21th Century Breakdown, il nuovo album dei Green Day
di: Dario Ricci
A 5 anni di distanza da American Idiot, i Green Day tornano con un nuovo sorpredente album dal titolo 21th Century Breakdown. Riuscirà l'America a salvarsi dalla rassegnazione? La nostra intervista ai Green Day da rileggere! A 5 anni di distanza da American Idiot, i Green Day tornano con un nuovo sorpredente album dal titolo 21th Century Breakdown. Riuscirà l'America a salvarsi dalla rassegnazione? La nostra intervista ai Green Day da rileggere!
Bene: mi scuso per l’attesa ma questo disco prima di recensirlo andava masticato capito e digerito. Perché la nuova fatica dei Green Day che arriva dopo 4 anni di attesa meritiva del tempo prima di sputar fuori una recensione. Ed allora ecccoci qua! Il trio californiano si ripresenta con un concept album suddiviso in 3 capitoli che rappresentano un po’ il filo conduttore della storia e del senso che sta dietro l’intero cd e che vi invito a capire da soli perché la pappa scodellata toglie tutto il gusto! Ci siamo intesi?!
Diciamo che dopo il grido di lotta proveniente da American Idiot, qua lo scenario è ancora più desolante: un’America sconsolata e rassegnata che rischia la morte cerebrale (ne parlavo giusto giusto con gli amici, non vi sembra che tocchi un pochino, così di sfuggita anche il nostro paese pieno di golem, mummie e altre creature diciamo poco inclini all’azione). 18 pezzi che è davvero difficile classificare perché veramente c’è un po’ di tutto rock, punk rock, folk, ballate lente, pezzi veloci davvero tante sfaccettature diverse di un gruppo che non smette mai di stupire. Dopo il grande successo di American Idiot era sicuramente difficile ripetersi con un grande album senza scadere nello scontato ed allo stesso tempo non cadere nella trappola di doversi inventare qualcosa di nuovo per tornare sulle vette delle classifiche nuovamente.
Il cd inizia con 21th Century Breakdown che da il nome allo stesso album e che apre con un pezzo di pianoforte, strumento che ritroveremo in diversi pezzi dell’album e che caratterizza fortemente questo lavoro sopratutto per le atmosfere ed il mood quasi beatlesiano di alcuni brani.
Anche il modo di cantare di Billie Joe Armstrong è del tutto cambiato, con una morbidezza che i puristi sicuramente non gradiranno, ma in generale dei puristi me ne sono sempre sbattuto e quindi tanto di cappello al frontman. Il coraggio dimostrato dalla band non è sicuramente da sottovalutare, perché questa lunga attesa da American Idiot ha portato ad un’opera ancora più matura e ambiziosa del già ottimo album precedente: il rischio però che nascesse un album dal profumo marcatamente commerciale era forte, per alcuni quasi naturale ed invece niente di tutto questo.
Sicuramente un album da ascoltare e riascoltare da capire, da interpretare dove c’è dentro un po’ di Clash ed un po’ di Beatles dove il punk lascia sempre più posto alle sue sfumature lontane, ma dove l’aria di marchetta è inesistente. Vi sono citazioni politiche, storiche, icone dell’America dei giorni passati, voglia di lottare e tanto sconforto. Penso che questo sia davvero un album che può rappresentare il nostro tempo in maniera intelligente e poco ipocrita, portando la band ad un percorso di evoluzione naturale, passo dopo passo, album dopo album, con una precisione millimetrica.
Che dirvi? Crisi economica? Senza lavoro (come il sottoscritto da poche settimane)? Vorreste scendere in strada e spaccare tutto? Bene ascoltatevi questo album, godete e poi tornate incazzati come prima perché di sicuro non è una pillola dolce da digerire… e se poi vi va fatemi uno squillo che un Mojito non cambia la vita, ma spesso l’aiuta….
I Green Day non ne sbagliano una……. Oltre ad aver influenzato tutta la mia esistenza (ma questo è un altro discorso….).... See you…….
TRACKLIST:
Act I - Heroes and cons
“Song of the century”
“”
“21st century breakdown”
“Know Your Enemy”
“¡Viva la Gloria!”
“Before the lobotomy”
“Christian's Inferno”
“Last night on Earth”
Act II - Charlatans and Saints
“East Jesus nowhere”
“Peacemaker”
“Last of the American girls”
“Murder City”
“¿Viva la Gloria? (Little girl)”
“Restless heart syndrome”
Act III - Horseshoes and handgrenades
“Horseshoes and handgrenades”
“The static age”
“21 guns”
“American eulogy”
“I. Mass hysteria”
“II. Modern world”
“See the light”
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