Eugenio Finardi - Circolo degli Artisti (Roma, 14/3/2014)

di: Paolo Ansali

Eugenio Finardi arriva a Roma per presentare il nuovo album “Fibrillante”, il leggendario cantautore milanese ha ritrovato la grinta e la passione dei giorni migliori. Ospite speciale della serata Pierpaolo Capovilla.

Eugenio Finardi arriva a Roma per presentare il nuovo album “Fibrillante”, il leggendario cantautore milanese ha ritrovato la grinta e la passione dei giorni migliori. Ospite speciale della serata Pierpaolo Capovilla.

Prima tappa dal tour che porta Eugenio Finardi on the road per promuovere il nuovo album Fibrillante (Universal) prodotto da Max Casacci dei Subsonica, un disco ben accolto da critica e pubblico, che ci restituisce lo stile più grintoso e passionale dei giorni migliori, il periodo storico con la Cramps. Ad accompagnarlo dal vivo c’è una valida band guidata dal chitarrista Giovanni “Giuvazza” Maggiore, anche co-producer e arrangiatore. La serata al Circolo degli Artisti si apre con un duo acustico. Hanno risposto all’iniziativa di chi vuole fare da opening-act all’artista milanese, un contest, aperto a tutti, per fare emergere band sconosciute.

Finardi di oggi, a 61 anni, è una figura un po’ ieratica, solenne, si presenta all’audience romana dicendo che in scaletta ci saranno diversi pezzi nuovi e cercherà di parlare il meno possibile per lasciare spazio alla musica. La voce è sempre emozionante, carica di pathos. Tra i brani recenti c’è il singolo “Come Savonarola” che nel testo lancia un grido quasi disperato al mondo (“Urlo al Sole e alla Luna, le mie inutili parole, che nessuno sta ad ascoltare..”), l’intensa “Cadere sognare” e “Lei s’illumina” dedicata alla moglie Patrizia. Non posso mancare classici come “Extraterrestre” e “Diesel”, il ricordo alla geniale etichetta di Gianni Sassi che vedeva Finardi e gli Area tra gli artisti di punta. Il suo incontro con Demetrio Stratos avvenne poco prima alla Numero Uno di Battisti e poi decisero di passare alla Cramps. Un altro ricordo va anche a Francesco Di Giacomo del Banco, con cui condivideva un interessante progetto di fado e lo ha sentito poco prima di morire. Viene anche proposta “Un uomo”, una perla che raramente viene eseguita. La prima parte si chiude sulle note di “Me ne vado” con i musicisti che lasciano uno ad uno il palco.

L’ospite speciale è Pierpaolo Capovilla, la voce del Teatro degli Orrori, il gruppo italiano più apprezzato di oggi, visibilmente emozionato di incontrare un mito del rock italiano, un bel duetto su “La radio” e una corale “Musica ribelle” che chiude la serata tra gli applausi.

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