La luce del mio fuoco – UB40
di: Marina Beccuti
L’ultimo album degli UB40, gruppo reggae britannico di fama mondiale, è una raccolta dei loro grandi successi “The very best of UB40 1980 – 2000”. Come si comprende dalle date, si parte dai loro inizi, quando furono scoperti da Chrissie Hynde e inseriti come gruppo di apertura nei concerti dei Pretenders, arrivando agli ultimi successi di una lunga e ricca discografia. Diciamo subito che la chicca del cd, se così vogliamo chiamarla, è la cover di “Light my fire” canzone cult dei Doors, ripresentata in chiave reggae. Qualcuno può anche arricciare il naso di fronte a questa genialità discutibile, ma a mio avviso il pezzo è una perla. Molti hanno rifatto, o tentato di rifare, questo brano storico di Morrison a compagni, ma nessuno aveva ancora intuito che abbinato al reggae poteva essere magico davvero. Il video di questa canzone è stato programmato parecchie volte nelle varie trasmissioni musicali, ma buttato nella mescolanza di una ventina di canzoni, tutte di successo, ha un sapore diverso. L’album, ovviamente, non vive solo di questo brano, non si può dimenticare “Red red wine”, la canzone che forse ha saputo meglio identificare il gruppo inglese, rimasta per parecchio tempo nelle classifiche internazionali. “I got you babe” cantata insieme alla Hynde, “Watchdog” così come la dolcissima “Can’t help falling in love”, fino alla splendida “Many rivers to cross”. UB40, un gruppo che non passa mai di moda, come il reggae che, nonostante sia rimasto orfano del padre più importante, Bob Marley, continua a rimanere un inno alla voglia di vivere, di raccontarsi, di denunciare.
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