Bungaro, l'artigiano della canzone. Tra Roma , Sanremo e il Brasile
di: Martina Neri
Le sue canzoni sono state cantate da alcune tra le più belle voci che abbiamo in Italia: una su tutte, Ornella Vanoni. Ha prodotto la Laquidara ma scrive anche per Ferreri e Mengoni. Domani, 13 marzo, è in concerto a Roma. Poi lo aspetta il Brasile. Le sue canzoni sono state cantate da alcune tra le più belle voci che abbiamo in Italia: una su tutte, Ornella Vanoni. L’ultimo Festival di Sanremo si e’ aperto con la sua “ Il mare immenso” interpretata da Giusy Ferreri. Nel 2009 ha pubblicato “Arte”, un disco elegante e raffinato, intriso dei sapori e dei suoni di mezzo mondo, quello a sud, in cui suggestioni carioca si mischiano con i suoni ancestrali del dialetto pugliese, la terra da dove proviene.
Bungaro sarà in concerto al “The Place” di Roma domani, 13 marzo, dopo il sold out in Auditorium dello scorso ottobre. Un concerto in cui ci saranno vari ospiti e molte suggestioni.
Una sorta di bis, se così si può dire..
Sì, ho avuto molte richieste, sia a Roma che a Milano dopo il sold out al Blue Note ed eccomi di nuovo qui, con la mia band. Stavolta avrò sul palco due ospiti speciali: Lucilla Galeazzi, che, grazie alla complicità di Ambrogio Sparagna ha registrato con me “Madonna di lu finimunno” su “Arte” e Pilar, un’ artista straordinaria che sto producendo. Il suo cd uscirà a settembre. Sul palco presenterà un brano estratto da questo disco e poi canteremo insieme un altro paio di pezzi dal mio repertorio. I musicisti che mi accompagnano sono sempre gli stessi: Michele Ascolese, Aidan Zammit, Pierpaolo Ranieri e Lucrezio De Seta . Sono stato subissato di richieste su Facebook e My space di fare una mia versione de “Il mare immenso” che ho scritto per Giusy Ferreri. Ovviamente la farò a mio modo, con una chiave di lettura completamente diversa. Ci sarà anche Tony Canto, faremo una cosa insieme a sorpresa.
Le tue canzoni si distinguono per gusto, classe, eleganza. Anche Pilar possiede queste caratteristiche: è questo quello che ha fatto scattare la scintilla tra voi?
Ci siamo “annusati” a Musicultura, nel 2007, quando lei ha vinto. Mi colpì molto il suo talento e la sua padronanza del palco, ma da qui a produrre un disco ci voleva una progettualità e un tempo giusto per scrivere un certo tipo di canzoni. Tutto ciò è successo l’anno scorso. Lei ha scritto tutti i testi dei brani io le ho prodotto il disco. E’ venuto fuori un progetto estremamente contemporaneo, internazionale che guarda alla Francia e all’estero prima di tutto. Ha un sound pazzesco, è un disco che, secondo me, sorprenderà.
Tu sei un autore molto richiesto in generale, ma ho notato che scrivi soprattutto per le donne. E’ un caso?
Ho di natura una sensibilità molto femminile, mi sento vicino a questo mondo complesso e intrigante delle donne; quando scrivo questo lato esce fuori in maniera spontanea. Ormai ho scritto un po’ per tutte. In questo momento sto collaborando con Chiara Civello e Ana Carolina, una cantante brasiliana. Ho scritto per Malù ( una cantante spagnola molto famosa in patria n.d.r.), per Paula Morelenbaum, Daniela Mercury, tutte voci con grande personalità.
Anche per te c’è un’apertura verso l’estero perché “Arte” verrà pubblicato in Brasile il prossimo autunno.
Sì, uscirà ad ottobre in Brasile perché in questo momento c’è una canzone che sta letteralmente spopolando laggiù: “Passione”, sigla di una novela che fa ottanta milioni di telespettatori di audience. Mi aspetta un bel bagno di folla, sono molto curioso perché quando esci in una certa maniera hai la strada spianata. Conosco già il Brasile perché ho registrato lì parte di “Arte”. Diciamo che questo 2011 è un anno bello, pieno, intenso.
Come ti hanno coinvolto nella registrazione di “Passione”?
È successo tutto come nelle favole: il mio manager Max de Tomassi che cura tutti i rapporti con il Brasile si trovava lì nel momento in cui stavano cercando un artista che cantasse un brano in italiano, immagina che due anni prima era stata Laura Pausini a cantare la sigla. Lui ha fatto il mio nome senza destare nessuna curiosità, ma lì in mezzo qualcuno è andato a cercare in rete, ha sentito la mia voce e se ne è innamorato. Il progetto è far uscire “Arte” aggiungendo un duetto con Ivan Lins e, appunto, “Passione”.
So che ultimamente hai curato la colonna sonora di un documentario su Modugno.
Sì, ho composto questa colonna sonora con la complicità di Michele Ascolese. Il documentario è prodotto da Apulia Filmcommission e uscirà nei festival, credo che girerà anche tutto il mondo perché Modugno è un nome di interesse internazionale.
La Puglia è sempre in prima linea quando si tratta di Cultura.
La Puglia sta crescendo sempre di più in tutti i campi, non solo nella musica. Si è svegliata prepotentemente, è una zona che riesce a gestirsi autonomamente. Tutte le ritmiche e l’orchestra di “Arte” le ho registrate in Puglia in uno studio straordinario a fibre ottiche, all’avanguardia. E’ una grande terra che sorprende.
L’ultima domanda è un amarcord. Cosa ti viene in mente ripensando ai tempi del tour a tre con Marco Conidi e Rosario Di Bella? Era il 1991.
Ne ho un ricordo bello perché il pezzo è rimasto, la gente ancora lo canta. E’ stato un momento divertente e di successo, popolarità. Un momento in cui decidere cosa fare da grande. Era la prima grande occasione, ne ero felice ma dall’altra parte cercavo altre strade. Ho fatto delle scelte coraggiose che oggi mi portano a dire: sì, è stata dura, ma ce l’ho fatta perché, a differenza di tanti altri colleghi, ho scelto una strada più artigianale, autonoma, lenta. Mi piace la lentezza, è un’arma di seduzione nei confronti della vita, tutto quello che costruisci lentamente poi rimane per sempre.
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