Ministri live at Viper Theatre – Firenze, 03.12.2010
di: Lorenzo Bianchi
Un concerto da brivido quello dei Ministri che si è tenuto venerdi 3 dicembre al Viper di Firenze, dove il gruppo ha dato il meglio di se, tra sudore e parole amare verso un’Italia che non c’è più. Un concerto da brivido quello dei Ministri che si è tenuto venerdi 3 dicembre al Viper di Firenze, dove il gruppo ha dato il meglio di se, tra sudore e parole amare verso un’Italia che non c’è più. Ma andiamo con ordine, perché prima della main band della serata si sono esibiti altri due gruppi, che hanno riscaldato a dovere la folla del Viper, riempito come poche volte si è visto.
Ore 22.30 circa: Salgono sul palco i S.U.S, trio proveniente da Pistoia a cui di primo impatto nessuno darebbe un centesimo. E invece, come nel migliore dei casi, stupiscono. Il frontman e chitarrista del gruppo tiene bene il palco, dialogando con il pubblico e leggendo poesie tra una canzone e l’altra. Il batterista non perde un colpo, capace di passare da ritmi rock a ritmi dance con una maestria eccelsa. Un dovuto merito va riconosciuto al bassista, salito sul palco nelle vesti di un Nerd degli anni ottanta, ma che dalla prima canzone ha fatto capire a tutti di che pasta è fatto, scatenando un tripudio di applausi dal pubblico. Consiglio quindi l’ascolto di alcuni loro brani contenuti nel loro disco d’esordio il Cavallo di Troia, come La Cura o Gli Errori di Copernico, con cui hanno aperto la loro esibizione.
Ore 23.00 circa: E ora il turno de Lemeleagre, quartetto Powerpop proveniente dall’Emilia Romagna. Il gruppo propone una serie di canzoni in italiano che riescono a fare appiglio nel cuore (e nel corpo) degli spettatori, che li supportano con applausi e incitamenti, anche se i S.U.S sono difficili da battero sotto questo punto di vista. Ma parliamo della formazione della band, che vede una carichissima giovane ragazza alla batteria, pronta a suonare a ritmi allucinanti riuscendo a tenere un buon andamento sonoro. Il chitarrista cantante ha una buona voce, anche se secondo me gli manca quel pizzico di presenza in più che può fare la differenza, anche se bisogna dargli merito che i testi cantati (in italiano) si capiscano benissimo, cosa che succede raramente con un gruppo del genere. I membri restanti del gruppo (chitarra e basso) sono più defilati, ma supportano come si deve i pezzi proposti durante la loro esibizione.
Ore 23.40 circa: Il momento è giunto. Siamo tutti pronti a farci giudicare dai solenni Ministri, che in questo tour sono accompagnati dal polistrumentista noto come Effe Punto. E quindi si parte subito con brani come Il Sole, Due dita nel cuore e Gli Alberi, con pubblico in delirio che scatta subito in un pogo fatto di urla, sudore ed emozione. La carica espressa dal cantante Davide Autelitano e dal chitarrista (nonché autore di molti dei testi del gruppo) Federico Dragogna, non ha prezzo, con quest’ultimo che in ogni pezzo assume le sembianze di un piccolo Hendrix durante gli assoli, da quanto è preso da quello che sta suonando. Uno dei pezzi migliori eseguiti dal gruppo durante la serata è stato La Piazza, tratto dall’Ep omonimo del 2008, che è davvero riuscito a farci capire quello che i Ministri vogliono regalarci con la loro musica.
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