Addio a Joe Strummer, leader dei Clash
di: Massimo Giuliano
Un triste Natale per tutti gli amanti del punk: è morto, a soli 50 anni, uno dei simboli del rock. Con i Clash abbiamo tutti un debito: per l'energia, l'onestà, i nuovi orizzonti e la consapevolezza regalatici da una band che avrebbe dovuto essere "semplicemente" un quartetto punk e ha finito per diventare un punto di riferimento per chiunque faccia o ascolti musica rock.
A maggior ragione questo debito è forte nei confronti di Joe Strummer, anima e cervello dei quattro gunners di Brixton.
Joe è morto domenica 22 dicembre (ma la notizia si è appresa ieri, lunedì 23) a soli 50 anni, pare tradito da un cuore più debole di quanto si potesse immaginare.
Al di là della retorica e della polvere che il tempo può aver posato sul mito dei Clash, Strummer è stata una delle menti più lucide e creative della storia del rock. Senza il suo coraggio e la sua voglia di rompere gli schemi del punk no future, non ci sarebbe stata una frontiera per tutti i rocker. Reggae, ska, R'n'B, rockabilly, Woody Guthrie e Bo Diddley, Monty Clift e Apocalypse Now, i sandinisti in Nicaragua e quella cavalcata furiosa all'inizio di "I Fought the Law": frullate tutti questi ingredienti e sarete ancora lontani dalla miscela esplosiva che i Clash hanno fatto esplodere nelle teste di giovani kids privi di ogni punto di riferimento, musicale e non solo. Joe Strummer era all'origine di tutto questo e molto di più.
Con lui muore una parte di noi.
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