Andrea Lo Vecchio - Un lunghissimo secondo - Sulmona (L'Aquila) 08/03/2014
di: Manuela Ippolito Giardi
Andrea Lo Vecchio emoziona all'anteprima nazionale del suo recital "Un lunghissimo secondo". Accompagnato sul palco da Antonella Bucci, Mauro Mengali e dalla ballerina Lygia Peixoto, regala ai suoi fans anche un gran finale con "Luci a San Siro". Andrea Lo Vecchio emoziona all'anteprima nazionale del suo recital "Un lunghissimo secondo". Accompagnato sul palco da Antonella Bucci, Mauro Mengali e dalla ballerina Lygia Peixoto, regala ai suoi fans anche un gran finale con "Luci a San Siro".
Un numeroso ed attento pubblico ha salutato l’anteprima di “Un lunghissimo secondo” il nuovo recital dell’autore televisivo e musicale Andrea Lo Vecchio. L’opera, andata in scena sabato 8 marzo al cinema teatro Pacifico di Sulmona, ha visto in scena lo stesso Andrea Lo Vecchio, la cantante Antonella Bucci (una delle prime produzioni di Lo Vecchio, e che tutti ricorderanno per la sua celebre collaborazione con Eros Ramazzotti nel brano "Amarti è l'immenso per me"), il chitarrista Mauro Mengali e la ballerina Lygia Peixoto.
Lo spettacolo, prodotto dalla Raimo Produzioni, è stato promosso in collaborazione con l’associazione culturale Premio Augusto Daolio “Città di Sulmona” e con il patrocinio e il contributo del Comune di Sulmona. Lo spettacolo, che è stato anche ripreso per una diffusione televisiva su un canale nazionale, a partire dalle prossime settimane sarà rappresentato nelle principali città italiane.
L'estate di Andrea Lo Vecchio è ricca di impegni lungo tutta l'Italia, che sviluppano e ripropongono quanto l'autore è andato mettendo a punto nei mesi precedenti e in quest'anno che è stato per lui intenso di iniziative e ricco di riconoscimenti, a partire dalla realizzazione del programma “Sogno e son desto” su Rai 1 per Massimo Ranieri.
“Un lunghissimo secondo” è un recital di narrazioni, poesie, monologhi e canzoni (eseguite da Antonella Bucci e Mauro Mengali, autore delle musiche originali), tra cui un paio di composizioni scritte da Lo Vecchio all’epoca del felice sodalizio artistico con Roberto Vecchioni, tra cui la celebre “Luci a San Siro”, che chiude lo show cantata anche dallo stesso autore. Si tratta di un racconto in forma di ballata con tanta musica, interrotta dai monologhi-dialoghi del protagonista, che ripercorre “in un lunghissimo secondo” i suoi 70 anni di vita, tra amori e passioni giovanili, passando per le responsabilità della vita adulta. Non sono mancati tanti momenti divertenti e, a sorpresa, anche un rap che, inaspettatamente, è diventato un genere nelle corde del celebre autore e cantautore.
L'argomento principale - per cui lo spettacolo ha avuto anche la consulenza dell’autore Mario Audino – è l'intreccio di macro e micro, le ricette, le delusioni di questo passato prossimo che sconfina col presente e che su di esso ricade inesorabile. “'E' un work in progress per vocazione”, ha spiegato Lo Vecchio, “perché è anche un modo di ragionare ad alta voce e senza pregiudizi sull'influenza, sempre crescente, delle regole (e dell'assenza di regole) sul nostro modo di immaginare il futuro senza progettarlo, di vivere il presente, di rimuovere la memoria”.
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