Milva e Aires Tango all'Auditorium di Roma: tra la chanson française e Astor Piazzolla
di: Antonio Ranalli
I concerti di Natale all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Il 27 dicembre ci saranno gli Aires Tango con un repertorio da Piazzolla a Gardel. Il 28 dicembre ci sarà Milva. I due concerti saranno accompagnati dall’Orchestra di Roma Sinfonietta. L’Auditorium Parco della Musica ha in programma, per le feste di Natale, due concerti straordinari: il 27 dicembre, in Sala Santa Cecilia, alle ore 21, gli “Aires Tango”, con un repertorio da Piazzola a Gartel, e il 28 dicembre in sala Santa Cecilia, alle ore 18, il grande ritorno di “Milva e la Chanson Française”.
GLI Aires Tango sono Javier Girotto, sax (clarinetto), Alessandro Gwis (pianoforte), Marco Siniscalco (basso), Daniele Di Bonaventura (bandoeron), Paolo Silvestri (direzione e arrangiamenti). Il gruppo nasce nel 1994 da un’idea del sassofonista argentino Javier Girotto che, ispirandosi alle proprie radici musicali e fondendole con le modalità espressive tipiche del Jazz, crea un terreno musicale nuovo. Facendo esplicito riferimento alla musica di Astor Piazzolla, gli Aires Tango arrivano ad un repertorio di musica originale in progressiva evoluzione. Interpreti di colonne sonore di opere teatrali, film, e incisioni discografiche tra cui Malvinas, Madres, Poemas, cronologia del ‘900, Origines.
La musica del gruppo rispecchia i tratti della melodia Tangueria e dell’improvvisazione Jazzistica.
Biglietti: platea 20 euro, galleria 15 euro.
Milva e la Chanson Française: una continua, incessante rilettura del mito: questa potrebbe essere la sintesi del progetto artistico portato avanti da Milva. Da Brecht a Berio, da Battiato a Piazzola, l’opera di Milva ha sempre la medesima capacità di metamorfosi. Anche l’ultimo album soddisfa le aspettative di un pubblico colto nell’originalità della sua rivisitazione. Aldilà dell’omaggio convenzionale, quello che Milva realizza è una completa penetrazione nella galassia poetico-musicale francese. Tema centrale è la memoria involontaria descritta da Proust nella sua interminabile ricerca del tempo perduto. L’opera di Milva ha sempre la medesima capacità di metamorfosi. Si immagina Yves Montand nell’ultimo incontro con la bellezza di Marylin, si continua con la lettura “piazzolliana” di Aznavour, sfiorando Bécaud, l’inafferrabile “Titine” e la raffinatezza “naive” della “Vie en Rose” e della musica di Edith Piaf e di Juliette Gréco.
Biglietti: platea 20 euro, galleria 15 euro.
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