| |||
MusicalNews: le notizie che gli altri non hanno! - real news by true fans for hot people | COLLABORA CON NOI | ||
Home | Notizie | Interviste | Recensioni | Rumours | Comunicati | Gossip | | Musicalnews su |
I "Passi d'autore" del "pigro" Pino Danieledi: Massimo Giuliano È uscito il nuovo cd del bluesman napoletano, che ora si dà al latin jazz insieme al Peter Erskine Trio. Bene, bravo! Ma cosa c’entrano i cori lirico-gregoriani che appaiono ogni tanto? E poi basta col rap! E quel battito campionato??? «Pino Daniele non ha mai cantato una canzone di successo»: con questa impietosa quanto falsa dichiarazione, Mogol nel 1993 etichettava il cantante napoletano come uno sfigato. In realtà, il buon Pino aveva cantato eccome canzoni di successo: dove mettiamo “Na tazzulella e’ café”, “Je so’ pazzo”, “Quando”, “O’ scarrafone”, “Napule è”, “Quanno chiove”, “A me me piace o’ blues”, “Yes I know my way” e via elencando? Forse giusto negli anni ’80, per via di dischi anche troppo sperimentali, che mischiavano inglese, italiano e napoletano a blues e soul, Daniele non è stato propriamente sulla cresta dell’onda, ma di certo undici anni fa non si poteva parlare di lui come di un autore poco noto al pubblico! Di lì a poco avrebbe incontrato un favore ancora più grande, grazie ad album come “Non calpestare i fiori nel deserto” (1995), “Dimmi cosa succede sulla terra” (1997) e “Yes I know my way” (1998). In seguito, complice anche il fatto che alla fin fine l’artista partenopeo proponeva sempre la stessa pappa, il consenso popolare era venuto un po’ meno, accompagnato tra l’altro da un lavoro davvero brutto, in assoluto il peggior cd di Pino Daniele: “Come un gelato all’equatore”. Un passo falso in cui faceva capolino l’elettronica (cosa c’entra Daniele con l’elettronica? Niente, e infatti si sentiva…), per non parlare di un rap fastidioso — già presente, in realtà, nel disco del ’97 — che Pino non sa fare e che si ostinava a proporre in più di un brano. Articolo letto 7566 volte Riferimenti Web
|