Brian May e Kerry Ellis presentano One Voice - The Tour! a febbraio in Italia
di: Alessandro Sgritta
Abbiamo incontrato Brian May il celebre chitarrista dei Queen e la star del musical Kerry Ellis che hanno presentato il loro One Voice - The Tour! in arrivo in Italia a febbraio 2016 per 6 concerti ad Ancona, Padova, Firenze, Milano, Mantova e Roma. Dopo il successo della loro performance dello scorso giugno all’Arena di Verona, il duo formato da Brian May (leggendario chitarrista dei Queen) e Kerry Ellis (nella foto), una delle star dei musical del West End e Broadway, tornerà a febbraio in Italia per sei grandi concerti. I due artisti che hanno già pubblicato gli album “Anthems” (2010), disco di debutto della cantante prodotto da May, e il live “Acoustic by Candlelight” (2013), proporranno un mix dei loro rispettivi repertori e cover di altri classici del rock nelle tappe italiane del loro “One Voice – The Tour!”. Il duo si esibirà il 21 febbraio al Teatro Le Muse di Ancona, il 22 al Gran Teatro Geox di Padova, il 24 all’Obihall di Firenze, il 25 al Teatro degli Arcimboldi di Milano, il 27 al Gran Teatro Palazzetto c/o Palabam di Mantova e il 28 all’Auditorium Parco della Musica di Roma. May ed Ellis hanno da poco inciso il brano “One Voice”, che anticipa il loro terzo album, di prossima pubblicazione. Li abbiamo intervistati in un hotel di Roma...
La prima domanda è scontata, 6 grandi concerti in Italia e al momento gli unici in Europa, come mai la scelta dell’Italia?
K.E.: "Amiamo l'Italia, prima di tutto, abbiamo sempre avuto un grande feeling con il vostro pubblico, che ci ha sempre dato tanto amore. Vogliamo approfittare di questo momento, abbiamo vissuto belle esperienze a Milano l’anno scorso e abbiamo pensato che non ci sia un posto migliore per tornare in concerto".
B.M: "Non siamo noi che abbiamo scelto l'Italia, è abbastanza strano, ma è l'Italia che ci ha scelto. L'esibizione a Verona è stata magnifica, una grande opportunità nella quale abbiamo capito che potevamo fare qualcosa di veramente diverso. Quindi è stato quasi naturale, per noi, continuare questo progetto in Italia".
Come si svilupperà il concerto?
K.E: "Stiamo registrando un nuovo album, in questo momento. Il precedente “Anthems” era più rock e orchestrale, l’ultimo tour “Acoustic by Candlelight” era più intimo (solo noi due), il prossimo disco sarà una combinazione dei nostri stili, una progressione naturale, sono molto soddisfatta del risultato, non credo che porteremo l’orchestra in Italia ma… chi lo sa? magari torneremo in futuro con loro…".
B.M: "Non abbiamo ancora la scaletta (ride), è un progetto molto interessante, per me il lavoro con Kerry è molto diverso rispetto ai Queen, con cui eravamo in quattro, questo è molto più libero, più fluido e più sperimentale. Ieri sera alla trasmissione abbiamo fatto una cosa molto intima, a Verona invece c’era l’orchestra, la combinazione tra la grande voce di Kelly, la chitarra elettrica e l'orchestra è speciale, insieme si liberano. A febbraio ci sarà anche Jeff, che è la nostra orchestra mobile. Stiamo pensando di lavorare prossimamente con un'orchestra italiana, forse chiederemo a Vittorio (Grigolo) di suonare insieme a noi".
Vi siete incontrati la prima volta alle audizioni del musical “We Will Rock You” a Londra, ci sarà il sequel annunciato?
B.M: “Mi piace molto il sequel come musical, ha un bellissimo copione, ma come produzione è stato difficile metterlo insieme, e vorremmo anche rifare l'originale “We will rock you” a Londra, ma non so ancora quando, non abbiamo ancora trovato un teatro. In realtà per noi non era un opzione continuare su questa strada, io ero molto ispirato dalla sua voce che era un punto di partenza, nel frattempo Kerry è diventata una grande star del musical e ha fatto tante altre cose, compresi due figli. Siamo stati tutti e due molto impegnati, ma poi è arrivato il momento in cui volevamo sviluppare questo progetto insieme, e quindi ogni momento che troviamo andiamo in studio per lavorare insieme”.
Eseguirete anche brani del nuovo disco nei concerti?
K.E: "Sì credo di sì, quando suoniamo dal vivo ci piace provare nuove cose, il nuovo album è abbastanza orchestrale quindi dovremo fare delle versioni diverse ma sicuramente nei sei concerti italiani suoneremo anche i nuovi brani".
Quando si parla di Brian May si tende a considerare soprattutto il musicista, quanto è importante per te comunicare un messaggio con le canzoni?
B.M: "Siamo entrambi molto appassionati di animali, è stato bello poter condividere quello che facciamo con la nostra passione, siamo interessati agli animali in Gran Bretagna e inoltre siamo coinvolti nella campagna World Free. Qualcosa di molto interessante è successo con la vicenda del leone Cecil, è stata un’orribile tragedia, ma tutto il mondo è rimasto colpito e le persone erano disgustate per quello che è accaduto. Ci ha dato la possibilità di far capire che queste sono cose che accadono continuamente. Per noi è una grande opportunità, abbiamo realizzato una versione diversa di World Free rispetto a quella che si è vista nel film, non so se posso dirlo ma da oggi speriamo di poter usare la nuova versione con l'orchestra, abbiamo un nuovo video che parla di quello che è successo con Cecil e con la caccia come sport per trofei. Speriamo di dare questa canzone alla campagna e di dare un’importanza mondiale a questo messaggio, come diceva Machiavelli “il fine giustifica i mezzi”. Allo stesso tempo stiamo lavorando con alcuni deputati per far approvare una legge in Inghilterra, che vorremmo chiamare “Cecil Law”, che speriamo possa fermare la caccia come trofeo. Sarebbe splendido se questa legge venisse poi accolta da tutti i paesi".
