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"Non più problemi" per John Mellencamp: ecco Trouble No Moredi: Massimo Giuliano E' uscito il nuovo album: 12 cover provenienti dalla tradizione folk-blues che cercano le origini di quel suono. Se nella vostra discoteca non avete "The Lonesome Jubilee" di John Mellencamp - il capolavoro del tascabile rocker dell'Indiana - dovreste colmare quel vuoto quanto prima. Se volete avere un'idea di come si incrociano roots rock, folk, violini e chitarre elettriche quel disco è la pietra di paragone. Pensate a "Waitin' on a sunny day" di Springsteen: uno dei pezzi forti dell'ultimo tour e perla di "The Rising". Il debito che il Boss paga nei confronti di Mellencamp è evidente. Il Nostro, dopo "Cuttin' heads" (2001), torna ora con questo "Trouble no more": 12 cover provenienti dalla tradizione folk-blues che cercano le origini di quel suono. E le trovano con intepretazioni di una forza senza pari: sentite "Johnny Hart" dell'immortale Woody Guthrie, o il blues iniziale "Stones in my passway", rilettura di un altro grande, Robert Johnson, quello che incontrò il diavolo a un Crossroad. E se proprio volete capire di più di quel pezzo del Boss, ascoltatevi l'arrangiamento di "Teardrops will fall". Chi ha "copiato" chi? Insomma, siamo davanti a un altro mezzo capolavoro del piccolo-grande Mellencamp, in ansiosa attesa di riascoltare un nuovo disco di canzoni originali. Articolo letto 1955 volte Riferimenti Web
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