Lo sguardo lungo di Claudio Todesco su Mark Knopfler: il suo reportage sul mensile Jam del concerto milanese dell'ex Dire Straits
di: Giancarlo Passarella
Il suo articolo si intitola Dieci cose su MK - Riflessioni sparse sul concerto di Mark Knopfler a Milano ed e' fatto con dovizia di particolari ed il giusto equilibrio tra la storia knopfleriana e l'attualita' artistica. Si parla del 3 Maggio! Il suo articolo si intitola Dieci cose su MK - Riflessioni sparse sul concerto di Mark Knopfler a Milano ed e' fatto con dovizia di particolari ed il giusto equilibrio tra la storia knopfleriana e l'attualita' artistica. Si parla del 3 Maggio!
Ho avuto modo di frequentare Claudio Todesco in ambito Dire Straits / Mark Knopfler sia per il mensile Jam, sia per alcuni libri a cui ho collaborato sotto la sua supervisione. Nell'invitarvi a leggere l'articolo (e possibilmente ad abbonarvi a questo mensile, uno dei pochi rimasti in Italia!), vi dettaglio i suoi 10 punti...
1) L’espressività è un talento impagabile. Non è tecnica, come pensano alcuni. Mark Knopfler lo fa con una facilità sconcertante.
2) Per entrare nella band di Mark Knopfler devi sapere suonare bene almeno un paio di strumenti. Il batterista è esentato.
3) Mark Knopfler può permettersi di cambiare line-up ogni poche canzoni. Unica nota stonata: certi suoni di sintetizzatore di Guy Fletcher. Gli anni ’80 sono finiti un quarto di secolo fa.
4) Il pubblico apprezza anche i pezzi meno noti della discografia solista di Mark Knopfler, ma quando arrivano le canzoni dei Dire Straits non c’è storia: l’entusiasmo è doppio. L’incolmabile divario fra storia e attualità.
5) C’è un elemento rituale nel modo in cui si aspettano certi momenti dell’assolo di Sultans Of Swing o il passaggio dalla resofonica all’elettrica di Romeo And Juliet....
6) I concerti sono acquistabili su chiavetta a forma di Stratocaster rossa su www.markknopfler-live.com (30 euro), eppure i registratori personali sono ammessi in sala. Non è una bella cosa?
7) La dico in maniera soft: dal vivo Mark Knopfler non è un cantante appariscente.......
8) Un tempo pensavo che il rock fosse una cosa sola. I concerti di un artista seduto (metaforicamente) come Mark Knopfler mi ricordano che il rock è diventato un linguaggio vasto.....
9) Questo è uno spettacolo perfetto per le dimensioni di un teatro. Perché allora non farlo in una sala più piccola, con l’atmosfera giusta e un contatto visivo più diretto coi musicisti?
10) Mark Knopfler è un fenomeno transgenerazionale. Davanti a me c’era una bimba che avrà avuto sì e no 6 anni con addosso una t-shirt del tour....
Nulla dunque da dire sulla sua disanima, sulla quale concordiamo nella quasi totalita': lo stile Jam e' forte e lo si percepisce sia dalla lettura dell'articolo, ma anche dai recenti libri usciti dalla creativita' certosina del direttore Ezio Guaitamacchi. Ribadisco poi l'invito a sostenere questa pietra miliare dell'informazione rock che e' il mensile Jam: una volta conteneva anche una mia rubrica sull'underground, sui movimenti dei fans e sui primordi della comunicazione alternativa...
I'm gonna live on solid rock...!
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