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Editoriale
Pubblicato il 18/06/2009 alle 16:00:54Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

E' passato l'emendamento D'Alia: finita la liberta' su Internet?

di: Giancarlo Passarella

Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato l'articolo è diventato il nr. 60. Il senatore Gianpiero D'Alia e' dell'UDC e quindi non fa parte della maggioranza: c'e' da preoccuparsi? Cosa si dice in giro?

Il testo la prossima settimana approderà alla Camera. E nel testo approdato l'articolo è diventato il nr. 60. Il senatore Gianpiero D'Alia e' dell'UDC e quindi non fa parte della maggioranza: c'e' da preoccuparsi? Cosa si dice in giro?

Lo scritto di Michele Labianca suona l'allarme: se quello che lui ipotizza dovesse avverarsi (cosi' come sostengono anche i seguaci di Beppe Grillo), allora un regime dittatoraile e' veramente dietro l'angolo. io ho sempre detto e scritto che cio' dovesse capitare, non esiterai un attimo a partire partigiano e che ho gia' individuato una serie una serie di valli montane dove rifugiarmi. Ma francamente scherzavo, perche' sarebbe vergognoso che mia figlia vivesse in uno stato che gia' i miei nonni hanno combattuto per migliorarlo, arrivando anche ad andarsene in Argentina! Scrive Michele Labianca ...In pratica se un qualunque cittadino che magari scrive un blog dovesse invitare a disobbedire a una legge che ritiene ingiusta, i provider dovranno bloccarlo. Questo provvedimento può obbligare i provider a oscurare un sito ovunque si trovi, anche se all'estero. Il Ministro dell'interno, in seguito a comunicazione dell'autorità giudiziaria, può disporre con proprio decreto l'interruzione della attività del blogger, ordinando ai fornitori di connettività alla rete internet di utilizzare gli appositi strumenti di filtraggio necessari a tal fine. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro il termine di 24 ore. La violazione di tale obbligo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria da euro 50.000 a euro 250.000 per i provider e il carcere per i blogger da 1 a 5 anni per l'istigazione a delinquere e per l' apologia di reato, da 6 mesi a 5 anni per l'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'odio fra le classi sociali. Immaginate come potrebbero essere ripuliti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta con questa legge? Si stanno dotando delle armi per bloccare in Italia Facebook, Youtube, il blog di Beppe Grillo e tutta l'informazione libera che viaggia in rete e che nel nostro Paese è ormai l'unica fonte informativa non censurata.
Vi ricordo che il nostro è l'unico Paese al mondo, dove una media company, Mediaset, ha chiesto 500 milioni di risarcimento a YouTube. Vi rendete conto? Quindi il Governo interviene per l'ennesima volta, in una materia che vede un'impresa del presidente del Consiglio in conflitto giudiziario e d'interessi. Dopo la proposta di legge Cassinelli e l'istituzione di una commissione contro la pirateria digitale e multimediale che tra poco meno di 60 giorni dovrà presentare al Parlamento un testo di legge su questa materia, questo emendamento al "pacchetto sicurezza" di fatto rende esplicito il progetto del Governo di "normalizzare" il fenomeno che intorno ad internet sta facendo crescere un sistema di relazioni e informazioni sempre più capillari che non si riesce a dominare....


Pronta la replica a questa che poteva sembrare una bufala ...Ieri notte, le Commissioni Giustizia e Affari Costituzionali della Camera hanno abrogato l’emendamento D’Alia al disegno di legge sulla Sicurezza, che introduceva disposizioni relative al filtraggio dei siti Internet con contenuti che incitano ad attività illecite. Un risultato importante, voluto fortemente dagli onorevoli del PDL Roberto Cassinelli e Barbara Mannucci, che avevano presentato l’emendamento 60.1, volto proprio a stralciare la norma D’Alia. Ora il testo dovrà tornare al Senato, dove era stato approvato in precedenza, con le modifiche introdotte alla Camera.... Cassinelli non aveva usato giri di parole per scagliarsi contro l’emendamento D’Alia, definendolo un testo pericoloso per la libertà della Rete e dei netizen. D’Alia non aveva mostrato alcun segno di cedimento, anzi, aveva riconfermato la sua proposta. Il deputato azzurro si augura che ora non vengano riproposte norme incostituzionali e illiberali.
Mentre Cassinelli portava a casa la sua vittoria, un’altra importante iniziativa veniva annunciata in Rete: la nascita dell’Intergruppo Parlamentare 2.0. Conoscere per deliberare. On line., il motto del blog dell’Intergruppo. Diverse le adesioni da parte dei parlamentari di tutti gli schieramenti, sensibili al tema delle nuove tecnologie e consapevoli del ruolo fondamentale di Internet nella società. Lo scopo dell’Intergruppo 2.0 è quello di promuovere un confronto tra politica, imprese e cittadini sul Web 2.0 e i suoi strumenti, per sfruttare al meglio le opportunità per l’intero sistema Italia in termini di sviluppo economico, culturale e democratico...


Come vedete, la situazione e' in evoluzione: hold the line!

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