Lato destro del cuore. La Pausini fa di nuovo centro
di: Maristella Panepinto
Il nuovo singolo, scritto dall'amico Antonacci, anticipa l'uscita dell'album Simili, che arriverà a novembre. La Pausini si conferma l'icona del pop italiano. Quando ascolto la Pausini penso sempre a una massima di mia nonna. "Quando nella tua vita di donna il primo fan sarà tuo padre, stai pur certa che volerai lontano". Ripenso a questa bella frase di una volta ascoltando "Lato destro del cuore". Usare giri di parole o fare semiosi sarebbe superfluo. E' un brano di quel buon pop di cui la musica italiana, oggi più che mai, necessita. C'è una bella melodia,che parte con una perfezione di archi. E' una sonorità che riporta alla Laura dell'esordio, quella, che in punta di piedi, cantava un amore di gioventù, di quelli come ce ne sono tanti. La Laura del '93: appena un batuffolo, con l'accento romagnolo e con dietro le spalle l'ombra di suo padre, perenne mecenate della favola del suo successo.
L'amore che oggi canta Laura, disegnatole addosso dal pennello fine di Biagio Antonacci, è un sentimento maturo, di quelli che ha attraversato asperità, ha circumnavigato fiumi, prima di tuffarsi in mare aperto. Dentro l'amore di "Lato destro del cuore" si installano tutti gli amori del mondo, quelli che fanno a pugni con la paura, che dell'amore è l'altra faccia, che dell'amore è il contrappeso necessario perchè questo sia capace di dare passi alla strada. Laura dispone del suo mezzo vocale con la maestria di chi studia tanto,di chi studia sempre, non dando per scontata la combinazione del successo. Laura potrebbe inoltrarsi in smorfie vocali, in gorgheggi pretenziosi, ma non lo fa, forse perchè nella musica italiana lo fanno in troppe. Lei non ne ha di bisogno. Laura ha capito che l'emozione può esplodere nel cuore di chi ascolta, senza che questa venga scagliata come uno schiaffo. Ed è così che "Lato destro del cuore" la ascolti la prima volta ed un po' esiti, vai di nuovo con il play, una, due dieci volte e a quel punto capisci che la Pausini ha siglato un altro successo, l'ennesimo. Nel brano trovi la Laura degli anni '90, con quegli echi ora ingenui ora malinconici, ma scopri anche la maturità di una donna che di strada ne ha fatta tanta. Nei quattro minuti del pezzo rintracci parecchio di quella ragazza di provincia, che, chi lo avrebbe detto, è diventata una star. "Voglio dirti che ho vinto" e mai alcuna frase pare cucita addosso alla Pausini meglio di questa. Perchè un merito da riconoscerle è proprio questo: l'essere diventata una vincente, pur avendo la foggia delle persone normali. Il testo ha il pregio delle parole dosate con ricercatezza: non una banalità, non una frase mielosa o un avverbio fuori posto. Nell'arrangiamento ritrovi il Biagio di "Quanto tempo e ancora" o di "Il cielo ha una porta sola". Per un attimo la immagini cantata dal lui, da quel suo graffio vocale che fa tanto figo e già pensi a un duetto, pure questo vincente. Il brano è diretto, già al secondo ascolto ne hai colto il loop ed il refrain e puoi canticchiarlo: cosa volere di più! Onore al merito della promozione del singolo e del disco, Simili, che uscirà a novembre. Da mesi Laura Pausini (e folto staff), muovendosi benissimo tra i social, usa l'effetto sorpresa, con un count down di aspettative e sentimenti, che ha tenuto incollati i fans alla fatidica data del lancio. Il video, girato in stile hollywoodiano, ha una sua maestosità e mostra Laura Pausini elegante e dotata di un sex appeal garbato. Non è un caso se il video è il più visualizzato su youtube Italia. Brava Laura, ancora una volta hai azzeccato la combinazione che apre le porte di chi vuole musica senza ingorghi...ad maiora semper!
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