlando delle donne parlava anche di lui, quando ha scritto “Sally” era molto contento, deve ringraziare il cielo e la chitarra, quando è stato male per la prima volta in vita sua (prima aveva avuto solo la febbre per 3 giorni) era "morto", con un dolore sul fianco che non si può spiegare, è stato 6 mesi in ospedale, pensava al peggio, lì ha scoperto un altro mondo, la sofferenza, che ha usato per togliersi dalla testa varie menate che aveva prima…
L’appuntamento con Vasco è allo Stadio Olimpico di Roma il 22, 23, 26 e 27 giugno, mai nessuno lo ha riempito per 4 volte di seguito…
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