Il racconto della serata al Teatro Tirso de Molina con Stefano Mannucci, Diodato, Filippo Graziani e Simone Cristicchi
di: Adila Salah
Una bella serata in compagnia di Stefano Mannucci come padrone di casa, passata tra racconti di momenti di vita vissuta degli artisti chiamati in causa, e condita di ottima musica. Scorre allegra e divertente, nonche' carica di significato.. Una bella serata in compagnia di Stefano Mannucci come padrone di casa, passata tra racconti di momenti di vita vissuta degli artisti chiamati in causa, e condita di ottima musica. Scorre allegra e divertente, nonche' carica di significato..
Entra in scena Stefano Mannucci, il bravo giornalista de Il Tempo, ad introdurre uno "show" che toccherà ogni corda dell'anima delle persone presenti in sala. Risate, emozioni, e momenti di riflessione. C'è spazio per tutto sul palco del Tirso. Con lui ospiti d'onore in locandina, Filippo Graziani, Diodato e Simone Cristicchi. La musica è quella di due dei ragazzi appena usciti dalle nuove proposte dell'ultimo Festival di Sanremo, Diodato e Filippo Graziani a riscaldare la prima parte della serata.
Inizia Filippo, figlio d'arte che, solista con la sua chittarra in braccio, racconta le storie della sua Rimini e di come quell'ambiente pieno di musica, insieme alla sua parentesi newyorkese, lo abbia influenzato nel suo personale percorso artistico fino alla pubblicazione dell'album Le cose belle. In scaletta, insieme al pezzo presentato a Sanremo, anche "Nove mesi", "L'effetto" e "Brucia". E' un ragazzo sorridente e naturale Filippo, che arriva al cuore della gente per il suo sorriso spontaneo.
Sul divanetto del Tirso è seduto in attesa del suo turno anche Diodato, che con Filippo Graziani e il tramite di Mannucci, inscena un siparietto che mai annoia il pubblico per tutta la durata della serata, mentre l'ospite atteso per la seconda parte, Simone Cristicchi, irrompe più volte passeggiando silenzioso sul palco, quasi ad affacciarsi simpaticamente per vedere a che punto siamo.
Tocca quindi a Diodato, che porta al seguito parte della sua band: Danilo Bigioni al basso e Daniele Fiaschi alla chitarra. Arrivato a Sanremo dopo un lungo percorso artistico, richiama l'attenzione di critica e pubblico per le sue sonorità indie rock d'oltremanica che trovano alchimia perfetta con la melodia italiana. Diodato si esibisce con alcuni dei suoi brani: "E forse sono pazzo", "Ubriaco" e "Babilonia", insieme al riuscitissimo tributo a Fabrizio De Andrè, "Amore che vieni amore che vai", unica cover contenuta nel suo primo album.
La serata lascia spazio anche ad un coinvolgente duetto tra i primi due protagonisti, con un pezzo dei Queens of the Stone Age "Make it wit chu", che vede questa volta Filippo Graziani seduto al piano, mentre Diodato è alla chitarra, a ricordare una delle loro serate per le strade sanremesi a luci dell'Ariston spente.
Nella seconda parte è la volta di Simone Cristicchi. Dopo una breve pausa il sipario risale dopo la proiezione di una minipellicola che Cristicchi ha realizzato con la poetessa Alda Merini.
L'artista romano racconta sul palco del Tirso la sua intensa esperienza di ricerca nei centri di igiene mentale. E' un artista impegnato Cristicchi, e parte dell'intervista di Mannucci è dedicata a Magazzino 18, la sua opera che prende il nome da quel luogo del Porto Vecchio di Trieste, e che narra di una pagina dolorosa della storia d'Italia, purtroppo ancora poco conosciuta, con la volontà e la speranza di riuscire a portarla alla luce nella coscienza comune. E' un artista eclettico Cristicchi e lascia spazio anche alle risate, oltre che al'impegno.
Mentre Diodato e Graziani ricambiano le precedenti incursioni di Cristicchi sul palco quando non era il suo turno, tra Ti regalerò una rosa e Vorrei cantare come Biagio Antonacci, ci regala risate con le imitazioni di suoi illustri colleghi. Scocca la mezzanotte e arriva a sorpresa sul palco del Tirso anche Noemi, l'artista, ormai londinese anche nel look, attualmente impegnata nel programma The Voice. Ha una bella grinta e tanti sorrisi. Si siede al piano ed intona Acciaio dal suo ultimo album, e Vuoto a perdere. Ma non è la sola donna a portare un tocco di femminilità in una serata che vede protagonisti soli uomini. Belle parentesi si aprono e si richiudono con due belle voci della musica italiana: Frida Neri e Ilaria Porceddu.
E' come stare comodamente seduti sul divano in una riunione tra amici. Una bella serata in compagnia di Stefano Mannucci come padrone di casa, tra racconti di momenti di vita vissuta, passando per scene di ordinaria follia quotidiana, all'evoluzione del percorso che ha caratterizzato la musica degli artisti chiamati in causa. Il tutto semplicemente ben condito da ottima musica.
Il prossimo appuntamento al Tirso de Molina è il 15 Aprile con la storica reunion dei Denovo, e altri grandi ospiti che verranno annunciati prossimamente.
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