Ossessione e genialità nel nuovo lavoro di Stefano Edda Rampoldi
di: Giuseppe Panella
Nonostante una assenza durata 12 anni, Stefano Edda Rampoldi ritorna con un album in cui mostra di essere ancora l'artista geniale che tutti conosciamo Edda
Semper biot
(Niegazowana / Venus)
Con un titolo in dialetto milanese, “Semper biot”, Stefano “Edda” Rampoldi si presenta al suo pubblico dopo un “silenzio” durato dodici anni, durante i quali nulla è cambiato. E’ sempre il solito Edda che con i suoi testi poetici e dissacranti riesce a mostrare quella genialità, finora, “riposta” in un cassetto. Lontani sono gli anni in cui Edda militava nei Ritmo Tribale e i fan lo amavano in maniera viscerale tanto da considerarlo una vera e propria superstar. Il suo ritorno diventa gradito sin dall’ascolto della traccia iniziale, “Io e te”. Un testo crudo ed un suono scarno sono il biglietto da visita di un album che prosegue per tutta la durata con gli stessi toni e con quella voce particolare penetrante e fuori dal comune caratteristica del cantante milanese.
Un lavoro non facile nei cui testi, che parlano di morte e di dolore, sono evidenti le ossessioni di Edda. Rilevanti “L’innamorato” che potrebbe essere uscita dal repertorio di Carmen Consoli, “Bella come la luna”, con l’arpeggio iniziale che contrasta con l’Hammond e sottolinea i diversi stati d’animo dell’autore evidenziati da un testo ora riflessivo ora rabbioso.
Un disco intimo che ci restituisce un autore che, smessi i panni della rockstar, ci mostra il suo lato più intimo ed introverso.
Tracklist:
- Io e te
- Milano
- Scamarcio
- L’innamorato
- Snigdelina
- Yogini
- Amare te
- Bella come la luna
- Organza
- Fango di Dio
- Hey suorina
- Per semper biot
Articolo letto 5381 volte
|