Pino Daniele, secondo l'autopsia è morto per insufficienza cardiaca
di: Manuela Ippolito Giardi
L'artista napoletano deceduto per insufficienza cardiaca. Questi i primi risultati dell'autopsia conclusasi poco fa presso l'obitorio comunale di Napoli. L'artista napoletano deceduto per insufficienza cardiaca. Questi i primi risultati dell'autopsia conclusasi poco fa presso l'obitorio comunale di Napoli.
I consulenti nominati dalla Procura di Roma hanno evidenziato anche una cardiopatia cronica. L'esame non ha previsto gli esami tossicologici.
L'esame autoptico è stato svolto dai due medici legali Vittorio Fineschi e Giorgio Bolino e dal cardiologo Giuseppe Ambrosio. All'atto istruttorio hanno preso parte anche i periti nominati dalla ex moglie del cantante, Fabiola Sciabarrasi, Luisa Regimenti ed Enrico Marinelli. Gli specialisti hanno verificato che Daniele è stato oggetto di pregressi interventi di rivascolarizzazione miocardica. Sono stati, infine, svolti accertamenti microscopici e di laboratorio i cui risultati saranno resi noti ai pm di Roma nelle prossime settimane.
"L'autopsia ha evidenziato quello che ci aspettavamo sulla pregressa malattia: una cardiopatia importante ed una condizione di compenso funzionale precaria" ha proseguito il professor Enrico Marinelli che insieme con la dottoressa Luisa Regimenti ha partecipato all'autopsia sulla salma di Pino Daniele in qualità di consulente della moglie del musicista. I due medici hanno definito l'autopsia "un momento interlocutorio".
"Bisogna stabilire", hanno spiegato, "che nel momento critico in cui Pino Daniele ha avuto il malessere poteva essere soccorso o meglio o no". Secondo i consulenti a tale scopo "saranno fatti ulteriori accertamenti sui prelievi che consentiranno esami istologici e di altra natura". Solo tali esami permetteranno "di avere un quadro completo. L'autopsia eseguita oggi è pertanto un'attività interlocutoria che non può dare risposte definitive". Gli esami saranno completati entro 60 giorni. I consulenti rispondendo alle domande dei giornalisti hanno confermato che la salma del musicista sarà cremata ma non sono in grado di precisare se in giornata stessa.
Intanto, la procura ha disposto l'acquisizione di tutta la documentazione medica di Pino Daniele, risalente anche agli anni passati, per ricostruire quanto avvenuto la sera del 4 gennaio scorso quando il cantante, colto da malore mentre era nella sua villa in Toscana, ha preferito essere accompagnato all'ospedale Sant'Eugenio di Roma, dove è giunto privo di vita, piuttosto che attendere l'arrivo di un'ambulanza partita da Orbetello e chiamata dalla compagna. Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Marcello Monteleone, ottenuti i risultati dell'attività svolta dai carabinieri, hanno accertato che già altre volte l'artista partenopeo, a malore in corso, aveva preferito sobbarcarsi un viaggio in auto di oltre due ore verso la capitale pur di affidarsi alle mani del suo cardiologo di fiducia che lo seguiva da tempo. E così sarebbe successo anche quattro giorni fa: l'ambulanza, insomma, sarebbe stata mandata indietro perché Pino Daniele aveva preteso di essere portato dal suo medico.
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