The Bankrobber – The Land Of Tales (Alka Record, 2016)
di: Gianni Della Cioppa
Dieci anni di una storia intensa, fatta di concerti e collaborazioni prestigiose, Enrico Ruggeri per esempio. Ora i trentini The Bankrobber testimoniano questo viaggio, con un nuovo mini album, che racconta la passione per l’altro rock. Dieci anni di una storia intensa, fatta di concerti e collaborazioni prestigiose, Enrico Ruggeri per esempio. Ora i trentini The Bankrobber testimoniano questo lungo viaggio, con un nuovo mini album. Cinque brani che raccontano la passione per l’altro rock. Quale? Leggete e scopritelo.
Tra giovanotti che omaggiano l’hard rock ed il prog rock classico che fu, e l’heavy metal in tutte le sue forme, sembra che non ci sia spazio per altro. Ma i The Bankrobber sono figli dell’altro volto del rock, quello dipinto di new wave obliqua, dal tocco pop, che parte dai The Wire, per arrivare fino agli Interpol.
In questo quinto mini album, ben suonato e ben prodotto, a cui si aggiunge un lavoro sulla lunga distanza, il gruppo dimostra di armeggiare con molto altro: come documenta l’iniziale “Pier 39”, che sembra un inedito dei Snow Patrol, mentre “Mr. Rainbow” ha cadenze reggae e ska che omaggiano i The Specials, per poi sfociare in un ritornello arioso, la cui impronta prosegue nella sognante “Childhood”. Stupenda la sintetica “J. The Ripper”, che rievoca i primi Ultravox, con la voce cibernetica di Mickey E.Vil, rubato alle registrazioni del nuovo album dei suoi The Mugshots (su Black Widow), che rincorre John Foxx ed impreziosisce un brano di grande impatto. Merita una citazione a parte la conclusiva “Tales Of Shady Places”, su cui si esibisce la voce della tastierista Maddalena Oberti, evocando atmosfere dei troppo presto dimenticati Boss Hog.
E per stare al passo con i tempi, il quintetto del cantante e chitarrista Giacomo Oberti, regala un brano da scarica in digitale attraverso un codice, l’ottimo “Good Road To Follow”.
C’è davvero bisogno di gruppi come i The Bankrobber, freschi, frizzanti, classici e moderni allo stesso tempo. Se capitano dalle vostre parti, non perdeteli: in concerto hanno una marcia in più.
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