Storie di Wisky andati: Sergio Caputo torna a Roma!!!
di: Antonio Ranalli
Martedì 27 e mercoledì 28 aprile, al The Place di Roma, si esibirà Sergio Caputo. L'artista proporrà i brani tratti dal suo recente album "That Kind Of Thing". Sergio Caputo è tornato in Italia per una serie di concerti. Il cantautore romano, autore del capolavoro "Un sabato italiano", vice da diversi anni a San Francisco, dove si esibisce regolarmente e realizza i suoi dischi. L'ultimo album, infatti, è "That Kind Of Thing", da noi acquisabile solo su Internet. Da non perdere i due concerti che l'artista terrà martedì 27 e mercoledì 28 aprile (questa data già sold out), alle ore 22, al The Place di Roma.
Sergio Caputo nasce a Roma ma può considerarsi milanese d’adozione. Frequenta la facoltà di architettura, che abbandona a pochi passi dalla laurea, per iniziare la carriera di art director in agenzie di pubblicità. La passione per la musica lo accompagna però già da allora, fino a diventare, giorno dopo giorno, il suo interesse predominante. Così, in concomitanza all’uscita del suo primo album "Un Sabato Italiano" (1982), Sergio Caputo lascia la sua carriera di pubblicitario per intraprendere quella di musicista. Seguono una serie di album di grande successo: "Italiani Mambo", "No Smoking", "Effetti Personali" (album al quale collabora il grande jazzista Dizzy Gillespie) e il live "Ne approfitto..." monopolizzano l’attenzione del pubblico italiano per tutta la seconda metà degli anni ’80. Di lui colpisce subito la capacità di parlare come pochi della vita quotidiana, rappresentandola in un mondo in cui l’irrazionale, il sogno e il paradosso si incrociano in continuazione. Merito di un linguaggio che ha le sue radici nella cultura americana moderna, con particolare riferimento alla "Beat Generation" e i suoi derivati, (da Ginsberg a Mailer etc..). Un linguaggio sintetico, fatto più d’immagini che di storie raccontate "per filo e per segno". A ciò si aggiunge una musica "nuova", influenzata tanto dal jazz che dai ritmi afrocubani, totalmente diversa da quanto si ascolta contemporaneamente in Italia. "Storie di Whisky andati" e ancora di più "Lontano che vai", gli album successivi, mettono invece in mostra un allontanamento progressivo dalla formula che gli aveva garantito un successo tutto sommato facile, per intraprendere percorsi più sperimentali. Da questo punto di vista "Sogno erotico sbagliato" e "Egomusicocefalo" rappresentano l’apice di questa ricerca, in cui i riferimenti al jazz, allo swing e alla musica latina vengono praticamente accantonati per fare posto ad una ricerca di sintesi e semplicità tutta rock. "Ero stanco di essere sempre etichettato come un cantautore esotico, sempre sopra le righe, che andava per forza ricondotto in una definizione, in una categoria... In secondo luogo mi ero reso conto che proseguendo su quella strada mi sarei esaurito presto e non avrei fatto le cose come avrei dovuto. Così mi sono ripromesso di tornare alla mia musica preferita quando sarei stato pronto, quando avrei avuto i giusti musicisti e le giuste intenzioni musicali. In ogni caso ho sempre mantenuto un legame con la mia musica di allora, al punto che su "Egomusicocefalo", che era il "top" della sperimentazione, ci suonava comunque Enrico Rava".
Tra i suoi ultimi album ricordiamo "I Love Jazz" (1996), dove inizia a recuperare il linguaggio dei primi album, coniugando al solito ispirazione musicale e poesia nei testi, e creando nuovamente un ponte tra la musica pop italiana e il mondo del jazz. Ancora la raccolta "Serenadas", che ha un’impronta decisamente "latina", in un momento particolarmente propizio, dato il sempre più crescente interesse del pubblico per i ritmi latini e la musica da ballo. E il recente "That Kind Of Thing", dove esplora il genere smooth jazz.
Il The Place è a Roma Via Alberico II 27/29
Per informazioni: tel. 06 68307137 e
06 68215214
email info@theplace.it
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