Alternative guru del black metal e rocker di un certo ritual ambient: Antonello Cresti ed il suo Come to the Sabbat ...
di: Giancarlo Passarella
Prima ci prova con Fairest Isle – L’epopea dell’electric folk inglese, poi si appassiona con Lucifer over London – Industrial, folk apocalittico e controculture radicali in Inghilterra: il cocainomade Ello Cresti chi lo ferma piu'? Prima ci prova con Fairest Isle – L’epopea dell’electric folk inglese, poi si appassiona con Lucifer over London – Industrial, folk apocalittico e controculture radicali in Inghilterra: il cocainomade Ello Cresti chi lo ferma piu'?
A meta' Giugno 2009 in una intervista che ci aveva concesso esaltava il valore del relax, perche' lo riteneva importantissimo specialmente quando si perseguono obiettivi importanti: analizzando le cose che ha combinato da allora in poi, la domanda nasce spontanea ed e' quella relativa a quando mai si sia rilassato ....
Un bentrovato ad Antonello Cresti: hai dunque colpito ancora in campo letterario?
Esatto! Oramai con una media di un libro all’anno sembra davvero che ci abbia preso gusto… Questa volta il libro che ho pubblicato Come to the Sabbat, desidera essere al contempo un punto di arrivo di tutte le mie ricerche passate (in esso troverete numerose pagine su argomenti come psichedelia, folk, cultura underground), ma anche un nuovo punto di partenza con riflessioni per me davvero nuovissime riguardo a generi musicali come il black metal, il ritual ambient, il revival psichedelico anni ’90… Insomma direi che ce n’è per tutti i gusti, anche tralasciando la corposa contestualizzazione storico-culturale presente nella prima parte del testo.
Come vivi il rapporto con la tecnologia imperante? Ne sei vittima o la sai cavalcare e gestire?
Utilizzo molto internet, anche per compiti di promozione e mi piace molto Facebook (a proposito, contattatemi pure sul social network!), ma sono molto più freddino riguardo a cellulari, parabole e decoder vari. In generale direi che amo starmene lontano dalle tecnologie, ma ammetto di buon grado di essere il primo a giovarsene in certe occasioni!
Quali sono gli artisti che hai amato in passato e quali quelli che segui ora con maggiore interesse?
A casa ho migliaia di titoli provenienti da tutto il mondo: in estrema sintesi amo molti dei generi di cui parlo in “Come to the Sabbat”, dalla psichedelia al prog, dall’avanguardia al metal estremo, dal folk a certe cose dark/gothic… Continuo a nutrire curiosità per il mondo della musica, ma devo confessarti che molto difficilmente adesso mi capita di imbattermi in proposte che mi esaltino come quelle del passato: fuori di metafora ascolterei per ore “Odessey and Oracle” degli Zombies (del ’68), mentre non vado oltre l’ascolto radiofonico di un album dei Coldplay…
Antonello Cresti uomo e Antonello Cresti comunicatore: riescono le due realta' a vivere assieme? Quali hobby riesci a coltivare?
Qui me la cavo con una frase secca: qualsiasi mia opera non mi contiene, mentre io contengo tutto ciò che faccio! Riguardo alle mie passioni: i viaggi e l’esplorazione della sessualità sono senza dubbio le due cose che mi donano le soddisfazioni maggiori.
Per chi non ti conosce, vogliamo fornire una tua scheda dettagliata in campo artistico? Quanti dischi hai all'attivo? Quanti libri?
Col collettivo Nihil Project ho pubblicato tre cd ufficiali tra il 2003 ed il 2006, e si è trattato del mio impegno più importante in ambito discografico.
Ho fatto uscire, nel 2006 anche un progetto in trio denominato In Yonder Garden. Per quanto riguarda i libri ho iniziato a pubblicare nel 2004, ma ritengo particolarmente significativi solo i miei tre ultimi lavori “Fairest Isle – L’epopea dell’electric folk inglese” (Aereostella 2009), “Lucifer over London – Industrial, folk apocalittico e controculture radicali in Inghilterra” (Aereostella 2010) e ovviamente l’ultimo “Come to the Sabbat – I suoni e le idee della Britannia esoterica” (Tsunami 2011).
Come to the Sabbat e' recensito come un un vero e proprio viaggio all’interno della tradizione magica della terra d’Albione: concordi?
Chi ha letto i miei precedenti saggi si sarà reso conto di un legame più o meno esplicito tra underground musicale britannico e esoterismo/occultismo… Ebbene con questo libro ho voluto sviluppare alla massima potenza questo discorso andando a scavare alle radici delle spiritualità alternative della Gran Bretagna e vedendo come queste sensibilità si sono poi riversate nell’alveo musicale dagli anni sessanta ad oggi… La “tradizione magica” cui tu alludi dunque non è confinata a qualche culto misterioso o all’opera di qualche intellettuale strampalato, ma è materia viva per tante musiche che abbiamo amato ed amiamo!
Da dove nasce questa tua passione per l'esoterismo? Quali letture e quali musiche ti hanno forgiato in questa tua personale ricerca?
Mi interessa l’idea di andare “altrove”… Tutte le culture che parlano della possibilità dell’uomo di emanciparsi dal dominio della materia e della contingenza mi affascinano, e naturalmente l’esoterismo allude invariabilmente alle possibilità “divine” dell’essere umano. Peraltro ho sempre ritenuto che arte e spiritualità non possano viaggiare su binari separati. Delle letture e musiche che mi hanno accompagnato in questa ricerca, quantomeno in ambito UK, ho ovviamente parlato diffusamente in “Come to the Sabbat” (e qui dovrei citare decine di artisti dai Beatles ai Coil, dalla Incredible String Band ai Cradle of Filth, dai King Crimson ai Throbbing Gristle…) dunque qui citerò due musicisti che mi sono davvero stati di conforto e che provengono da zone geografiche diverse: mi riferisco al compositore americano Terry Riley e a certi lavori del nostro Franco Battiato. Anche a loro devo molto.
Come sai trovo anche interessante la tua attivita' come musicista, dai Cocainomadi al Nihil Project ..
Di Nihil Project abbiamo detto prima, e credo ti farà piacere sapere che stiamo finalmente lavorando al nostro ritorno discografico dopo quasi sei anni… Al solito si tratterà di un lavoro denso di collaborazioni letteralmente da tutto il mondo. I Cocainomadi invece dopo 13 anni continuano a fare concerti (ne ho fatti tre negli ultimi mesi) ed a giudicare dalla reazione del pubblico mi verrebbe da dire che ci cominciano a capire solo oggi…
Usiamo una macchina spazio/tempo: in quale epoca ti trasferisci e... perche'?
Mi trasferirei nella Inghilterra di Elisabetta I (seconda metà del 1500), un momento di straordinario fervore artistico, politico e culturale. Mi sarei davvero trovato a mio agio in un periodo in cui il pensiero magico, ad esempio con la figura di John Dee, si trovava ad affiancare il potere costituito… E poi amo l’architettura di quel periodo, la letteratura, persino quella musica mi ha ispirato in più di una occasione.
Proviamo a guardare ora al futuro: cosa avra' fatto (in campo comunicativo) Antonello Cresti domani, fra un mese o fra un anno? Quali i sogni nel cassetto?
“Del doman non v’è certezza”, tra un mese continuerò la promozione del mio “Come to the Sabbat”, andando a giro a presentarlo e tra un anno presumibilmente mi accingerò a pubblicare qualcosa di nuovo (ho già delle idee). Il sogno sarebbe ovviamente poter vivere delle proprie passioni, che già sostengono il mio animo.
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