La nuova canzone “One Voice” è stata scritta da Ruth Moody, co-fondatore dei The Wailin’ Jennys, ce ne potete parlare?
K.E.: "One voice è un'idea nata da Ruth Moody per un film che racconta della crudeltà verso i cani, così abbiamo pensato che sarebbe stato bello fare una canzone insieme e poi un nuovo video. Inoltre One voice è stata una grande fonte di ispirazione per scrivere insieme il nuovo album".
Quest’anno sarà il 40° anniversario del singolo “Bohemian Rapsody”, che effetto ti fanno questi eventi?
B.M: "Quando si arriva alla mia età ci sono tanti anniversari, l’organizzazione dei Queen è al lavoro su diversi progetti, ci sarà una sequenza di eventi, a novembre uscirà “A Night at The Odeon – Live at Hammersmith”, il nuovo mix di un video concerto del 1975, lo show di Natale all’Hammersmith Odeon di Londra. Ad essere sincero, preferisco essere coinvolto nel presente, andremo prossimamente in Sud America con Adam (Lambert), però è anche bello pensare a quello che è successo nel passato".
Brian May ha un dottorato in astrofisica ed è coinvolto nel progetto “New Horizon”, ci può parlare di questo progetto?
B.M: "Sono molto fortunato perché tante porte mi si sono aperte grazie alla musica, sono sempre rimasto vicino all'astronomia come un dilettante, anche se sono stato un professionista, e guardo questi progetti con grande interesse. Adoro guardare le foto di Plutone e le immagini stereoscopiche. Questa è una cosa che suscita molto interesse perché una volta si occupavano di astrofisica solo i secchioni, invece adesso è diverso, gli astrofisici, scienziati e ingegneri sono quasi tutti chitarristi, quindi sono interessati a me come chitarrista rock, esattamente come io lo sono con il loro lavoro, ci divertiamo tanto insieme, sia con la scienza che con le chitarre. Plutone era un sogno della mia infanzia quando ero un bambino, prima era molto lontano nel cielo invece adesso è un oggetto più vicino”.
Sappiamo che ti è stato dedicato anche l’asteroide 52665 Brianmay, che effetto fa?
B.M: "E' stato un gesto gentile che ho apprezzato ma non è una cosa per cui ho lavorato, è bello ma non l’ho mai visto, è difficile commentarlo, bisognerebbe fare una missione Nasa per arrivarci. Mi piace avere premi, riconoscimenti, ecc. ma fare le cose è il premio vero...
Quale tua canzone manderesti nello spazio?
B.M.: “forse “Is this the world we created?” così le persone si fermerebbero a pensare a quello che fanno all’ambiente che hanno intorno, la mia canzone dei Queen “’39” è stata suonata nello spazio e quindi sono contento di questo…"
Kelly come concilia il suo impegno di donna e di mamma durante i concerti?
K.E: "Adesso che sono in stato interessante dormo poco, ma sono molto fortunata ad essere sia madre che a fare il lavoro che amo, certo è complicato conciliare le due cose ma forse riesco a passare più tempo con i miei bambini rispetto a tante altre persone. Credo che sia molto importante avere l’opportunità di mostrare questa esperienza di vita ai nostri bambini ad un’età così piccola, se avessi fatto un altro lavoro forse non sarei riuscita a farlo".
Qual è il rapporto di Brian May con la sua celebre chitarra? sta uscendo anche in Italia il libro sulla "Red Special"…
B.M:" Viaggio poche volte senza di lei, anche quando torneremo a febbraio la porterò con me, la chitarra è la mia voce e quando registriamo c'è una grande interazione tra le due voci. La mia voce fisica non è un gran che, quindi quando io suono la chitarra e Kerry canta, allora le cose funzionano. Anche il nostro amico Raffaello che ha curato la traduzione italiana del libro sulla Red Special lavora molto sull’ambiente e i diritti degli animali…".
Il 5 settembre sarebbe stato il 69° compleanno di Freddie Mercury e sarà il “Freddie for a day” in Italia e non solo, ci puoi dare un ricordo di lui?
B.M: "Freddie è sempre con noi in spirito, forse sembro troppo sentimentale ma la sua influenza è stata così forte in tutti gli anni che abbiamo lavorato insieme nel creare il mondo che abbiamo creato, che è ancora lì e mi lascia la possibilità di fare quello che faccio adesso. Freddie era un grande amico, e anche un musicista strepitoso, è sempre con noi, sia il giorno del suo anniversario che in tutti gli altri giorni.
Siete alla ricerca di un altro cantante per i Queen?
B.M.: per adesso ce l’abbiamo, Adam (Lambert) è stato molto bravo e non l’abbiamo cercato, abbiamo ancora qualche data con lui, mi piace cantare con lui, non è in nessun modo un imitatore di Freddie, lui ha la sua carriera solista, mi piace suonare con i Queen ogni tanto ma forse non per sempre…
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