Baustelle - Atlantico Live (Roma - 1 dicembre 2010)
di: Antonio Ranalli
Il ritorno dal vivo del ''Sussidiario illustrano della giovinezza'', l'album di debutto dei Baustelle. Nuovi arrangiamenti e qualche sorpresa. In scaletta anche una cover di ''Metti una sera a cena'' di Ennio Morricone. La scorsa estate, in occasione del concerto estivo a Capannelle, Francesco Bianconi, nell'annunciare un vecchio brano del gruppo, disse scherzosamete "Questo è per quelli che dicono che i Baustelle degli esordi erano tutta un'altra cosa". Sebbene i Baustelle non hanno bisogno di guardare al passato, visto che negli ultimi anni hanno prodotto alcuni tra gli album più belli del rock italiano ("Amen" ed il recente "I mistici dell'occidente" su tutti), è innegabile che tra i fan della prima ora (come il sottoscritto) i brani di "Sussidiario illustrato della giovinezza" rappresentano ancora oggi un concentrato di emozioni e ricordi. Questo nonostante Francesco Bianconi ha più volte spiegato che, vista l'esiguità dei mezzi allora a disposizione, quel disco contiene alcuni errori, che però lo rendono così affascinante e naif.
Da qualche settimana il disco (uscito nel 2000), per diverso tempo introvabile, è tornato sugli scaffali dei negozi di dischi. E per chi l'album ce lo ha già i Baustelle hanno pensato ad una lussuosa edizione limitata, contenente anche un demo del 1996 (ristampato su vinile) e un 45 giri con le nuove versioni di "Gomma" e "La canzone del parco". La band di Montepulciano ha poi deciso di regalare ai fan una serie di concerti in cui riproporre buona parte del primo disco, unitamente ai brani più recenti.
Dopo l'anteprima di Montepulciano del 30 novembre, i Baustelle hano debuttato all'Atlantico di Roma. C'era attesa di riascoltare canzoni cult poco presenti nelle scalette degli ultimi concerti e sentire come suonano dieci anni dopo.
La band è salita sul palco intorno alle 21:40 e, tra gli applausi dei presenti, è arrivata l'introduzione di "Musichiere 999" (il brano che chiude il primo album), caratterizzato dalla splendida voce di Rachele Bastreghi.
Al concerto ci sono tanti giovanissimi, e qualche fan della prima ora inevitabilmente si è chiestp se chi allora aveva poco più di 10 anni è in grado di comprendere oggi testi in cui si parla di "colonie estive" (ormai soppiantate da moderne vacanze all'estero per giovanissimi), fumetti sexy-horror e veri "reperti" editoriali come "Le Ore". Ma ogni dubbio è stato subito sedato. Imperdibili "Martina", "Sadik" e "Le vacanze dell'83" che, rispetto alle verioni originali, perdono il suono massiccio delle tastiere, ma prendono nuova forma grazie alle chitarre, che portano ad un sound più diretto, e all'inserimento dei fiati. E ancora "Gomma", "La canzone del riformatorio" e "La canzone del parco"(con la bella voce di Rachele in evidenza) e persino "I ragazzi venuti dallo spazio", che arriva dal demo del 1996. Francesco Bianconi è sempre più in forma e dimostra di aver acquisito maggiore sicurezza nel canto. "Noi bambine non abbiamo scelta" e "Cinecittà" vengono inserite, come la scorsa estate, in un medley, anche se per "Cinecittà" ci si attendeva la versione completa, che evoca film di Federico Fellini, Giuseppe Patroni Griffi e Antonio Pietrangeli. E quasi in omaggio a questo periodo cinematografico (Bianconi è un grande appassionato di cinema, come ha dimostrato anche la sua apparizione la scorsa estate nel programma "Stracult" di Marco Giusti su Raidue), in una sorta di intermezzo tra la prima e la seconda parte del concerto, è arrivata una cover di lusso dell'inconfondibile tema strumentale del film "Metti una sera a cena", firmato da Ennio Morricone. Il sound della bossa nova ha contagiato tutti i presenti e la voce di Rachele non è stata da meno a quella di Edda Dell'Orso, interprete della versione originale. Il tema poi è stato sviluppato alla chitarra da Claudio Brasini, in un'esecuzione decisamente efficace. Non sarebbe stato male sentire dalla voce di Rachele anche le parole scritte dal regista Giuseppe Patroni Griffi sulle note di Morricone per "Metti una sera a cena".
La seconda parte dello show abbandona in parte lo spirito adolescenziale degli esordi per addentrarsi nel nuovo corso dei Baustelle. E così sono arrivate "La guerra è finita", "Crvo Joe", ma anche la riproposizione de "La moda del lento" e "Mademoiselle Boyfriend", entrambe incluse nel secondo introvabile album ("La moda del lento" appunto). C'è anche il tempo per i bis. I Baustelle hanno omaggiato i Divide Comedy "gruppo che abbiamo ascoltato molto ai tempi del Sussidiario" ha detto Bianconi. E proprio su un brano dei Divine Comedy i Baustelle hanno costruito un testo in italiano "che parla di una ricca signora ormai di una certa età". Dopo questa curiosa cover arriva "Gli spietati". A luci accese, il pubblico non ne ha voluto sapere di andare via. Così la band è tornata per un ultimo bis: "Charlie fa surf", che ha donato un ultimo sprazzo di felicità ai tanti presenti.
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