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Interviste
Pubblicato il 12/09/2014 alle 09:43:54Commenti alla notizia: Leggi - Inserisci nuovo

Bella quella lacrima che scintilla sul tuo viso: incontriamo Claudio Ferrigato in arte Maredomini...

di: Francesca Odette Croxignatti

Se cambia la situazione economica e politica, la famiglia puo' trovare una dimensione piu' tradizionale. Ascolta Elisa e la PFM, Sting e Lucio Dalla: interessante il suo cd Il linguaggio del sognare ...

Se cambia la situazione economica e politica, la famiglia puo' trovare una dimensione piu' tradizionale. Ascolta Elisa e la PFM, Sting e Lucio Dalla: interessante il suo cd Il linguaggio del sognare ...

Data l'età anagrafica (non quella del cuore!) e' ovvio che il progetto Maredomini ha poche possibilità di vincere X Factor. Claudio Ferrigato registra al Cat Sound Studio di Badia Polesine..

Bentrovato a Claudio Ferrigato: come ti descrivi? Quale e' la realta' che vivi quotidianamente?
Anche se può sembrare una banalità come risposta, mi ritengo una persona “abbastanza” normale, visto che la normalità della vita, di questi tempi, potrebbe essere ben difficile da ottenere, se non addirittura un lusso. Più semplicemente, molto di quello che faccio è perché deve essere fatto, mentre quello che desidero e che riesco a concretizzare è piccola cosa. Aggiungiamoci pure il timore di sprecare tempo in cose che sembrano assomigliare a mulini a vento, anche se alla fine il semplice divertirsi nel farle è già un risultato. E sono spesso le persone più care, con le quali condividi il tuo vivere ed i tuoi progetti, le prime ad apprezzare quello che crei, ad incoraggiarti ed aiutarti. La realtà che vivo quotidianamente è una famiglia, il lavoro e la musica, alla quale dedico tutto il tempo libero che rimane della giornata. Ho comunque buoni amici (preziosi) quasi tutti musicisti e del settore con i quali si sta bene e che difficilmente mi coinvolgono in discussioni su TV e politica. Anzi, la TV non la guardo proprio. E’ stressante sentire tanto buon senso e praticità dalla gente comune invece che da certi politici di lunga carriera e, (chiamiamoli) stipendi sicuri. Ecco, adesso mi sono già agitato!

Per parlare del tuo disco Maredomini, il nostro diretur Giancarlo Passarella ha usato le parole ...boccate di poesia velate dalla storia cantautorale, dove adesso volano draghi: ti descrivono bene?
“Boccate di poesia” è una descrizione molto bella delle mie canzoni. Non so se merito tanto. Per me, comunque, il testo di una canzone è più importante della musica che lo sostiene. Voglio dire che fra le due cose a volte sacrifico certe scelte musicali, anche se per me l’ideale restano sempre le canzoni di Battisti e Mogol, dove tutto è perfetto. E dire questo e quasi un controsenso per me, visto che quasi sempre prima scrivo la musica e poi il testo. Il tutto, comunque, parte da una o più emozioni, che cerco di comunicare e condividere, esprimere uno stato d’animo … e le parole devono dare peso e colore alla melodia. Cerco di far sì che chi ascolta la mia musica provi il desiderio di risentire più volte il pezzo prima di farlo suo.

Come ti sei trovato a collaborare con Cat Sound Studio di Badia Polesine (Rovigo)?
Dire bene è poco. Devo ringraziare il Patron Mario (Marcassa) perché collaborare con lui, che è un grandissimo musicista, mi ha arricchito sia musicalmente che umanamente. Dentro il suo studio è un genio, e in quello che fa mette passione e partecipazione. E’ davvero un “numero uno”.

Quel tuo disco prevede un progetto editoriale e grafico della Ars Imago e fotografie ed elaborazioni grafiche di Maikel Bonomi …
Sì. Anche il nuovo lavoro che sto preparando sarà affidato a loro. Oltre ad essere amici (e musicisti pure loro), hanno sensibilità e senso artistico da vendere.

