Un po' Biancaneve, un po' Regina di Cuori: Marta G & The Monkeys sono i vincitori del Calabria Demofest 2011, svoltosi a Catanzaro Lido!
di: Giancarlo Passarella
Nata a Collegno (una volta terra di smemorati), l'attenta Marta Gerbi ha portato il suo combo a convincere la giuria che ho diretto: una folla inaspettata ha fatto da corollario ad un evento ben riuscito ed organizzato! Una bella onda calabra! Nata a Collegno (una volta terra di smemorati), l'attenta Marta Gerbi ha portato il suo combo a convincere la giuria che ho diretto: una folla inaspettata ha fatto da corollario ad un evento ben riuscito ed organizzato! Una bella onda calabra!
Fa bene a fare il segno di vittoria (anche se le due dita rivolte all'interno, hanno in slang un significato ben diverso...), perche' il trionfo e' stato sudato, ma meritato.
Infatti hanno conquistato 51 punti, mentre Marvanza Reggae Sound e gli Zed sono arrivati entrambi a quota 49: ulteriore dimostrazione della bonta' delle band invitate da Pergolani & Marengo a rappresentare a Catanzaro Lido il lavoro svolto in fase di scouting negli ultimi 12 mesi dallo show di Radio1. Questo pero' vi deve far comprendere anche la difficolta' di noi in giuria nel decretare un unico vincitore o di eliminare nella due giorni anche altre valide proposte, come Black Roses, The Softones (una branca dei grandi I pennelli di Vermeer) e Moseek.
Allora permettetemi di citare i membri della giuria che per due giorni mi hanno affiancato: Raquel Pellarini e Cristiana Affaitati (entrambe della redazione romana di Demo Rai), Renzo Baroncini (del Demo fan club), Daniela Pretelli (de Il Quotidiano), Peppe Panella (de La Gazzetta del Sud) e Giusy Leone (della Show Net, l'agenzia di Ruggero Pegna, organizzatore del Calabria Demofest). A tutti loro ho chiesto di curare la proposta dei singoli artisti, valutandone il risultato finale, frutto di fattori determinanti nel conquistare visibilita': presenza di palco, originalita' della proposta, abilita' tecnica, potenzialita' discografica...
Riassumere in poche ore una due giorni vissuta cosi' intensamente non e' compito facile, ma vi sono stati momenti che mi hanno colpito veramente e che mi piacerebbe dividere con voi... in ordine sparso, cosi' senza un criterio ...
- Palco= all'altezza della situazione! Ben strutturato, gestito con polso fermo (ma garbato) da un direttore come il consumato Gino Aveta. Mai un larsen e le inevitabili piccole difficolta', superate con il sorriso sulla bocca e contemporaneamente con velocita'...
-Organizzazione= la sinergia tra la Palco Reale di Gianni Sergio e la Show Net di Ruggero Pegna e' ormai una macchina ben oliata: se la mettiamo sin da ora al lavoro, sono pronti ad organizzare il Calabria Demofest 2012 ancora piu' ricco ed efficace...
-Demo= cosi' dire di non scontato su questa griffe? Michael Pergolani e Renato Marengo sul palco si muovono con leggiadria e sono sempre soddisfatti del feedback che il pubblico tributa alle loro proposte. Come il celebre peperoncino locale, la presenza di Gianmaurizio Foderaro e' stata il trait d'union che mancava in altre occasioni: a lui si devono anche gli speciali che arriveranno, sia radiofonici per Radio1, ma anche televisivi per Rai Internazionale.
-Ospiti= e' ovvio che sono stati il collettore dell'attenzione del numeroso pubblico. Musicalmente mi sono fatto travolgere dall'onda calabra de Il parto delle nuvole pesanti piu' che dal melting pot di Roy Paci & Aretuska e mi ha convinto di piu' il coraggio di Neif Herin che il remake anni'60 di Giuliano Palma & The Bluebeaters. Stesso discorso per l'esibizione di Katres (in compagnia di PerGiorgio Faraglia): mi ha emozionato di piu' che le performances di The Sleeping Cell, Micaela o Dedalus ...
-Riccio= la scultura dell' orafo crotonese Gerardo Sacco ha premiato altre personalita' importanti invitati sul palco del Calabria Demofest. Il sottoscritto si e' alternato con il giovanissimo Nicola Armignacca (Assessore comunale alla Cultura e al Turismo) nel consegnare questo premio. Uno e' andato al gia' citato Foderaro (emozionato anche perche' natio di quella splendida costa calabrese), ma il secondo ha emozionato me, perche' ho avuto l'onore di donarlo a Cataldo Perri, raccontando di come ci unisse il fenomeno dell'emigrazione dal nostro martoriato Sud di nonni e bisnonni, spesso verso il Sud America.
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