Cosa non va nella musica in Italia? Da dove cominceresti a cambiare le cose?
E’ un discorso molto difficile. Fosse solo la musica che in Italia non va … Non va bene per l’arte e la cultura in generale, oltre a tutto il resto che ben sappiamo. Eppure tantissime persone suonano, cantano, scrivono opere teatrali, canzoni, musica insomma, vanno ai concerti. Sempre più spesso vedo e sento veri artisti/musicisti esibirsi in piccoli locali, spesso con poco pubblico e quasi (se non) gratis. Credo che la spiegazione sia tutta qui: lo scarso interesse e probabilmente la scarsa disponibilità economica. Si salvano solo i grandi nomi ed è un peccato. Da dove cominciare per cambiare le cose? Sembrerà una banalità, ma bisognerebbe cominciare dai giovani, avvicinandoli alla musica ed alle arti in generale con più entusiasmo, serietà e amore. Cambiasse anche la situazione economica e politica e la famiglia potesse trovare una dimensione più tradizionale … ma qui il discorso si lungo e complicato. Mi fermo qui.

Claudio Ferrigato uomo e Claudio Ferrigato artista: riescono le due realta' a coesistere? C'e' il tempo per coltivare qualche hobby?
Claudio Ferrigato uomo e artista … Mi definisco un uomo in divenire, perché “uomo” come lo intendo io, lo si diventa alla fine del corso della vita, proprio come si prende la laurea alla fine degli studi universitari e dell’esame. Cerco di esserlo e di “studiare” soprattutto imparando dagli inevitabili errori di percorso (per non dire cavolate) che si compiono. Artista … Tutti siamo un po’ artisti. E’ arte saper vivere, creare un’idea, accettare una sconfitta o un encomio … scrivere, dipingere ecc. ecc. Poi ci sono gli Artisti con la A maiuscola, che sono fatti di un’altra pasta … Per quel che mi riguarda la musica è solo una grande passione e una ricerca continua. Se qualcuno apprezza quello che produco, prova emozioni o semplicemente avverte il bisogno di condividerle con me, mi incoraggia a continuare, mi critica … ecco, in questi casi posso dire di sentirmi un poco artista. Come hobby pratico “Rio Abierto” con molto coinvolgimento, grazie principalmente all’insegnante che ho conosciuto e al gruppo che mi si è creato. N.B. Cercate su internet “Rio Abierto”. Troverete tutti i dettagli di questa semplice ed efficace disciplina e … provate! Poi mi piace leggere e naturalmente ascoltare musica.

Se con una macchina del tempo ti porto nel passato, in quale epoca ti trasferisci e perche' proprio in quella?
Se questa domanda mi venisse posta diciamo fra cento anni, risponderei che è proprio questa che sto vivendo l’epoca in cui vorrei trasferirmi, con tutte le sue contraddizioni, problemi, tragedie, eroismi, buona volontà, punti di svolta. Invece, per rispondere “secco” alla tua domanda, con la macchina del tempo vorrei andare a Gerusalemme al tempo di Gesù. Toccarlo, parlargli, respirare quell’atmosfera. Sarebbe sconvolgente, ma non trovo un aggettivo adatto, neanche tutti assieme potrebbero bastare.

Quali sono stati gli artisti che hai amato in gioventu'? Quali invece i cantanti che invece oggi segui con maggiore interesse?
Lucio Dalla, Battisti, De Andrè, Guccini, De Gregori, Pink Floyd, PFM, Sting, Renato Zero. Cantanti di oggi: Jovanotti, Elisa, Zucchero, anche se non sono proprio di oggi. Di nuovi non ti saprei dire.

Ma e' vero che nel 2010 stavi mollando la musica? Era un brutto periodo che stai affrontando? Chi ti ha aiutato?
E’ vero. Nel 2010 pensavo di mollare, e non per stanchezza o per altri interessi. Forse un calo di ispirazione e di fiducia nelle proprie capacità, quello sì. Poi però è passato grazie all’ambiente che frequento, agli amici (quasi tutti musicisti) e ai miei famigliari (molto meglio così). O forse molto più semplicemente perché rompevo di più le loro tasche non essendo impegnato con la musica.

Diamoci un appuntamento per domani, fra un mese o fra un anno: cosa avra' fatto Claudio Ferrigato entro quelle date?
Attualmente sto vivendo un buon momento creativo ed ho entusiasmo, nonostante la situazione del nostro Paese ed il pessimismo (comprensibile) e dilagante. Nel mio piccolo sto preparando il quarto disco e questo traguardo mi dà molta carica e motivazione. In progetto c’è anche il video di una canzone. Per la speranza … che qualcuno si accorga di me, sempre riguardo al mondo musicale, perché per il resto ho già la famiglia e parecchie altre cose semplici ma importanti.

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